Francesca Scoleri

Governo Di Maio Salvini: Definiamo cosa è Accoglienza

Il tema “migranti”è sul tavolo del governo e presto, la strada che  deciderà di intraprendere, sarà al vaglio della nazione. Il nuovo esecutivo, rappresenta per buona parte dell’opinione pubblica, una “deriva a destra”, soprattutto in materia di immigrazione. Tentiamo quindi, un riordino di elementi, al fine di chiarire esattamente cosa si intenda per “accoglienza”

 

E dopo fulmini e tempeste, il governo è partito. Non c’è nemmeno il tempo di analizzare  quanto accaduto la setttimana scorsa, esattamente in queste ore, quando Mattarella respinge il governo Conte, per ripristinarlo dopo 48 ore circa. A sua discrezione. Ora lo sguardo è puntato all’esecutivo che già conosciamo attraverso gli occhi di chi, da anni, giudica tutto quel che ancora deve prendere forma e vita.

Poniamo l’attenzione su un tema assai importante per la stabilità sociale ed economica del Paese, l’accoglienza dei migranti. Si susseguono voci di deriva nazista e non si può negare che, uno dei partiti oggi al governo, la Lega, abbia dato modo di addentrarsi in questi scenari.

Chi scrive, osserva da anni il comportamento del leghista medio; le conclusioni sono sempre state desolanti. Manca proprio l’approccio all’uguaglianza fra le persone, alla pari dignità, alla cultura in generale. Tutto ciò che oggi riservano agli stranieri, solo 20 anni fa, era riservato a noi meridionali. Non basta togliere la parola “nord” dal simbolo della Lega, per dimenticare il passato.

Eppure, generosamente, i meridionali, li hanno sempre aiutati a casa loro, ai leghisti intendo. La forza lavoro giunta dal sud, ha fatto grandi le città del nord, portando valore aggiunto all’economia su tutti i fronti.

La stessa cosa va detta per buona parte degli immigrati che giungono da altre parti del mondo. Su questo fronte, La Lega e il Partito Democratico, giocano con la stessa penosa ipocrisia.

Il primo, indica una serie di condizioni imprescindibili per poter risiedere sul suolo italiano. Riporto testualmente dalla bocca di un leghista: “devono lavorare e non devono rompere i coglioni”. Traduco la seconda parte nel solo modo che il buon senso mi induce a cogliere: “devono ricordarsi sempre che sono ospiti”.

Il secondo, il PD, da anni, col  falso abito di sinistra con cui si copre, professa accoglienza indiscriminata e indiscriminante, perché “siamo tutti uguali, tutti figli di Dio, e che bella cosa l’integrazione…”

Due facce della stessa medaglia, con l’unica differenza, che durante il governo PD, in pochi han parlato di deriva a destra per la gestione dell’immigrazione.

Ma il traffico di esseri umani, è di destra o di sinistra ? Dalla Sicilia al Veneto, i centri di prima accoglienza, di accoglienza straordinaria e di accoglienza amministrativa, cosa rappresentano se non un agghiacciante business ?

La gestione di questi centri, ha dei referenti politici che, dopo averli inaugurati in giacca e cravatta e tante belle fotografie, hanno lasciato spazio a condizioni di vita paragonabili a veri e propri “lager”. Non lo dico io, ma report che non avrei mai voluto vedere ed esponenti dell’ANPI, che hanno dichiarato: “centri di accoglienza come  campi di concentramento che violano i diritti umani”.

Si pensi a Isola di Capo Rizzuto, il centro d’accoglienza “usato dalla ‘ndragheta come un vero e proprio bancomat. La spartizione dei fondi portò alla pax mafiosa”, un’inchiesta giudiziaria che ha riguardato oltre 100 indagati; ai migranti davano da mangiare alimenti destinati ai porci.

Cibo per porci. Mentre chi amministrava quel centro, faceva selfie e cene con esponenti di destra e di sinistra. Salvini, Renzi, Berlusconi, Alfano.

Da questi centri, molti riescono a scappare senza grandi difficoltà e di loro si perdono le tracce; li ritroviamo come manodopera alla criminalità organizzata, nei campi a lavorare in condizioni di schiavitù, nelle strade ad ingrossare il traffico della prostituzione, nei vicoli a spacciare droga. Tutto sotto la voce “accoglienza”.

La cosa peggiore, è quando fuggono i minori. Da soli, in balia di città troppo grandi e troppo pericolose. La stazione Termini a Roma, e la stazione Centrale di Milano, come le favelas brasiliane; l’onta della prostituzione di bambini, per un pezzo di pane.

E torniamo alla penosa ipocrisia di entrambe le rappresentanze politiche, destra e sinistra. La prima, demonizza lo straniero, ma lo ritroviamo nelle case e nelle aziende della sua gente; badanti straniere, operai stranieri perchè  costano meno in termini economici e sindacali. Un’inchiesta di Report, ha fatto conoscere la realtà delle operaie nella zona del bergamasco: 1 euro all’ora. Chi li sfrutta, va in piazza a gridare “meno tasse! Siamo stanchi di mantenere i neri!

Partito Democratico ed eleganti  rappressentanti della sinistra sessantottina ormai completamente devota all’alta borghesia; “Accogliamo accogliamo…”Queste persone sono completamente fuori dalla realtà. Lo straniero lo trovi con i grembiulini bianchi nelle loro lussuose case coi vassoi d’argento fra le mani pronti a servire il padrone radical chic.

L’accoglienza del PD l’abbiamo vista nella raffinata Capalbio; i migranti sono degni delle case popolari, dei palazzoni distrutti dall’incuria mica  possono circolare fra le ville di Capalbio. Il PD, con erre moscia tipo avvocato Agnelli, non ha permesso che entrassero in quei confini.

E che dire della vicenda “mamma amo un profugo”; la figlia di una sindaca PD si innamora di un uomo di colore conosciuto in una cooperativa di assistenza ai migranti ma quando lo confida alla madre, succede il finimondo. La figlia riferisce “Mi ha detto che sono una persona malata, che i neri vanno solo compatiti”. Accoglienza…

In Italia ci sono solo barlumi di accoglienza, e sono fari per la pietà umana. Uomini e donne che guardano in faccia il dolore di chi sbarca, vedono gli occhi del terrore. A volte, gli occhi della speranza. Chissà che pensano di trovare da noi…

E penso agli eroi che vedono cadaveri, li devono recuperare dalla acque. Sul Mediterraneo aleggia la morte mentre noi, noi viviamo secondo Epicuro: “La morte, il più atroce di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi”. Ma per loro, vittime di qualcosa che non assomiglia nemmeno per sbaglio alla parola “accoglienza”, per loro la morte c’è ogni giorno.

E dunque, quando si dice che il modo di operare accoglienza cambierà, non indignamoci a priori. Parliamo di qualcosa che ancora dobbiamo conoscere nella pienezza del termine.

Dedicato ad una ex operatrice di prima accoglienza, F.