Sono nato a Torino il 7 settembre 1972.

Sono sposato con Alessandra e ho due figlie, Giulia e Viola.

Nel 2000 sono entrato in Banca d’Italia, da cui sono stato licenziato il 19 luglio 2022, per puro caso nel giorno del trentennale della strage di via D’Amelio.

In qualità di coordinatore del team congiunto con BCE che supervisionava il Monte dei Paschi di Siena, ho ritenuto di approfondire lo scandalo dei diamanti da investimento (trovate informazioni in rete).

Per usare le parole di Nicola Borzi, giornalista d’inchiesta, e della FALBI, primo sindacato della Banca d’Italia, dopo l’inizio del mio “massacro” (il 22 ottobre 2019) sono stato sottoposto ad azioni “intimidatorie e persecutorie”.

Obiettivo? Immagino non scoperchiare lo scandalo, punirmi e dare un chiaro segnale alla compagine.

Sono riuscito a denunciare gli atti di tortura che ritengo di aver subito alla trasmissione Report (servizio “The Whistleblower”, nella puntata del 13 dicembre 2021).

Se Report torna sulla vicenda per raccontare ciò che ancora non ha raccontato penso che riuscirò a vincere la mia piccola guerra.

In caso contrario temo che la perderò definitivamente.

Dopo la trasmissione sono stato prima sospeso e poi licenziato. Una Commissione parlamentare d’inchiesta (sulle banche) ha approfondito la vicenda, ma è riuscita a sentire solo le campane del campo avverso (BI, Consob e AGCM) e i giornalisti di Report, non me e il mio sindacato (seppur in calendario mesi prima della chiusura anticipata della legislatura).

Il 28 marzo 2023 il TAR del Lazio ha annullato la mia destituzione, ma il giorno successivo la Banca d’Italia – invece della riammissione in servizio – mi ha trasmesso un provvedimento di sospensione cautelare da servizio e stipendio per gravi motivi (rischio di turbare la serenità dell’ambiente di lavoro).

Sono stato travolto dall’ondata di sdegno proveniente da cittadini increduli di fronte a un simile atto di arroganza, tipico di un potere che non possiede scrupoli né coscienza. E neppure una briciola di umanità.

Guardando le mie figlie che crescono, tutto sommato felici, provo a cercare la forza per non arrendermi.
Ho tanti fari, ma mi piace ricordarne due, G&P. Nelle giornate di nebbia o buio fitto mi piace pensare al loro sorriso.