Il fascino di quel predatore: “Ma niente paura, il Lupo è la nostra immagine” (Folco Terzani). Come scrisse anche Farley Mowat (etologo/naturalista canadese, scrittore di un best sellers di successo tradotto in 52 lingue “Mai gridare Al Lupo”): “Abbiamo condannato il lupo non per quello che è, ma per quello che abbiamo deliberatamente ed erroneamente percepito che fosse, l’immagine mitizzata di uno spietato assassino selvaggio. Che, in realtà, non è altro che l’immagine riflessa di noi stessi”. Terzani e Farley c’hanno aperto tutto un mondo squarciando quel velo di mistero che avvolge la petatalosità dei Lupi e le sue raccapriccianti leccate compulsive con le quali non c’è da scherzare (come potrete vedere QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, e QUI).
Intanto però si fa una conta dei danni. Ne sa qualcosa Ernesto Blordone, allevatore di Pieve Vergonte, che alcuni giorni fa ha registrato un discreto ammanco di capre del suo gregge. Ora ha preferito gettare la spugna di fronte l’ennesima sparizione di capi di bestiame: “Mi arrendo di fronte ai Lupi. Meglio che vendo tutte le capre…”.
Non è quindi un caso che sulla stampa nazionale stia tenendo banco la (indegna) discussione sull’emergenza Lupi e l’abbattimento controllato (v. sintetica rassegna stampa). O incontrollato come dir si voglia. Perché da qualche tempo si assiste allo sterminio sistematico ed indiscriminato di molti predatori (il belpaese non è abitato solo da Lupi ma anche da Volpi, Ginette, Linci e Sciacalli Dorati). E’ evidente che alcuni pseudo ambientalisti pensano ancora di poter gestire la nostra fauna con criteri da bracconiere, con piombo, doppiette e fucili. S’è persa la conta dei Lupi mai nati, perché assassinati (scusate il bisticcio), rinvenuti solo quest’anno in tutt’Italia. Come la Lupa uccisa a fucilate a Piossasco (su cui prima o poi mi piacerebbe scrivere un libro dal titolo: “Lettera ad un Lupo mai nato”). O come il Lupo di Ornavasso trovato con la coda e le orecchie mozzate, i Lupi di Bardinetto orribilmente decapitati, quello sul Monte Adone, i Lupi trucidati e decapitati sul Colle Scravion, la Volpe avvelenata nei boschi di Ligonchio, il Lupo impallinato a sangue a Chatillon, o come questo Lupotto, per fortuna (si fa per dire) solo con la zampetta maciullata da una tajola. Mi fermo qui, risparmiandovi il seguito del macabro resoconto.
C’è da dire che in tema di biodiversità, tutela dell’habitat e dell’ecosistema qualche piccolo passo (indietro) s’è fatto. Una circolare ai Prefetti diramata a suo tempo dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini tagliava corto aprendo all’eventualità di poter abbattere i Lupi, trattando la questione alla stregua di un’emergenza d’ordine pubblico: “Se il Lupo è pericoloso si può sparare”; ma te pareva “il lupo perde il pelo ma non il vizio” (“Capra, Capra, Capra” direbbe Vittorio Sgarbi). Mentre nel contempo il Ministro dell’Ambiente Costa escludeva categoricamente questo ‘olocausto’. Visto quindi il tetro scenario da ‘soluzione finale’ il quesito sorge più che spontaneo: si possono salvaguardare gli allevamenti ed il patrimonio zootecnico proteggendo nel contempo i Lupi dall’uomo? La risposta è certamente SI! Non è difficile impedire ai Lupi di dare l’assalto alle greggi. Le soluzioni, tutto sommato, sono anche abbastanza semplici. La prima arriva da un’intraprendente allevatore-ecologo diciannovenne calabrese, di Bova Marina: Piero Orlando.
Per metter al sicuro le sue capre da tutti i predatori (mica ci son solo i Lupi a far razzie ci son anche i bracconieri) ha inventato – e brevettato – uno speciale collare che emette una radiofrequenza, come lui stesso spiega:
“E’ una convivenza possibile, c‘è spazio per tutti, uomini e Lupi. La fauna va tutelata. Pure i Lupi meritano di vivere… così ho messo a punto questo dispositivo tecnologico, che contiene al suo interno uno speciale processore che sfrutta l’energia solare (per la ricarica delle batterie) il quale emette dei particolari ultrasuoni fastidiosi solo per i predatori, che si tengono alla larga dal mio gregge”.
Soluzione semplice quanto efficace. Che salva Capre e Cavoli… oppps Lupi. Grande Piero Orlando, sublime connubio di creatività e sensibilità ambientale certamente fuori dal comune. Genialità tutta Made in Italy (solo per questo meriterebbe un’encomio). Intanto bravi anche quelli di Coldiretti che a Piero quest’anno han voluto tributare un riconoscimento assegnandogli il Premio Oscar Green. C’e da dire però che questo umile ragazzo dell’Asprononte, si fa carico di un vero problema, che non è solo suo, è di molti imprenditori (vedi per l’appunto gli allevatori come Ernesto Blordone di Pieve Vergonte). Piero andrebbe aiutato, per sviluppare, perfezionare e valorizzare questo suo bel progetto. Che potrebbe diventare patrimonio di tutti. Il Governo Pentastellato che ha istituito il Reddito di Cittadinanza potrebbe supportarlo con il Reddito di Montagna, che per lui farebbe la differenza. Intanto formuliamo i nostri migliori auguri e ogni bene per il futuro di questo ingegnoso e benemerito personaggio: “In bocca al Lupo”.
Mi sovvien un dubbio: Piero salva le capre dai Lupi, ma a Pasqua chi salverà caprette ed agnelli dall’uomo?
Il dilemma però resta. Le radiofrequenze dissuadono certamente i Lupi ma non i bracconieri. Sistemare anche questi ultimi è un gioco da ragazzi e la soluzione è per nulla malvagia: i cani antilupo (cosa diversa dai Cani Lupo). L’ha sperimentata con lusinghieri successi un giovane allevatore di Sarezzano, Dario Capogrosso, da sempre appassionato di etologia canina, con laurea in produzione animali a Milano e Master in conservazione della fauna selvatica. Dice quel che sa e soprattutto sa quel che dice, non è affatto un venditore di fumo. La sua idea ha avuto talmente successo che per vedere questo miracolo italiano e toccar con mano (come San Tommaso) vengono in processione al suo Ranch da mezzo mondo: dall’Islanda, il Sudafrica, Stati Uniti, Inghilterra, Germania etc etc. Chi l’ha conosciuto ed apprezzato ci conferma che il Pastore Maremmano Abruzzese (opportunamente selezionato e addestrato da allevatori esperti come Dario) è un formidabile cane antilupo … e ficcanasi (“bracconiere avvisato è mezzo salvato”). Nella sua Fazenda di 18 ettari – spiega Dario – “i cani vivono insieme a capre, pecore, galline, cavalli, alpaca e tutti gli animali che poi dovranno proteggere, viene fatto un imprinting da quando sono cuccioli… è la forma più naturale di protezione, ciclo integrale, biologico, vegano al 100% … e sono il miglior deterrente”. Lapalissiano, anche se a pensarci bene non è un’idea poi del tutto inedita. Già in Sud-America da decenni vengono allevati i Cani Fila Brasileiro per proteggere bambini e animali domestici dall’attacco dei Giaguari (e predoni). Questo molossoide/mastino brasiliano mette i brividi solo a vederlo. Chi scrive lo dice con una certa cognizione di causa. Un giorno entrando in una fazenda per fare alcune fotografie (col permesso dei proprietari) non son riuscito a mettere le mani in borsa per prendere la mia Reflex che in un nanosecondo mi si si son parati davanti due Fila in assetto da guerra con sguardo glaciale (senza aggredire … m’han fatto solo vedere tutta l’arcata dentale). Son riuscito ad entrare solo al segnale del padrone di casa. Un ‘Bravo’ anche al nostro Dario. Allora Ernesto Blordone prenda nota: Pastore Maremmano Abruzzese e collare ad ultrasuoni.
Vabbè, ricapitolando, non c’è alcuna emergenza Lupo. Nè c’è mai stata. Ma allora da dove nascono certe leggende metropolitane, o meglio boschive? Strano ma Virus, certe leggende hanno una storia lunga come un’assolo di chitarra elettrica Fender Stratocaster di Jimi Hendrix. Alcuni Storici del primo secolo d.c. (v. Giuseppe Flavio) usavano dire che “tutte le cose brutte (eccetto Jesus) finiscono con ‘US’: Lupus, raptus, pus, ictus, coronavirus, lapsus, cactus, versus, de cuius, longamanus, malus, etc etc” (Juventus non c’entra niente). A sproposito, voci incontrollate sostengono che i Latini – che la sapevano lunga – amavan dire: “Lupus in favola”, proprio per indicare come nell’immaginario collettivo si favoleggiasse su questo stupendo canide che non fa male ad una mosca, vi sfido a dimostrare il contrario (mai visto un Lupo azzannare le mosche). Basti pensare, giusto per citare alcuni esempi, al Lupo di Mare. Che in realtà divenne poi il vero migliore amico dell’uomo (il cane sarebbe venuto solo molto dopo). Di diverso avviso invece per i Lupi Mannari; per la verità non troppo amichevoli e vigliacchi dentro, perché col vizietto di sgrafignare (altro che Lupen Arsenio) e razziare con le Lupare, le cd. tristemente note “Mafie dei Pascoli”. Secondo la leggenda ciascun Lupo Mannaro era condannato a vivere all’interno di un ordine gerarchico oppressivo e mafioso che prendeva il nome di branco e/o cupola, ma poi si son estinti perché lo Stato Italiano, ha provveduto a confiscargli grossi patrimoni immobiliari in Italia e all’estero, fra cui 14 ville, 12 casali, diversi Casalesi, 7 castelli medievali, 2 tonnellate di CoCanina e un fortino/cuccia di legno. Ma questa è un’altra storia. Dulcis in fundo poi, ci sarebbe anche il Lupo Solitario. Le prime notizie storiche sulle sue origini risalgono al lontano Chissaquando D.C. Di lui purtoppo si sa poco o nulla perché sin dalla notte dei tempi il Lupo Solitario amava vivere per i fatti suoi, difatti è l’unico esemplare di Cani Lupus Italicus che non ha mai fatto a cazzotti col Lupo Mannaro, unica modalità in quei tempi bui per campare indisturbato almeno 100 anni (il suo motto: “io non parlo, non sento, non vedo, non ululo e mi faccio i Cani miei”).
Venendo ai nostri giorni è testimoniato da autorevolissime fonti come “ … in Italia non si ricordano aggressioni da Lupo da almeno 200 anni”. Non credo d’aver mai letto da qualche parte che un Lupo abbia attaccato l’uomo. Nè la donna. Leggo invece ogni giorno, 365 giorni l’anno, di uomini, in ogni parte del globo, che ammazzano i propri simili. E molti uomini che assassinano donne (e non viceversa). E non son certo abbattimenti controllati.
Statene certi, lui è il Lupo, ma siamo noi le bestie.
Vorrei concludere questo approfondimento in modo costruttivo, lanciando almeno un messaggio positivo: non credete alle fake news! Dopo tutta la fatica che s’è fatta per vincere la guerra contro l’Iraq e disintegrare immediatamente tutte le armi di distruzione di massa che son state sequestrate, ferisce l’onore dei caduti d’ogni Paese questa bufala sulle armi che non c’erano: bisogna fermare chi plagia l’opinione pubblica con le menzogne, anche se è sinceramente in buona fede. Come se io vi raccontassi d’aver saputo che in Croazia è impattato a terra un gigantesco meteorite del diametro di 2 metri, del peso di 7000 Kg. che viaggiava alla velocità di 15 Km. al secondo, rischiando di cascare in testa a qualche cristiano (o greco-ortodosso). O se vi raccontassi che ho un caro amico che da 290 giorni – e notti – asserragliato a 70 metri di altezza su una Gru galleggiante nel Porto di Trieste (Marcello Di Finizio) che dalla sommità della gru Ursus ha visto esplodere in cielo tra gli aerei della NATO un grande meteorite. Semplicemente assurdo.
Da sempre il diffondersi delle bufale ferisce l’intelligenza e la morale di chi da sempre – come noi – si batte contro questa terribile piaga. La vittoria del buon senso sul passaparola ignorante và conquistata ogni giorno, specie quando leggiamo sui giornali ogni tipo di fake news come (giusto solo per citare qualche esempio):
1) Da un’indagine della FNSI è emerso che l’85% delle giornaliste sono molestate sul luogo di lavoro;
2) Alle donne piacciono i pelati (che non sono i pomodori);
3) A Padova c’è un Bancomat che eroga il doppio della cifra che vuoi prelevare;
4) L’Italia ha autorizzato la stampa della banconota da ZERO Euro;
5) Una graziosa trevigiana ha fatto un gustoso Strudel con i quattrini (bruciando nel forno 40.000 euro);
6) La Polizia Stradale ha fermato un camionista nudo sulla A22 e a Napoli c’è una donna in costume adamitico sull’albero;
7) In Germania se non paghi le tasse ti pignorano il cane;
8) L’icona sexy del cinema porno Cicciolina (Ilona Staller) è in fallimento;
9) Un Carabiniere s’è fatto suora entrando in convento;
10) Un ricco collezionista di Scanzorosciate cerca un erede per le sue 1000 preziosissime orchidee;
11) A in Aeroporto hanno fermato 2 cinesi con 3 milioni di euro nel trolley e sempre lì a Fiumicino un addetto alla sicurezza è stato licenziato perché troppo scrupoloso (mentre un aereo seminava pezzi sul cielo di Fiumicino);
12) Un generoso benefattore ha donato 4000 libri al suo Liceo che li ha rifiutati: “Riprendeteveli”;
13) Un’avvenente signora ha tentato di violentare il suo istruttore;
14) Dopo 35 anni di onorato servizio la CGIL ha licenziato la sua brava segretaria che adesso non ha più nessuno che la difende;
15) A Murano c’è un falso cieco che hanno immediatamente denunciato all’AG, che però è cieco veramente;
16) A Vigonza si trovano a iosa i gioielli nelle fogne;
17) Le più grandi menti che hanno vinto il prestigioso Premio Nobel non erano nemmeno laureati;
18) Un’infermiera del Reparto Maternità ‘per divertimento’ ha scambiato 5000 bimbi nelle culle;
19) Dopo tutti i campi di sterminio ed i Gulag i Russi amano ancora Stalin e continuano a cercarlo;
20) La NASA ha annullato una missione spaziale perché mancavano le Tute per gli astronauti mentre nella Stazione Spaziale Orbitante i cessi son andati in avaria (così hanno dato i pannolini a Luca Parmitano);
21) Il Re delle frodi ha truffato 20 poveri sventurati a Rubano (provincia di Padova);
22) Uno Sceicco ed un Principe Saudita hanno emesso 12 milioni di Euro di ‘assegni cabriolet‘ (a vuoto);
23) Un terrapiattista convinto volendo dimostrare che la Terra è piatta s’è messo in volo e c’è riuscito. S’è appiattito;
24) A Treviso durante un’udienza in Tribunale, per un ritardo di mezz’ora, un’avvocato ha picchiato Giudice e Carabinieri;
25) In Versilia un bagnino s’è salvato da solo;
26) Un rampante imprenditore ticinese di successo ha detto: “Sono disgustato me ne vado dalla Svizzera”;
27) A Milano un Kriptoniano ha bloccato il Metrò;
28) Dopo 30 anni di battaglie gli Afgani hanno sconfitto 2 degli eserciti più potenti del mondo: USA e URSS;
29) Se si sostituisce il Giudice al Computer, Big Data ed l’Intelligenza Artificiale possono aiutare l’Amministrazione della Giustizia a smaltire gli arretrati, le cause pendenti, risolvere le dispute senza processi, aumentando la fiducia dei cittadini. Last but not least, “i Computer son uguali per TUTTI”, non si ‘corrompono’ con quattrini, prosciutti, pastigliette di Viagra, etc etc;
30) I Cinesi si mangiano i topi vivi, a Torino una studentessa è stata insultata: “Cinese scendi dal Bus“, ma lei era Giapponese;
31) Matteo Renzi ha detto: “si è vero sono cintura nera di cazzate”… e il suo mega-airbus Air Force One costato 170 milioni di Euro – mai utilizzato – ora è un relitto che vale meno di 3 milioni di Euro (che non vuole nessuno).
Appoposito di ‘boiate’ è incredibile quante volte sia circolata la voce ch’io fossi morto, fake news di questo tipo possono fare molto male a chi tiene a te; quindi voglio rassicurare tutti sul fatto che – appena sarò morto veramente – a scanso di equivoci farò personalmente un giro di telefonate per confermare la cosa.
Attenti al Lupo…