Francesca Scoleri

Elezioni: Elettori Lega non s’illudano. Comanda il Cavaliere di Cosa nostra

L’Italia si sveglia dopo la lunga notte del post voto: M5S primo partito e la minaccia dell’ennesimo governo Berlusconi in agguato. PD liquefatto dalla smania di potere di Renzi.

Finalmente siamo al 5 marzo; gli italiani si sono espressi e lo hanno fatto in modo esemplare – una volta tanto – tenendo alta l’affluenza al voto per quasi tutta la giornata di ieri.

Tuttavia, oggi realizzeremo cosa vuol dire vivere in un Paese che si allontana sempre più dalla civiltà intesa come condizione di equilibrio politico e sociale.

Silvio Berlusconi, da  quella che speriamo sia stata la sua ultima campagna elettorale, esce con un 14% scarso. Molto meno di quanto abbia avuto in passato, ma decisamente troppo per l’uomo che dagli anni 70, intrattiene rapporti con la mafia.

Nonostante questo pessimo risultato politico, potrà nuovamente esercitare il suo potere e quello della mafia dentro al Parlamento grazie alla coalizione con Matteo Salvini, Giorgia Meloni e il raggiunto 37%.

Com’è possibile ? Grazie ad una legge elettorale fatta appositamente per espropriare al M5S il diritto di  governare. Movimento che da solo, con tutta la stampa contro, un attacco mediatico al giorno e tutte le forze politiche schierate contro Luigi Di Maio, vince di fatto le politiche 2018 col 31% dei voti.

Tornando alla “civiltà”. Negli altri Paesi, si ritrovano  la medesima legge elettorale da decenni mentre noi, siamo alla quinta dalla nascita della Repubblica.

Si perchè mentre all’estero, si arriva al governo e si comincia a lavorare per la crescita, qui da noi, non si fa in tempo a mettere il fondoschiena sulla poltrona, che si pensa a come restarci il più a lungo possibile. Come ? Ideando una legge elettorale ad partitum.

E cosi han sempre fatto; da leggi incostituzionali a porcate inimmaginabili perseguendo uno scopo ben preciso: l’annullamento della volontà popolare. E in queste ore lo stiamo vedendo con estrema chiarezza.

Lo scenario peggiore è un governo di centro destra di cui già conosciamo le priorità: porre la magistratura sotto ricatto, migliorare le condizioni delle aziende di Berlusconi e soprattutto, mettere mano  a quelle leggi che ancora conservano margini  di punibilità per mafiosi e corrotti.

Né la Meloni né Salvini potranno impedire che questo programma chiaro e definito nella testa di Berlusconi – a differenza delle colossali amenità dichiarate da un salotto televisivo all’altro – prenda vita, perché dalla vicinanza al  fango, non si esce mai puliti.

Per quanto, troviamo una buona predisposizione ai piani berlusconiani da parte degli alleati Meloni e Salvini; la prima, è stata ministro nell’ultimo governo Berlusconi condividendo e votando ogni schifezza partorita ad Arcore e concretizzata in Parlamento; il secondo invece, rappresenta il partito del condannato Umberto Bossi e dell’indagato Roberto Maroni.

Un’inchiesta di L’Espresso, svela che “Tra la fine del 2011 e il 2014,  prima Maroni e poi Salvini, hanno incassato e usato i rimborsi elettorali frutto del reato commesso dal loro predecessore. E lo hanno fatto quando ormai era chiaro a tutti che quei denari rischiavano di essere sequestrati.”Parliamo di 48 milioni di euro. Non si piglia chi non si somiglia…

Un vero e proprio incubo. Non possiamo rassegnarci ad una regia criminale già sperimentata con gravissime conseguenze. Non dimentichiamo l’ultima legislatura che ha visto Berlusconi premier;  si è conclusa col baratro commissariato dall’Unione Europea il quale ci ha condotto a provvedimenti drasticamente rimarginabili dal punto di vista economico-sociale.

La fiducia che Mattarella impedisca questo scempio, almeno da parte di chi scrive, è molto bassa. Il Presidente della Repubblica non si è distinto particolarmente per prese di posizione contro l’illegalità dimostrata anche dalla campagna elettorale di Berlusconi. Non dimentichiamolo, stiamo parlando di un condannato in via definitiva per frode fiscale e corruzione.

Di un idagato per stragi di mafia. Eppure, si è fatto propaganda politica senza turbamenti e interferrenze. Un comune cittadino con a carico la metà dei suoi procedimenti penali, sarebbe già in carcere da anni ma lui, con quella manina sempre allungata in Parlamento, ha potuto cancellare reati e sanzioni a suo favore.

Inutile che i fedelissimi di Salvini ripongano speranza nell’attuazione del programma a loro offerto in cambio di voti. Non avranno nemmeno un decimo di quanto promesso. L’alleato Berlusconi ha già rassicurato tutti in Europa.” Salvini non ci infastidirà” e si è fatto garante dell’identità europeista del centrodestra. Direte “ma Salvini ha preso più voti”. E davvero pensate li usi per andare contro l’alleato di tutta una vita ?

Vi invito sin d’ora a rassegnarvi. Comanda lui, il cavaliere di Cosa nostra che con i  voi concessi a Salvini, avete contribuito a rinvigorire.

In meditazione fra dimissioni o nuove arroganti prese di posizione è invece Matteo Renzi. Una sventola cosi non si vedeva dal 4 dicembre del 2016 eppure, proprio da quel giorno doveva capire quanto poco è apprezzato nel Paese.

Ma anche li, i stakeholders – portatori di interessenon sono i cittadini; vi troviamo banchieri, finanzieri, industriali e miliardari generosi con il giovane toscano rottamatore. Il bene comune al segretario del Partito democratico non è mai interessato e quindi ha vinto la teoria seconda la quale, si può ingannare per un periodo di tempo ma non per sempre.

Esulta l’Italia che ha votato il M5S, piena di speranza che non fonda le sue radici sull’illusione, ma su un consistente “Facta non verba”. La restituzione di parte  dei propri stipendi a favore della piccola e media impresa, le battaglie contro la corruzione e la mafia, le notti trascorse in Parlamento per impedire leggi vergogna, le piazze piene come non accadeva dai tempi della buona politica.

C’è un’Italia che ci crede ancora  e  si rende conto che il disinteresse verso la politica, lascia avanzare i peggiori, i corrotti, i traditori dei cittadini.

Il sud è la parte d’Italia – la più colpita da crisi  e politiche scellerate – che ha dimostrato più fiducia nel M5S. Spero e confido, che almeno stavolta, sia considerato adeguatamente sotto il profilo della crescita. Le risorse del meridione sono infinite. Solo una politica onesta  può valorizzarle.

Attendendo Mattarella…

 


 

 

 

Ti potrebbe interessare anche?