Questa è l’Europa unita liberista, dei banchieri, dei media e delle sinistre liberal. Un’Europa in cui un paese che non ha mai partecipato ad alcuna aggressione militare o commerciale, come l’Ungheria, può essere obbligato ad accogliere profughi di guerre altrui e finti profughi che fanno comodo alle multinazionali, oltre che ad aprire le sue frontiere alle grandi catene, e se non lo fa diventa un paese di populisti e di fascisti. Mentre un altro paese, come la Francia, per imporre le proprie multinazionali e catene può autonomamente e impunemente bombardare altre nazioni che non costituivano alcuna minaccia sulla base di prove sostanzialmente fornite da CNN; e ciò nonostante resta un paese democratico e progressista.
Questa è l’Europa unita dei liberisti. L’Europa di banchieri e imprenditori fallimentari, che sanno moltiplicare il denaro e le proprie oscene fortune solo al prezzo della dissipazione di risorse naturali accumulate in milioni di anni e della distruzione di un patrimonio culturale e sociale che le civiltà hanno impiegato millenni a costruire. E che quando si trovano a fronteggiare il risentimento (colpevolmente tardivo) di popoli impoveriti materialmente e spiritualmente, scatenano guerre con pretesti immaginari per distrarre l’opinione pubblica dalla corruzione, gli scandali e l’inettitudine della peggiore classe dirigente della Storia.
Questa è l’Europa di giornalisti e intellettuali senza qualità, attaccati ai loro privilegi eccessivi e sicuri che a restare complici dei ricchi si possa solo guadagnarci, perché ricompensano bene i propri servitori fedeli ma soprattutto perché le opposizioni non fanno paura; ormai sono tutte buoniste e anche solo nominare la violenza è peccato mortale: generalmente si accontentano di porgere l’altra guancia ma anche se prendessero il potere, li perdonerebbero immediatamente.
Questa è l’Europa “più” dei radicali, della Leopolda e di finte sinistre ormai solo capaci di appoggiare il neocapitalismo nella sua conquista e omogeneizzazione del pianeta, pronte a esecrare qualsiasi esclusione e a giustificare qualsiasi inclusione imperialista. Sinistre infatuate della globalizzazione e di un multiculturalismo da supermercato per il quale hanno sacrificato ogni concreta diversità: che non è la possibilità di scegliere fra cento prodotti ugualmente plastificati e distribuiti dalle stesse corporation, ma di vivere centomila realtà indipendenti e autentiche , locali, gelose della propria particolarità.
In Siria non sta morendo la nostra capacità di essere umani, come i venditori di fumo liberista hanno scritto per giustificare le bombe di Trump e Macron. In Siria sta morendo la nostra possibilità di essere diversi. Di non diventare tutti liberal e uguali.