Finché ospiterà basi militari americane, l’Italia sarà succube degli Stati Uniti e loro complice, qualunque cosa facciano. Perché tanto la faranno senza consultarci e certamente senza tenere in alcun conto la nostra opinione e i nostri interessi. Non è una questione ideologica o geopolitica, non si tratta di decidere chi sia migliore o più democratico e da che parte sia giusto stare. È una questione di orgoglio e di dignità e si tratta di decidere se essere uno Stato indipendente, che di volta in volta stabilisca e negozi la propria posizione internazionale, o una colonia.
La presenza di soldati e bombe nucleari stelle e strisce fu a suo tempo spiegata con il timore di un’aggressione sovietica, quando le superpotenze erano due e l’Europa era debole e divisa. Alla DC piaceva per intimorire il PCI. Ma oggi? quasi trent’anni dopo la pacifica dissoluzione dell’URSS? oggi che l’UE ha una forza economica in grado di compiere con chiunque? oggi che gli eredi del PCI sono più liberisti dei liberisti? oggi che di superpotenze militari ce n’è una sola e se ne approfitta per aggredire o minacciare altri paesi (sempre con qualche scusa, è ovvio, come è ovvio che tale scusa venga amplificata e divulgata dai network mediatici controllati da poche multinazionali)?
L’Italia si liberò degli austriaci nel 1866, con la terza guerra d’indipendenza e l’annessione del Veneto, ossia 154 anni fa. Ma solo per meno di metà di questo periodo è stata davvero padrona del suo territorio e del suo destino. Non sarebbe ora di ripristinare la sua sovranità? “A ognuno puzza questo barbaro dominio”, scrisse Machiavelli nel secondo decennio del Cinquecento (chi dice nel 1513, chi nel 1518), in conclusione del “Principe”, lamentando la perdita della libertà, vent’anni prima, in seguito alle invasioni francesi e poi spagnole, ed esortando gli italiani a riscattarsi cacciando gli stranieri. Ma gli italiani preferirono turarsi il naso e sopportarne la puzza per altri tre secoli. Sarà così anche questa volta? O il M5S e il Pd si renderanno conto che anche politicamente sarebbe una mossa opportuna, lasciando a Lega e berlusconiani il ruolo di difensori degli interessi americani in Italia?