Tutti uniti intorno alla Costituzione negli ultimi mesi, chi per sostenerne le modifiche, chi per difenderne la forma attuale.Sembra tutto molto chiaro e definito ma alcune domande sono intervenute nella testa e mi sono resa conto che non c’è nulla di chiaro men che meno di definito.
Ringrazio Michele Santoro che scrivendo un articolo per Il Fatto Quotidiano, ha indotto le domande in questione. Da premettere due cose; questo Paese non ha mai dimostrato grande protezione nei confronti della propria Costituzione, l’attuazione della stessa poi, stendiamo un velo pietoso. Anche più di uno. La seconda premessa, è di carattere personale: il 4 dicembre voterò NO con grande convinzione e senza entrare nel merito della riforma cercando di immaginare ad esempio, come faranno i professori di diritto a spiegare cosa recita il nuovo Art. 70; (qualche seduta dallo psicologo certo li aiuterà), il mio NO è la risposta agli ideatori della riforma.
Tralasciando gli innumerevoli rinvii a giudizio che pendono su Denis Verdini, novello padre costituente, la mia attenzione va alla richiesta di 4 anni di reclusione per “associazione segreta”di cui è stato oggetto pochi giorni fa. Suo compagno di sventura, Flavio Carboni – per lui la richiesta supera i 9 anni di reclusione – presenza inquietante che attraversa ambienti mafiosi, P2, banda della Magliana e a dispetto di questo imbarazzante percorso, viene considerato un degno socio d’affari, Berlusconi non se lo fa scappare infatti, ma anche un un saggio consigliere. E ‘a lui che si affida il padre di Maria Elena Boschi, l’improvvisata madre costituente, per decidere le nomine in banca Etruria e fra i grandi amici di Carboni, troviamo anche Tiziano Renzi, “babbo” del primo ministro Matteo, padre costituente ormai consumato.
E’ venuta a mancare da poco Tina Anselmi, la persona che più di tutte, grazie al suo lavoro alla presidenza della commissione d’inchiesta sulla P2, ha avuto modo di conoscere la potenza delle logge massoniche spingendosi persino a dire “la P2 si impadronita delle istituzioni”. Il fatto che questa riforma presenti affinità coi progetti di Licio Gelli potrebbe anche essere una coincidenza ma, nel dubbio di accordare fiducia a manovali della massoneria italiana, preferisco un secco NO.
Premesso ciò, Michele Santoro induce, come sempre, ad importanti riflessioni. Tanto, troppo livore intorno al referendum del 4 dicembre. Da dove proviene? Dal Presidente del consiglio che, affetto da un super io, quando non da veri e propri deliri di onnipotenza, semplifica il tema riforme dicendo che l’esito del voto sarà indice di gradimento della sua persona. Mai scelta fu più scellerata; il soggetto in questione, vanta infatti l’escalation di impopolarità più rapida degli ultimi premier italiani.
Odio e livore anche dall’accanito fronte del NO. In nome della difesa della Costituzione, la massa sgancia ovunque i suoi NO accompagnati da ragioni più o meno comprensibili, quando va bene, quando va male invece, il NO è inteso a suon di parolacce e insulti. Come spesso accade sui social purtroppo.
Vorrei poter dire che ciascuno di noi ha buone ragioni per sostenere il proprio voto, ma difatti, non lo penso. Questo referendum è l’ennesima bandiera che abbiamo bisogno di sventolare, forse per sentirci vivi nella lotta ( quale?)
Difendiamo la Costituzione. Nobile da parte nostra. Ma perchè questo slancio appassionato non volge verso i diritti dell’uomo ? Quelli previsti dalla Costituzione appunto che resta “strumento”non Dio. Guardiamoci intorno, in qualunque parte d’Italia ci troviamo; riusciamo a vedere quante realtà opprimenti e devastanti meriterebbero la nostra determinata battaglia contro un sistema che ci colloca sempre più lontani dalla parola “diritto” ?
Riprendendo le parole di Santoro, le medesime di 30 anni fa, le medesime che usava quando presentava Samarcanda, cos’è cambiato nelle realtà deboli, disagiate e degradate col succedersi di governi di opposte ideologie? Cosa cambierà per loro dopo il voto del 4 dicembre ?
“Una realtà sulla quale Si preferisce chiudere gli occhi. La scuola pubblica continua a espellere vergognosamente, nell’indifferenza generale, ragazzini nell’età dell’obbligo scolastico, violando impunemente la legge e facendo in modo che le classi, ripulite dagli indisciplinati ribelli insofferenti alla didattica, guadagnino tranquillità ed efficienza. Le donne, che la mattina preparano come tutte le altre mamme con amore i loro bambini per andare all’asilo, vendono cocaina diciotto ore al giorno, operaie di una immensa fabbrica illegale, e finiscono in carcere, separandosi drammaticamente dai loro piccoli, per mille euro al mese o poco più; mentre la ricchezza prodotta finisce nel Pil, a beneficio di tutti noi “perbene” e contribuisce al buon andamento della società. Bambini di otto anni sfilano in una via centrale a Napoli, impugnando pistole vere, per fare un’altra “Stesa”, come chiamano le scorribande con gli scooteroni; e muoiono a decine ventenni, diciottenni, sedicenni, nella lotta senza fine per contendersi il territorio e le piazze di spaccio dopo che i vecchi boss sono andati in galera o si sono pentiti.Tutte le forze politiche girano la faccia dall’altra parte”
Questa la realtà napoletana raccontata da Santoro nel film Robinù che uscirà nelle sale italiane il 6 dicembre. Questo è il modello in via di rapida diffusione delle periferie italiane. Questi sono i diritti negati per i quali pochi gridano NO.
Negli ultimi giorni, ho letto ogni sorta d’offesa nei confronti di Michele Santoro; la massa dice che voterà SI al referendum e questo fa di lui un mostro da insultare e bollare. Nell’articolo sopra indicato, Santoro dichiara di non saper ancora cosa voterà, ma questo conta poco per la massa che lo ha già trasformato nel megafono di Renzi.
La massa…altro che sciacquarsi la bocca dovrebbe.
La storia professionale di Michele Santoro, impone riflessione e considerazione.E’ inammissibile bollare un giornalista e un uomo di questo calibro, al fine di relegarlo dalla parte del nemico. Un uomo e un giornalista che si è sempre reso oppositore del potere quanto del sistema. Un uomo e un giornalista che non ha mai tradito i suoi ideali. Guardatevi intorno, di quante persone si possono dire queste parole ?
Andiamo a votare il 4 dicembre, ma cerchiamo di stare coi piedi per terra. Non dobbiamo salvare il pianeta e con buona probabilità, la fame nel mondo non sarà sconfitta dal 5 dicembre in poi anche in caso di vittoria ( spero ) del NO. L’entusiasmo sia rivolto ai valori della Costituzione perché laddove non si proiettano sulla vita di ciascun individuo, italiano e straniero, diventa un metallo che rimbomba a vuoto. Una cosa inutile.
Abbiamo avuto modo di sentire, grazie a Il Fatto Quotidiano, qual è esattamente lo spirito costituzionale che muove il PD, nella persona di Vincenzo De Luca, prestato alla politica perchè dall’altra parte, forse non c’era posto. Il voto di scambio rappresentato in modo perfetto. Sono passati alcuni giorni dalla pubblicazione di questo audio, ma il governatore della Campania è ancora al suo posto. La politica ha le sue colpe ma, i cittadini disinteressati, inerti, passivi e indifferenti, ne hanno molte di più.