Intervista a Elio Lannutti, Presidente Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi)
– Elio Lannutti, lei sta diventando a tutti gli effetti il nemico numero uno di Bankitalia, soprattutto dopo l’uscita del suo libro “La banda d’Italia” in cui racconta gli abusi perpetrati : favori ad amici e gruppi di potere, stipendi d’oro, sprechi e tutto da parte dell’istituzione che avrebbe dovuto vigilare sulle scorrettezze degli istituti bancari italiani. Come usciremo da questo fitto reticolo ?
Da quasi trent’anni, da quando ho fondato l’Adusbef il 13 maggio 1987, denuncio le malefatte di Bankitalia, la sua contiguità con le banche socie, la sua vigilanza ‘a la carte’, che non è riuscita ad evitare crac e dissesti bancari addossati a correntisti e risparmiatori che hanno sopportato costi dei conti correnti onerosissimi, pari a 318 euro l’anno contro 114 euro della media Ue, i tassi su prestiti e mutui più cari, in nome di una presunta stabilità di un sistema bancario pieno di buchi spacciato per solido. Specie dopo la rivalutazione delle quote di Bankitalia da 156.000 euro a 7,5 mld di euro, con oltre 1 miliardo di euro di cedole pagate nel triennio, in uno scandaloso conflitto di interesse tra controllanti e controllati, con l’ingannevole narrazione di un ‘sistema bancario’, che solido non era, la banca centrale si accinge a preparare un bel regalo alle banche socie, infiocchettando una vera e propria strenna natalizia, se entro fine anno i maggiori azionisti di Palazzo Koch quali Intesa San Paolo, con il 24,1% di quote, Unicredit col 17,7%, Cassa di Risparmio di Bologna, proprietaria del 6,2%, Generali Italia (5,2%) e Banca Carige (4%), non riuscissero a piazzare le quote eccedenti il 3% del capitale azionario della banca centrale, come previsto dalla legge 5/2014, il famoso decreto Imu- Bankitalia, con il Governo che confezionò un favoloso regalo ai banchieri, con la rivalutazione delle quote da 156.000 euro a 7,5 mld di euro, contestato dalle opposizioni (specie dal M5S) ed oggetto di diffuse denunce alla magistratura. Quel decreto di rivalutazione delle 300mila azioni da mille lire a 25 mila euro, oltre a stabilire un rendimento favoloso sull`attesa di dividendi pari a 450 milioni di euro l`anno, ed interessi del 6%, con 1,060 miliardi di cedole pagate, come risulta dalle relazioni annuali di Bankitalia, ossia 380 milioni di euro nel 2013; 340 milioni nel 2014; 340 milioni di euro nel 2015, imponevano che ogni singolo partecipante (si pensi che Intesa ed Unicredit avevano il 60% delle quote), non potesse detenere più del 3% del capitale sociale della banca centrale, con le quote in eccesso da dismettere entro il 31 dicembre 2016, e qualora non ci fossero altri acquirenti, imponeva l’obbligo di riacquisto alla stessa Banca d’Italia. Potremmo uscirne approvando una proposta di legge, presentata alla Camera dal M5S, primo firmatario Alessio Villarosa, per pubblicizzare Bankitalia rendendola analoga agli ordinamenti di tutti gli altri paesi.
– Del caso Banca Etruria non se ne parla più e la ministra Boschi sorride ovunque come se non ci fossero centinaia di risparmiatori sul lastrico e come se quella norma di salvaguardia per i responsabili del disastro, non fosse stata partorita dal suo governo.Di questa vicenda, fra le altre cose, mi hanno colpito le parole di Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC che, alla domanda “il ministro Boschi si dovrebbe dimettere visto che il padre è indagato per responsabilità penalmente rilevanti nello scandalo Banca Etruria e visto l’enorme vantaggio apportato dalla legge sulle banche popolari ?”. La risposta di Cantone è stata “Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli”. Lei che ne pensa della vicenda e di queste parole ?
Su Cantone e l’Anac, una foglia di fico funzionale all’esclusiva propaganda ed alla narrazione di Renzi, su un paese ancora divorato dalla illegalità ai primi posti per corruzione, agli ultimi per libertà di informazione, mi verrebbe di tacere. Il giudice Cantone, viene evocato come il grande giustiziere senza macchia e senza paura che riesce a prevenire qualsiasi forma di corruzione, addirittura chiamato ad arbitrare perfino la vita delle persone, nel gravissimo scandalo dei risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, espropriati da Bankitalia e dallo Stato. Ma su questo punto ha ragione il presidente dell’associazione magistrati (ANM) Davigo: “non si può dire che con l’Anac si combatte la corruzione, perché sarebbe contro la Costituzione”. Per combattere la corruzione servono “strumenti altamente invasivi che la Costituzione riserva alla magistratura”. L’Anac, dice invece, “è un’autorità amministrativa: non può avere alcun potere serio per reprimere la corruzione”; fa “cose ottime”, ma “non c’entrano niente con la repressione della corruzione”. Sul presidente Cantone, non aduso a rispondere alle lettere ufficiali inviate da Adusbef su temi delicati come la corruzione nelle banche, in particolare sulle porte girevoli tra la Banca d’Italia e la Banca Popolare di Vicenza di Zonin (BPVI), meglio stendere un velo pietoso, che la storia si incaricherà di scoperchiare. Quanto ai truffati delle 4 banche in risoluzione, su 130.000 famiglie messe in mezzo ad una strada dal decreto del 22 novembre 2015 da Bankitalia e dallo Stato, con l’anticipo del bail-in, un esproprio criminale del risparmio, se tutto va bene, circa 4.000 riusciranno a riavere parte dei loro sudati investimenti, in base ai criteri ed ai rigidi paletti messi dal governo, secondo i quali riusciranno ad ottenere rimborsi, pari all’80% quelle famiglie, fatte passare da Renzi come speculatori e che invece erano dei risparmiatori, qualora abbiano redditi inferiori a 35.000 euro. Come se coloro che hanno risparmiato con privazioni e rinunce per garantirsi una vecchiaia più serena, fossero dei delinquenti, mentre i banchieri responsabili di una enorme frode, tutti ancora a piede libero, si godono tranquilli le ricche buone uscite di milioni di euro, come premio per le loro gravissime malefatte. Le colpe dei padri non devono certo ricadere sui figli, ed anche su Maria Elena Etruria, elevata a madrina della riforma della Costituzione nata dalle lotte partigiane dall’ex presidente Napolitano, un ‘peggiorista’ (mutuando la corrente del glorioso PCI dove aveva militato), autore nel 2011 di un Golpe chiamato rating con la nascita del governo Monti, preferisco non aggiungere altro ai fatti ed alle improvvide dichiarazioni, rilasciate a reti unificate sui truffati che continuano a protestare, come sintetizzato da uno striscione: ‘Nella Terra Rossa, Boschi e Renzi si sono scavati la Fossa’.
– La gravissima crisi dell’economia italiana, costantemente minimizzata dal governo attuale quanto da quelli precedenti, ha dei responsabili con nomi e cognomi ?
Nonostante la propaganda a reti unificate sui mass media e cinegiornali Rai, gli indicatori economici continuano ad essere negativi. La pressione fiscale Italia, è cresciuta dal 41,6% del 2011 al 43,7% del 2015. Il debito pubblico sul Pil, era il 116,4% nel 2011, passato al 132,1% nel 2014, per arrivare al 132,7 nel 2015, con un aumento di 115 miliardi di euro dal febbraio 2014 ed attestato a 2.224,7 miliardi di euro. Il saldo primario in percentuale sul Pil, pari al -3,5% nel 2011, ridotto a -1,6% nel 2014; -1,6% nel 2015. L’unico dato positivo l’indebitamento netto in percentuale sul Pil, che era a -3,5% nel 2011; sceso a – 3% nel 2012; -2,9% nel 2013; -3% nel 2014; -2,6 nel 2015, che non sembra essere frutto delle politiche economiche del Governo, ma dell’inserimento nel calcolo del Pil di “Sommerso Economico” e di alcune attività illegali introdotte dal 2014 nella nuova metodologia per la redazione dei conti pubblici (SEC2010). Non includendo nel calcolo tutta l’economia criminale, ma solo quelle attività illegali che consistono in uno scambio volontario tra soggetti economici, quali il traffico di sostanze stupefacenti, la prostituzione, il contrabbando di sigarette. Gli annunci del Governo sulla riduzione della pressione fiscale, non suffragati dai dati reali ed ufficiali, non certo dei consumatori, ma dell’Istat e di altre fronti, secondo le quali ci sarebbero stati incrementi delle imposte nazionali di circa 29,3 miliardi al netto del bonus di 80 euro, oltre a rappresentare mera propaganda, fanno indignare i cittadini che non notano l’asserita diminuzione della pressione fiscale (salvo rare eccezioni), con effetto boomerang su capacità di spesa e flebile ripresa economica, che ancora non si vede all’orizzonte nonostante la favorevole congiuntura dei tassi di interesse sul debito pubblico, il tasso di cambio euro/dollaro ed il costo del barile, che comincia a riprendere la corsa verso l’alto.
– Commentando le parole del deputato Barani, “Renzi attuerà la profezia del grande Craxi”, lei scrive su Facebook “Craxi scappò ad Hammameth dietro il lancio delle monetine, questo scapperà a Singapore con i sapietrini?” Perché da Craxi ad oggi non abbiamo avuto un solo governo capace di far crescere questo Paese e di far diminuire il debito pubblico mentre perdiamo il conto delle figure dalla natura truffaldina che si susseguono all’interno delle istituzioni ?
Bettino Craxi, travolto dai magistrati di ‘Mani Pulite’ del 1992, nell’Italia corrotta denunciata dalle rare inchieste giornalistiche del settimanale Avvenimenti, fondato anche da me nella sede Adusbef di Via Farini, a Roma, le cui pubblicazioni iniziarono nei primi giorni del 1988 (diretto da Claudio Fracassi), dovette riparare ad Hammameth, ma alla luce di una indecente successiva classe politica, potrebbe essere considerato uno ‘statista’. Il declino dell’Italia, iniziato nel 2002 con l’ingresso dell’Italia nell’euro ‘col cappello in mano’, il cui tasso di cambio fissato a 1936,27 lire, oltre a rafforzare l’egemonia tedesca ha prodotto un impoverimento diffuso di larghe masse, col trasferimento di 300 miliardi di euro, con la tecnica 1.000 lire 1 euro, dalle tasche delle famiglie che hanno subito i prezzi, in quelle di coloro che li imponevano e ’già raccontato da un libro pubblicato nel 2003 dal titolo eloquente: “Euro, la Rapina del Secolo”, scritto con Michele Gambino, è dimostrato da dati incontrovertibili. La CDS uno dei principali indicatori misurata da Eurostat, che traduce il Pil di ciascun paese Ue parametrando la ricchezza prodotta al livello dei prezzi, aveva già fatto retrocedere l’Italia nel 2014 sotto la media Ue (28 paesi) collocandola a 98 (eravamo a 100 l’anno prima). Se crolla la capacità di spesa, pari a 119 nel 2001, tra le più elevate dei paesi europei superata da Inghilterra (120); Svezia (123); Belgio (124); Austria (126); Danimarca (128); Olanda ed Irlanda (134); Lussemburgo (235); più alta di Francia; Germania e Finlandia (116),con l’Italia (-16,8%) che guida la classifica negativa della capacità di spesa ridotta di 20 punti ed attestata a 99; al secondo posto la Grecia (-13,8% che passa da 87 a 75); al terzo il Regno Unito (-8,3% a 110; al quarto il Portogallo – 7,4% che si attesta a 75; al quinto la Francia -6,9% a 108; al sesto il Belgio a 119; mentre Austria (131); Germania (122); Svezia (129) e Lussemburgo (272) aumentano la capacità di spesa, con il debito pubblico che continua ad aumentare, l’ottimismo del Governo è irresponsabile.
– Lei sostiene il NO al referendum ed è estremamente schierato contro le riforme costituzionali del governo Renzi.Qual è la prima cosa che ha pensato quando ha realizzato quel che accadrebbe nel caso, il 4 dicembre, vincesse il SI ?
Certo, siamo schierati contro la riforma della Costituzione, nata dalle lotte partigiane, che banchieri di affari e finanza criminale, vorrebbero modificare utilizzando fedeli marionette per rendere i popoli ancora più schiavi del far west economico irresponsabile. In un esposto presentato per alto tradimento alla Procura di Roma insieme ad alcuni portavoce del M5S, abbiamo rintracciato almeno 10 solidissimi indizi, per suffragare e testimoniare la ‘manina’ di JP Morgan nella modifica della Costituzione, che essendo ‘troppo socialista’, intralcia l’agire economico dei banchieri di affari, che vorrebbero imporre l’egemonia degli esclusivi interessi della finanza di carta e del denaro dal nulla, su sistemi democratici fondati sulla sovranità popolare, condizionando il Governo Renzi ad approvare leggi liberticide dei diritti e delle conquiste dei lavoratori, a cominciare dal Jobs Act. I fatti, accertati dalle cronache giornalistiche (es. Franco Fracassi e Luca Ciarrocca), e mai smentiti, come scritto dal quotidiano britannico “Daily Mirror”: «Renzi è il Blair italiano non solo nelle intenzioni politiche, ma anche nelle alleanze economiche. Un esempio? La JpMorgan». Riforma delle Provincie, riforma del Senato, riforma del lavoro, riforma della pubblica amministrazione, riforma della Giustizia, riforma del consiglio dei ministri, riforma elettorale. La Costituzione italiana, quella votata dopo la vittoria sul fascismo e la fine della seconda guerra mondiale, quella pensata per impedire una futura svolta autoritaria nel Paese deve essere stravolta, come deciso dal presidente del consiglio Matteo Renzi, recependo i suggerimenti di JpMorgan. Se dovesse vincere il SI, ipotesi remotissima, sarebbe perfezionato il Piano di Rinascita democratica della P2 e di Licio Gelli
– Il M5S, che ha il favore del suo orientamento politico, continua ad essere oggetto di attenzione speciale da parte di giornalisti che “distrattamente”, non mettono mai in primo piano i buoni esempi partiti dai deputati fino ad arrivare ai sindaci del movimento – in netta controtendenza rispetto al consueto atteggiamento politico – ma solo situazioni che mai andrebbero a sollevare se riguardassero partiti come il PD o FI. Quanto durerà questo attacco ? Conoscerà tregua ?
Nelle classifiche internazionali l’Italia si trova agli ultimi posti per libertà di informazione, ai primi per corruzione, sollevando gravissimi dubbi sulla funzione di un giornalismo libero, oggettivo ed obiettivo con la stragrande maggioranza dei mass media, specie quelli del servizio pubblico di informazione Rai, asserviti al potere economico, politico, bancario. In questo Paese divorato da malaffare ed illegalità, tra i primi posti per corruzione, agli ultimi per libertà di informazione (le due facce della stessa medaglia), Beppe Grillo, un comico ed un visionario mite come lo scomparso GianRoberto Casaleggio, hanno avuto la lungimiranza di rifondare la politica marcia, su valori di onestà, capacità, competenza, bene comune ed interesse generale, formando in breve tempo la futura classe politica che governerà su basi nuove l’Italia. Non più la politica come professione asservita a se stessa ed alla partitocrazia, ma due mandati, riduzione degli stipendi, rinuncia ai finanziamenti pubblici, servizio alle comunità. Per questo i portavoce dei 5 stelle vengono acclamati nelle piazze piene come non mai, a differenza dei politicanti, spernacchiati e che spesso hanno bisogno di robuste scorte delle forze dell’ordine per circolare. Non perché sia amico di Beppe Grillo, che dal 1993, mi ha accompagnato in alcune comuni battaglie a difesa dei diritti dei cittadini e della legalità (predizione del crac Parmalat, servizi di telefonia 144, Bankitalia e dimissioni ex Governatore Fazio, scandalo dei furbetti del quartierino,ecc.), ma convinto che il genio di un comico, diventato suo malgrado statista, che ha riscoperto la questione morale di Berlinguer e la politica come servizio alla collettività, sarà in grado di restituire la speranza ai giovani scappati all’estero che dovranno tornare in Italia. Che il M5S da solo, potesse vincere le ultime elezioni amministrative in città importanti come Torino e Roma e 19 su 20 ballottaggi, un sogno fino a 5 anni prima, era per me una certezza. A Torino Chiara Appendino ha iniziato alla grande e sta lavorando bene. A Roma dopo le polemiche, i mass media interessati alle Olimpiadi ed i Tg a reti unificate, hanno messo nel mirino Virginia Raggi, accusata di tutto e di più, dai trasporti alla nettezza urbana, dopo che la partitocrazia corrotta di Mafia Capitale, che ha indebitato i romani con 14 MLD di euro ed aveva cercato di papparsi anche la Lupa del Campidoglio, ci sono state alcune difficoltà. Ritenendo che i valori del M5S non siano compatibili con alcuni burocrati delle vecchie giunte, mi auguro una recisione ancora più netta con il passato, che possano essere risolti problemi concreti, dai trasporti alle buche, alla spazzatura.Per il Pd, che invece di rivendicare l’eredità di Berlinguer e della questione morale, ha venduto anima e corpo alle banche ed alla grande finanza, contribuendo in tal modo al degrado dell’Italia e dei valori di solidarietà, servizio del bene comune, rispetto per le altrui opinioni, e che affida al ministro Boschi le modifiche della Costituzione uscita dallo spirito di Ventotene e dalle lotte partigiane per offrire la democrazia al popolo italiano, diventato sempre più geneticamente modificato, un Ogm come una pannocchia della Monsanto, non prevedo alcun futuro.