Francesca Scoleri

La parola Italia e la parola Dignità nella stessa frase. Da quanto tempo non capitava ?

“Il capo indiscusso del regime è il Grande fratello il cui volto invade i teleschermi (muniti di telecamere nascoste, in modo da controllare capillarmente la popolazione) e i manifesti della propaganda”, per dirla alla Orwell maniera, questo è quel che abbiamo subito negli ultimi mesi. Propaganda di 24 ore ininterrotta.

Stazione centrale di Milano, oltre 2o maxi schermi che mandavano in onda lo spot per il SI ogni 5 minuti. Nella altre grandi stazioni italiane, uguale. Accedevi a You tube per vederti un video ? Qualche minuto di spot per il SI. Al cinema, prima dell’inizio del film che avevi deciso di vedere, una decina di volte ti beccavi lo spot per il SI. E che dire della televisione pubblica, completamente invasa da spot per il SI, sostenitori del SI, voci per il SI, TG per il SI.

Abbiamo rischiato, sempre per dirla alla Orwell maniera, di osservare “la menzogna che diventa verità e passa alla storia” e mi vengono i brividi solo a pensarci.

E ieri sera, Matteo Renzi, congedandosi, ha detto l’ennesima menzogna; ha parlato di grande impegno “senza grandi mezzi a disposizione”. La stampa quasi completamente schierata con lui e la sua riforma, non sono quindi “grandi mezzi a disposizione”.

Chiudiamo questo capitolo con grande dignità e questa è una parola, che da molto tempo non mettevo nella stessa frase con la parola “Italia”. Oggi lo faccio senza mezza misura. Sottrarsi al rischio di perdere una cospicua parte di sovranità popolare nonostante il dispiegamento di forze che, senza ombra di dubbio, non fa capo al solo partito democratico, è stata un’impresa eroica ed è quindi giusto dire “dignità italiana ritrovata”.

Ora si aprono diversi scenari; il primo riguarda ancora Renzi. Ieri sera ha detto che ha perso lui ma non è cosi. Ha perso l’oligarchia che l’ha piazzato al governo, ha perso Napolitano che agendo da monarca, ha imposto il terzo governo calato dall’alto, ha perso il sistema finanziario che primeggiava da troppo tempo con la logica del “per il bene dei mercati” che non equivale mai al bene dell’individuo. Renzi non era un buon cavallo su cui puntare e questo purtroppo, prevede che i soggetti sopra indicati, ne sceglieranno presto un altro che, senza indugio, tenterà di barattare la sovranità popolare e i valori della nostra Repubblica, con generose offerte.

Spero che il mio, il NOSTRO Paese, si faccia trovare pronto. Ancora. Sempre.

La riforma che abbiamo sventato, è figlia della corruzione, delle clientele, della logica mafiosa. L’auspicio è che si vada verso un governo che metta all’angolo l’impunità e ci renda una condizione che amiamo e che vogliamo veder vivere nella nostra cultura: “l’uguaglianza”. Nessun indegno privilegio per chi delinque abusando della Cosa Pubblica.