Sabrina D'Elpidio

Ricerca biomedica mondiale: la sperimentazione animale è un fallimento

La Themis & Metis occupandosi della tutela dei diritti civili non può disinteressarsi di quello che è uno dei principali diritti del cittadino: il diritto alla salute. Ricerca biomedica mondiale.

Per questo ha stretto accordi con le Associazioni più rappresentative ed indipendenti nel settore medico, al fine di raccordare competenze ed energie utili ad assicurare la miglior tutela dei singoli e dunque della collettività tutta.

In quest’ottica, ha dunque partecipato, giovedì 9 novembre 2017, alla giornata di riflessione sulla ricerca biomedica mondiale svoltosi alla sala degli atti parlamentari della biblioteca Giovanni Spadolini c/o il Senato della Repubblica.

La giornata è iniziata con il commuovente saluto di Franca Valeri, attrice sensibile alle tematiche trattate e madrina dell’ O.s.a. (Associazione organizzatrice dell’evento).

Ad aprire i lavori l’intervento del Prof. Jarrod Bailey, genetista e biologo molecolare di fama internazionale, che ha chiarito come l’evidenza del fallimento (dell’uso) dei primati non umani (NHPs) in molte aree della ricerca biomedica sia significativo, sostanziale ed in crescita. La sperimentazione con NHP su HIV/AIDS, le malattie di Alzheimer e Parkinson, colpo apoplettico ed altre (l’elenco sarebbe lunghissimo).

Le differenze tra “noi” e “loro” sono numerose e cruciali, e sono associate alla funzione immunitaria, al carcinoma, alla funzione neurologica e neurodegenerativa, ed altro. In breve – conclude lo scienziato – i NHP SONO STATI UN FALLIMENTO, e continuare a restare fermi su questo modello potrebbe costare un notevole sperpero di vite umane.

Il  Prof. Thomas Hartung, che insegna farmacologia, tossicologia,microbiologia molecolare e immunologia alla John Hopkins di Baltimora e presso l’Università di Costanza, ha ricordato i fallimenti nella sperimentazione di sostanze sui conigli e ratti, argomentando lungamente ed in maniera tecnica sull’”ovvia” considerazione che l’UOMO NON E’ UN TOPO DI 70 KG  e che il futuro della ricerca dovrà muoversi nel senso esattamente opposto, ossia della personalised medicine ( medicina personalizzata) in cui – per esempio – si potrà utilizzare il farmaco più efficace nel paziente specifico, dopo aver indotto la malattia in organoidi prodotti con il materiale genetico della persona da curare.

Notevole e degno di speciale menzione l’intervento della Prof.ssa Ferroni, Avvocato e docente di Diritto amministrativo c/o La Sapienza, che ha sottolineato la centralità della trasparenza nel processo di valutazione del progetto di sperimentazione e la necessità di controlli da parte delle Associazioni di categoria e dei cittadini.

La quantità, qualità e varietà degli stimoli proposti hanno facilitato uno scambio ed un confronto vivace tra i presenti in sala.

Molti hanno dimostrato una grande sensibilità per la sorte delle cavie di laboratorio, torturate fino alla morte dall’adozione di  “pratiche” barbare somministrate su creature senzienti e prive di anestesia SENZA ALCUN RISULTATO IN TERMINI SCIENTIFICI.

Tutti i partecipanti ai lavori hanno esternato preoccupazione per :

– la situazione di stallo all’interno dei gangli della burocrazia accademica e scientifica che fa sì che le pubblicazioni di studi improntati alle nuove e sofisticate tecniche biomediche siano sfavorite rispetto a quelle condotte con metodi medievali;

– l’inerzia propria di molti leviathani statali che riposano placidamente all’interno delle logiche di concessione di finanziamenti ai “soliti noti” che non investono in ricerca e ammodernamento dei propri metodi ma, attraverso logiche “inerziali” seguitano ad ottenere denaro con la semplice detenzione di animali da laboratorio.

– la mancanza di trasparenza nella diffusione dei dati relativi al numero di animali, provenienza degli stessi, condizioni dei medesimi e soprattutto reale utilità – anzi imprescindibilità – dei tests condotti.

– il pregiudizio serio ed innegabile che deriva alla salute di noi esseri umani dai ritardi nell’adozione di tecniche di sperimentazioni realmente efficaci e  risolutive.

Le ipotesi di lavoro e gli impegni assunti sono stati numerosi e la Themis & Metis intende far la propria parte contribuendo a far sì che i diritti di TUTTI vengano assicurati e tutelati.

A conclusione della toccante giornata, la riflessione proposta da uno dei relatori:

“La difficoltà non sta nel creare nuove idee ma nel fuggire dalle vecchie”

John Maynard Keynes