Sono un ex poliziotto sindacalista che ha denunciato pubblicamente, sin dal 2014, la fallimentare gestione del fenomeno immigrazione vissuto in prima linea su tutto il territorio nazionale.
Nel lontano 2010 fui trasferito alla Direzione Centrale Immigrazione e Polizia delle Frontiere, più precisamente, in una Task Force altamente specializzata in materia di immigrazione denominata Unità Rapida Intervento (URI).
L’esperienza diretta sul campo mi permetteva di constatare molti aspetti fallimentari nella gestione del settore immigrazione: l’esposizione al rischio malattie infettive durante gli sbarchi dei migranti, i mancati fotosegnalamenti, il pantano burocratico del Cara di Mineo dove le pratiche d’asilo venivano completate in 18 lunghi mesi, ridotti successivamente a 6 grazie al lavoro della nostra task force.
Così cominciai a denunciare pubblicamente quello a cui assistevo e la task force di cui facevo parte, veniva demansionata per poi esser chiusa. Le mie denunce pubbliche davano così fastidio agli Alti Colletti Bianchi del Viminale tanto da esser “parcheggiato” in ufficio ad inserire nominativi in una banca dati, postazione dove era praticamente impossibile riscontrare altre anomalie.
Per questo e molto altro, la passione per il mio lavoro, attraverso cui ho sempre cercato di portare avanti ideali di giustizia, onestà e correttezza, si è trasformata in rabbia per aver subito ritorsioni e vessazioni fino ad esser destituito dalla Polizia di Stato.
Partiti come la Lega Nord in primis, M5S e Fratelli d’Italia successivamente hanno perorato le mie denunce pubbliche.
Destituito nel 2018 con Ministro dell’Interno Salvini, leader dello stesso partito che presentò interrogazioni parlamentari nel 2015 su mie indicazioni, dopo aver sfruttato le mie vicende per ovvi e facili consensi elettorali. Incredibile davvero!
Non nascondo di aver avuto brutti pensieri durante le continue persecuzioni subite.
Qualcuno ha voluto scatenare l’inferno contro la mia persona.
Grazie all’amore della mia famiglia ho trovato la forza e il coraggio di resistere.
Molti cittadini mi hanno sostenuto in questa incredibile “battaglia” di Giustizia, Verità e Onestà contro un Sistema sporco e spietato che schiaccia chiunque si permette di contrastarlo.
Altri invece si sono prestati a sporchi giochini di potere nella speranza di ottenere chissà quale privilegi.
Anche se destituito dalla Polizia di Stato, continuerò a lottare per il bene del popolo italiano.
I nostri figli purtroppo pagheranno il conto di questo opportunismo virale che regna sovrano nel nostro Paese.
Di seguito il mio sito personale.
Daniele Contucci