Che fine ha fatto la Terni operaia e di sinistra? Bella domanda. Una campagna elettorale brutta e senza troppi contenuti, ha portato ad un esito temuto ma non scontato: Stefano Bandecchi Sindaco.
Un signorotto venuto da lontano, Coordinatore nazionale di Alternativa Popolare (partito fondato da Angelino Alfano) dice che vuole diventare il nuovo Silvio Berlusconi.
È patron della Ternana calcio e proprietario dell’università telematica Niccolò Cusano; ha interessi nel mondo della comunicazione e in molti altri campi.
Il neo sindaco porta in dote anche il fatto di essere indagato per evasione fiscale (con un sequestro di 20 milioni di euro). Secondo l’accusa avrebbe utilizzato i soldi di Unicusano (non soggetti a tassazione) per fare attività imprenditoriale, finanziare politici di diversi partiti (fra gli altri, 150mila euro a Forza Italia, 30mila euro a Impegno Civico di Di Maio), finanziare la squadra e fare campagna elettorale.
Finalità lontanissime da quelle previste dal regolamento e dallo scopo sociale dell’università.
Un astensionismo altissimo, una destra suicida, un campo progressista inesistente nonostante ripetuti approcci (PD, Movimento 5 Stelle, civici), hanno favorito il “nuovo”.
C’è chi lo chiama antipolitica, chi lo “sfascia” tutto, chi trova in lui quel berlusconismo mai sopito in un paese senza più ideologie e passione politica.
Fatto sta che Bandecchi indossa da questa settimana la fascia tricolore (che gli va un po’ stretta!) da primo cittadino.
Vederlo nei talk televisivi dare spettacolo e parlare poco di politica, mi fa capire la tragedia locale e nazionale: i partiti non esistono più, le competenze latitano, il profitto e gli interessi personali prendono il sopravvento.
Tra clinica privata e chissà quale altra diavoleria è cominciata l’era Bandecchi: l’inizio di questa giunta è sicuramente scoppiettante e al momento, l’unica certezza, è che alla Unicusano non insegnano né il bon ton, né la simpatia!
Gli elettori, non solo ternani naturalmente, vivono la politica come una cosa lontana, come problema più che risorsa, come fattore negativo che incide sulla vita quotidiana.
Anche alle amministrative molti cittadini preferiscono non votare, neanche un amico o conoscente di cui hanno fiducia, niente: lo scollamento tra eletti ed elettori è talmente grave che ci vorranno decenni per ricostruire un rapporto fiduciario.
Certo vedere il sindaco della mia città sfoggiare un Rolex che vale quanto un appartamento la dice lunga: la mia idea di politica preferirebbe, senza ombra di dubbio, una persona che conosce il territorio e le sue criticità, che abbia a cuore il futuro di una comunità smarrita e senza speranza.
Non vedo questo in Stefano Bandecchi.
Il mio sindaco ideale avrebbe probabilmente indossato un orologio da 50 euro
Lascio naturalmente vivo il beneficio del dubbio e vorrei ricredermi, ma credo sia impossibile.