Francesca Scoleri

Sbarchi: Gentiloni/Renzi/ Minniti il vero governo filo nazista

Proseguono polemiche e disinformazione sul tema sbarchi. L’opinione pubblica va dove l’informazione deviata la conduce. L’ipocrisia fa tutto il resto.

Il vero esecutivo di un paese è costituito da un insieme di figure mirate a forgiare l’opinione pubblica con le regole – lo diceva Goebbels – che stanno alla base della “psicologia politica”. Una spietata manipolazione che da sempre condiziona la nostra vita.

L’aspetto più impressionante di questa strategia è legato ai concetti: “Quello che non viene riportato, non è mai accaduto”; al contrario, sempre citando Goebells, “Ripetere una bugia cento, mille, un milione di volte, farà di essa la verità”.

Tecniche adottate dai peggiori regimi della storia, quanto dalle cosiddette democrazie occidentali.

Vediamo come vengono applicate ai giorni nostri. Tema immigrazione; “Quello che non viene riportato, non è mai accaduto”: l’Africa è un continente saccheggiato dalla notte dei tempi, le sue ricchezze  muovono l’economia del mondo per mano di americani, europei e cinesi. Depredare e schiavizzare, dietro la menzogna del contributo alla crescita e allo sviluppo del continente nero.

In verità, dove passano le multinazionali, non cresce più l’erba. Il profitto assume un volto satanico che semina morte e distruzione. L’occidente evoluto nemmeno ci prova a vivere secondo altre regole, a ripensare la società privilegiando l’umanità.

Secondo l’ultimo  report pubblicato da Global Justice Now, prendendo in esame l’anno 2015, l’ Africa ha perso “Circa 203 miliardi a causa delle multinazionali, che ne sfruttano le risorse e mandano i profitti verso paradisi fiscali”.

“Quello che non viene riportato, non è mai accaduto”. Un comune imprenditore non può nemmeno immaginare di recarsi in Africa per investire sulle ricchissime materie prime; il monopolio è delle multinazionali. Una vera e propria mafia. La Cina ha qui pianificato la delocalizzazione del 32% delle sue aziende sotto la bandiera della “rivoluzione industriale africana”, ma le condizioni portate nel continente nero sono tutt’altro che di auspicio per lo sviluppo: “politica salariale inferiore del 45% rispetto a quella praticata in Cina”. Notoriamente al di fuori da qualunque forma di tutela sindacale.

Questo viene raccontato dai media tradizionali? L’informazione inizia dai barconi in viaggio sul Mediterraneo e finisce con le notizie di disordini sociali attribuiti a chi, su quei barconi, riesce a scampare alla morte. Ma è nell’occidente che risiedono le vere responsabilità.

C’è da dire che, fra tutti i Paesi del mondo che hanno colonizzato l’Africa,  occupandola e sfruttandone le risorse, l’Italia quasi nemmeno compare. Non soffriamo di imperialismo compulsivo. Ciò nonostante, siamo il Paese che più di tutti è costretto ad interfacciarsi con l’esodo biblico.

Se non si parte da queste considerazioni, ogni forma di razzismo prenderà il sopravvento e siccome crediamo che il tema immigrazione, possa essere trattato solo con profonda onestà intellettuale, proviamo a ripercorrere alcuni passaggi che, probabilmente, segneranno i prossimi anni della nostra storia.

Abbiamo visto, nelle ultime settimane, l’atteggiamento usato dal nuovo governo nei confronti degli sbarchi e la carrellata di ipocrisia che si trascina ad oggi. Due gli elementi principali; da una parte, il sensazionalismo del ministro degli interni, che ha purtroppo ben compreso come funziona “la gente”: agiti un mostro promettendo di distruggerlo e ti ritrovi qualche punto in più nei sondaggi.

E dall’altra, provvedimenti legittimi, che rincorrono un fine per noi indispensabile: far sì che il resto d’Europa si ponga il problema dell’immigrazione dall’Africa. Cosa che, grazie alle capacità del nuovo presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sta finalmente avvenendo.

“Ripetere una bugia cento, mille, un milione di volte, farà di essa la verità”. La stampa ha già deciso cosa ripetere all’infinito: “questo è un governo filo nazista”. Non sono queste le parole che, un anno fa, venivano rivolte al governo, che dava carta bianca a Minniti sulla chiusura di porti e sugli accordi sciagurati con la Libia.

Tutt’altro; c’era chi tirava sospiri di sollievo e la frase magica che la stampa propinava era “il lavoro di Minniti ha fatto diminuire gli sbarchi”. In che modo Minniti ha ridotto gli sbarchi? Un patto con la autorità libiche, contestato dall’ONU che lo ha definito “disumano”. Proprio in quei giorni la Cnn rende noto al mondo un video dove si vedono  migranti venduti all’asta come schiavi in terra libica.

Uomini, donne e bambini che perdono la propria libertà perchè il governo ha stabilito che devono essere fermati dall’attraversare il Mediterraneo in ogni modo. In ogni modo!

Cos’è la Libia, incentivata dal governo Gentiloni/ Renzi,  lo spiega bene un ragazzo sulla nave Aquarius

“Nell’inferno della Libia ho sperato di morire”

Detenzione ingiusta, pestaggi, torture, stupri. Crimini contro l’umanità di cui il nostro paese, prima sotto la guida di Berlusconi, che baciava la mano a Gheddafi, poi sotto il governo Gentiloni/Renzi, si è macchiato, al pari dell’epoca fascista quando in terra nostra fu aperta la caccia agli ebrei per fare un favore alla Germania nazista.

Una desolante realtà, che oggi le tecniche di manipolazione di massa occultano, mentre la buona informazione non è certo aiutata dalla memoria del popolo.

Un comportamento umano è possibile e doveroso. L’esodo continuerà, che lo vogliamo o meno. Cosa si può fare ?

Rivedere le marchette controfirmate da Matteo Renzi; per avere maggiore flessibilità sullo sforo dei conti pubblici e poter così finanziare il bonus IRPEF da 80 euro, in vista delle elezioni europee ( la ricostruzione dei fatti ci porta a questo “voto di scambio” ), siglò un patto scellerato affinché gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia.

I campi di prima accoglienza sono diventati dei veri e propri lager; bisogna passarli al setaccio, fare in modo che rispondano a condizioni dignitose e che i migranti vi sostino per breve tempo.

Servono maggiori controlli quindi,  più operatori di quanti ce ne siano oggi; i migranti scappano dai centri e di loro si perde ogni traccia. Sono migliaia le persone di cui non si conosce l’identità ed è chiaro che per loro è più facile finire in balia della criminalità che non in un contesto in cui possano lavorare onestamente.

Un Paese che riesce a garantire i diritti costituzionali ai propri cittadini, quanto a chi giunge da fuori, è un paese in cui i disordini sociali si diradano. Questo governo deve dimostrare di saper affrontare il tema immigrazione, partendo da questo sacrosanto principio.

E’ l’unico modo che abbiamo per ridurre l’ondata di razzismo, quanto l’ondata di ipocrisia, favorita dalla stampa manipolatrice.