I giornali della destra governativa si fanno megafono del potere nell’attacco cinico e crudele ai poveri. Non si fa contrasto alla povertà ma si annienta chi non può mangiare.
E per far passare questa scellerata politica, che tutela i potenti e affama il popolo, servono titoli ad effetto.
Il Giornale titola: “Smentiti i gufi:, il lavoro c’è, ditelo ai fannulloni”
Su Libero si legge: “ La sinistra vuole solo sussidi, aumentano i lavoratori, la Schlein si dispera”
Il Tempo: “La sinistra fomenta il caos”
Le famiglie sono allo stremo e il colpo di grazia arriva, senza pietà, da parte del governo a guida Meloni.
Con un crudele e asettico sms sul telefono, 169 mila famiglie povere sono state annientate con un clic.
Sin dal suo esordio il reddito di cittadinanza è stato attaccato ferocemente e i detrattori hanno cercato di convincere dell’inopportunità dello strumento di carattere assistenzialistico e lo spreco di risorse a favore di “fannulloni” e “divanisti”.
Basta approfondire la tematica per comprendere che non è affatto così: aiutare chi non ha nulla o chi, pur lavorando, guadagna una miseria non solo è giusto, ma è necessari ex e’ politicamente e moralmente corretto.
La forbice sociale si allarga sempre più e i pochi ricchissimi campano sulle lacrime versate dai tantissimi poveri.
Se la politica spesso è assente o, addirittura, rema contro le fasce deboli del paese, in una cosa è riuscita benissimo: mettere “l’un contro l’altro armato” i poveri contro i poverissimi.
Ecco allora che i disoccupati (iscritti da decenni al centro per l’impiego senza essere mai stati contattati) si trasformano in “occupabili”. Chi lavora ha contratti inesistenti e paghe da fame; chi non ha figli minori o disabili in famiglia resta senza niente.
Si è fatta passare l’idea che la povertà sia una colpa e non una situazione di bisogno, spesso accompagnata dal totale abbandono da parte della società e delle istituzioni.
Secondo i dati Istat, proprio grazie al rdc un milione di persone hanno evitato di cadere in povertà assoluta.
Grazie al rdc molti giovani si sono sottratti alla malavita e alla mafia che, in alcuni territori, arruolano manodopera tra chi non ha a disposizione neanche un euro al giorno da spendere.
Le scellerate scelte politiche di questo governo spingono verso l’ennesima macelleria sociale e i giornaloni di destra, difronte alle manifestazioni che si stanno moltiplicando in vari comuni italiani, accusano le opposizioni di soffiare sul crescente malessere.
Il popolo italiano ha mantenuto intatta una minima speranza di riscatto e cambiamento – nonostante tutto – forse per questo, sino ad ora, non ha riempito le piazze anche quando la politica tradiva il proprio mandato e calpestava la Costituzione.
Adesso sta venendo meno anche quella flebile fiammella di luce.
Quando non si ha la possibilità di sfamare i propri figli, quando non si ha nulla da perdere, quando vivere diventa impossibile, allora il rischio di rivolta sociale si fa concreto.
Certa politica è lontana dai cittadini o, come in questi casi, diventa la matrigna cattiva che opera per il male.
Un rinvio della sospensione del rdc-come suggerito dalle opposizioni- appare la soluzione più opportuna; non soltanto per salvare dalla disperazione un pezzo di paese, ma anche per scongiurare un autunno caldo, già annunciato.
Al momento il governo promette solamente corsi di formazione, mentre a settembre altre famiglie resteranno senza sostegno.
E’ sempre un problema di risorse scarse, dicono; sembra piuttosto che a scarseggiare siano la logica e l’umanità dal momento che le risorse per aumentare stipendi gia’ sproporzionati e vitalizi – i piu’ alti d’Europa – si trovano sempre.