Francesco Erspamer

Carola Rackete, a questo punto aboliamo le forze armate

Propongo l’abolizione delle forze armate italiane, seguendo l’esempio del Costa Rica. Così le grandi basi le potremmo vendere a Amazon per farci i suoi magazzini oppure a Ikea, e quelle urbane a Starbucks o Eataly; mentre aerei, navi e carri armati sono sicuro che se li prenderebbe l’Arabia Saudita, che poi ricambia con Rolex d’oro.

Quanto al ricavato, lo si potrebbe dare all’inamovibile Malagò (cambiano i governi ma lui resta: il vero potere, quasi come quello dei dirigenti Rai) per organizzare le Olimpiadi più sontuose della Storia, per la gioia di chi ci guadagnerà e dei milioni di italiani che si accontentano e pensano che siano fatte per loro.

In ogni caso, meglio che sprecare denaro per tenere in piedi un apparato totalmente inutile se non per sfilare il due giugno, che basterebbero delle comparse in costume assunte per l’occasione. Perché se si consente a un qualsiasi ricco tedesco (tedesco: il popolo che ha scatenato due guerre mondiali perché considerava universali e superiori i suoi valori, dunque da imporre al resto dell’Europa già dimenticato?) di comprarsi una nave e fregarsene delle intimazioni della marina e della guardia di finanza, allora meglio ammettere che possiamo solo essere servi, e i servi non hanno bisogno di armi (peraltro ci sono quelle americane, più che in qualsiasi altro paese europeo se non del mondo) e tanto meno di coraggio e dignità, gli basta l’umiltà nei confronti dei loro padroni, insieme alla speranza che gli lascino gli avanzi dopo il banchetto.

PS Nell’occasione abolirei anche il Ministero dell’Interno, tanto non abbiamo più un interno; bastano i ministri degli esteri tedesco e americano.

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