Sabrina D'Elpidio

Pubblica Amministrazione: Perchè in Germania funziona e da noi no

Terza parte dell’intervento che la Themis & Metis, ha portato all’incontro pubblico con la comunità di Cremona il 24 febbraio scorso: Ambiente, Lavoro, Legalità. Perchè la pubblica amministrazione si muove tra incompetenza e corruzione.

Dopo corruzione e malagestio, affrontiamo il tema dell’inefficienza nella Pubblica Amministrazione: la realizzazione di  progetti ingegneristici. Si trova negli uffici di ITALIASICURA, una task force governativa contro il dissesto idrogeologico nata nel 2014 il suo compito è valutare i progetti delle PA per lo sviluppo delle infrastrutture idriche.
Si occupa anche di edilizia scolastica è dunque un ottimo osservatorio per valutare la qualità media delle richieste di finanziamento. Ad esempio: fino al 2015 dalle amministrazioni romane, sono pervenute 58 richieste di finanziamento ma il risultato è stato un disastro: 46 non sono state ammesse. Solo 12 sono state ammesse e sono entrate nel piano città metropolitana con 70,7 milioni.
 
Questo perché abbiamo sempre considerato il progetto una cosa da fare velocemente per  andare a realizzazione iniziando il valzer delle varianti con conseguente rivisitazione dei prezzi stabiliti. A Torrino – Roma – hanno perso il finanziamento per rialzare argini di un fosso ed evitare allagamenti perché l’Autorità di bacino ha presentato solo uno studio di fattibilità senza il progetto
 
A casal palocco – anche qui rischio allagamenti – il progetto c’era ma era riferibile a tuttaltra opera, dunque richiesta bocciata. Al quartiere Labaro, si doveva fare una manutenzione degli argini del fiume per evitare allagamenti ma mancava il progetto.
 
TOTALE INCOMPETENZA E DISORGANIZZAZIONE.
 
Per avere un sistema degli appalti efficiente – dice il Prof. Massimo Balducci -bisogna mettere nelle stazioni appaltanti pubbliche, personale tecnicamente competente. Da noi si impara a lavorare per affiancamento ma così si trasmettono le cattive abitudini del passato ormai  prassi consolidate.
 
Vediamo invece come si regolano all’estero. In Germania, c’è la formazione duale. Un semestre in aula ed un semestre a lavorare nella pubblica amministrazione, per cui, chi esce da quella scuola, sin dal primo giorno di  servizio saprà operare.
 
In Germania, il totale degli appalti pubblici raggiunge 444 mld di euro circa il 34 % del totale della spesa pubblica, quindi si alimenta l’economia privata in maniera esponenziale. Da noi siamo al 20,5 % del totale della spesa pubblica  per 115 mld che devono passare nel collo di bottiglia di gare e aste più o meno truccate.
 
Nel Baden Wuttemberg, c’è la scuola di alta formazione in scienze applicate, per diventare dipendenti della PA; la chiamano anche “scuola dei sindaci” perché il 95 % dei sindaci del Land ha studiato li.
 
Gli studenti ricevono uno stipendio di 1000 euro al mese e alla fine del corso c’è l’obbligo di lavorare almeno 5 anni nella pubblica amministrazione perché sono le PA a sostenere la scuola. Pena la restituzione dei soldi ricevuti.
 

Per ogni appalto di lavori pubblici che vanno da 50.000 euro in su, si riceve dalla Ditta un preventivo e se il valore del l’appalto supera i 100.000 euro il preventivo deve essere molto più dettagliato, deve indicare anche come si è giunto a quei prezzi e, una volta giunti a un accordo, ci sono pochissime possibilità di sforare. 

Se un’impresa avesse esigenza di addebitare costi aggiuntivi alla stazione appaltante, lo deve motivare in modo dettagliato e ci sono vari uffici di controllo indipendenti per vedere a chi viene aggiudicato il lavoro, come e se  se sono state rispettate le norme di legge. Poi c’è il resoconto della verifica.
 
In un contesto del genere secondo voi prosperano i contenziosi?
Evidentemente no. La Germania si trova al 7° posto in europa su 28 nella classifica di transparency per percezione della corruzione. Noi siamo al 26°.
In Italia abbiamo lo 0,9 di detenuti condannati per reati di natura finanziaria, tra i quali anche la corruzione. In Germania è l’11,8%; rischiano il licenziamento, devono restituire i soldi frodati e ci sono conseguenze sul trattamento pensionistico.
 
In Italia il calcolo per la prescrizione continua anche dopo la condanna in primo grado e gli imputati hanno tutto l’interesse a prolungare il processo perchè sanno di poterla fare franca. In germania dopo la condanna in primo grado, la prescrizione non può più avvenire.
 

Ci saranno possibilità di miglioramento in Italia?

Il ministro Del Rio dice che le stazioni appaltanti – quando ci saranno i decreti attuativi – passeranno da 35mila a 5mila. Inoltre, dice che debbano andare a gara i progetti esecutivi e non più i preliminari che comportano varianti, cioè mandando all’esame un progetto definitivo.Vedremo!
 
Il piano infrastrutturale delle 100 opere di cui parla Del Rio (entro il 2030), richiede finanziamenti per 120 mld. Ad oggi ne sono stati trovati 90 dunque ne mancano 30. Una proposta?
 
Quella offerta dal Politecnico di Milano che ha adattato all’Italia un modello di digitalizzazione e modellazione edilizia prezioso che viene applicato negli USA agli appalti pubblici.
 
Si costruisce un modello virtuale di edificio che  contiene tutte le informazioni per la sua realizzazione con informazioni che vanno dalla qualità e quantità degli elementi, geometrie e manutenzione degli stessi, cioè tutte le info necessarie sia in fase di realizzazione che di gestione.
 
Così si segue in tempo reale la realizzazione dell’opera e se ne controlla l’esecuzione e lo stato. Tutto è trasparente e funzionale. Il governo ha deciso che questo modello di digitalizzazione diverrà obbligatorio dal 2019 per tutte le gare superiori a 100 milioni di euro e poi via via si dovranno estendere alle altre gare contando che diventi obbligatorio per tutte le gare entro il 2025.
 
Staremo a vedere per adesso la situazione è impantanata su tutt’altre tematiche in Italia. I ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione e le gravi ricadute sociali: dai fallimenti delle imprese creditrici alla violazione della concorrenza, passando per il “rischio corruzione”
 
Per avere uno Stato efficiente bisogna riacquistare la forza di idee e di progetti chiari e ben organizzati, altrimenti la società si sfilaccia. Quante volte sentite parlare di “pensiero debole”? In diritto, si parla di “diritto debole” e nelle comunicazioni prevale, per così dire, la “rappresentazione debole” del pensiero declinato poi in “teatrino”, quando si parla di politica per arrivare infine all’economia “debole”, perché in fuga dal concreto all’astratto. Dall’economia di scambio di beni e servizi a quella speculativa e virtuale.
 
Per avere un “sistema economico produttivo” e non un “sistema economico predatorio”, bisogna – forse – recuperare il suggerimento Keynesiano,
dell’ intervento statale che realizza opere di pubblica utilità, che producano ricchezza e occupazione per tutti. E facendo partecipare tutti.