Sembra imminente la nascita di un governo M5S Lega. Si parla di convergenza per la realizzazione di alcuni punti del programma elettorale di entrambe le forze politiche. Se da una parte, l’Italia ha la possibilità di affrontare un processo di maturazione legislativo – difficilmente abbiamo visto promesse elettorali andare a buon fine – dall’altra, l’ombra di Berlusconi, non lascia spazio a tranquillità
“L’imprenditore Silvio Berlusconi stipulò un accordo ‘di protezione’ con le famiglie mafiose di Palermo, un patto che è stato in vigore almeno fino al 1992.” Questa, la conclusione della sentenza che condanna in via definitiva, Marcello Dell’Utri – fondatore di Forza Italia, partito di Berlusconi – per mafia.
Solo questo, dovrebbe bastare per non riconoscere al cavaliere, la dignità di prendere parte alla vita politica del Paese e invece, vediamo che addirittura, la determina.
Stiamo collezionando immagini che rappresentano un vero e proprio abominio; Berlusconi che entra ed esce dalle stanze del Colle, Berlusconi che regge gli squilibri politici di una nazione irriconoscibile dal punto di vista morale rispetto a soli 40 anni fa, Berlusconi che si muove nella danza del passo indietro paso di lato, preghiere e suppliche.
E, cosa davvero inaccettabile, Berlusconi che chiede ‘garanzie’ e inimmaginabili accordi che potrebbero accontentarlo.
Stiamo entrando ne “la trattativa parte seconda”? Ma quali garanzie vanno minimamente considerate?
Non basta quel capolavoro di Violante che alla Camera, privo di veli e freni, dichiarava di aver dato al faccendiere brianzolo, ogni forma di rassicurazione per la protezione delle sue aziende da eventuali e lecite azioni ( ad oggi mai pervenute ), contro il vergognoso conflitto d’interesse che incarna ?
Urge fermarsi un attimo e dare il nome giusto alle cose e la qualifica appropriata alla persone perchè, se nonostante un archivio di procedimenti giudiziari che fa impallidire Renato Vallanzasca, si continua a considerare Berlusconi un interlocutore degno e democraticamente lecito, il baratro sarà la nostra destinazione naturale.
Ho pubblicato su Facebook, una fotografia che ritrae Mattarella e Berlusconi amabilmente seduti nel salotto del Quirinale con la scritta: “Il Presidente della Repubblica e l’uomo che pagava i corleonesi che hanno ammazzato Falcone e Borsellino”.
(La sentenza sopra citata lo dice non i ).
La frase è forte quanto veritiera.
Eppure, nonostante migliaia di condivisioni, c’è ancora gente che considera quella scritta una fake news e che si è inviperita per questo “squallido modo di fare politica diffamando l’avversario”.
Intanto, chi scrive, non ha mai partecipato ad alcuna gara elettorale. Faccio politica questo si; la Themis & Metis, associazione che presiedo, fa politica quando si fa promotrice di eventi al fine di favorire l’informazione sullo stato della mafia e della corruzione nel nostro Paese, ad esempio. Il punto è un altro: ma di quale avversario politico si ciancia ?
Noi non screditiamo nessuno; la storia di Silvio Berlusconi, è di per se’motivo di discredito senza bisogno che altri muovano un dito. Possibile che questo non sia chiaro ? Il suo nome stesso rappresenta una minaccia per il sentire comune nel nostro Paese, già ampiamente deformato da decenni di cultura televisiva Mediaset.
Pensate solo che la figlia Marina, Presidente di un’azienda oggetto di corruzione addirittura con un giudice, la Mondandori, (solo per questo dovrebbe tacere), ogni tanto lancia frasi candide che nascondono cose putride; “mio padre sarà sui libri di storia…”
Inconfutabile, ma le ragioni sono tutt’altro che onorevoli visto che ad oggi, è sui libri di inchieste giudiziarie che toccano prostituzione e corruzione, stragi di mafia e frodi contro la Cosa Pubblica.
E vogliamo parlare di quando, sempre lei, la Presidente di un’azienda sottratta al legittimo proprietario corrompendo un giudice, ha cosi commentato i guai giudiziari del competitor francese Bollorè ? “Si muove con la delicatezza e la compostezza di Attila”.
Mica come suo padre che ha preso in ostaggio una nazione; dato restituito da tutte le inchieste giudiziarie che riguardano gli uomini che lui ha portato dentro le istituzioni da nord a sud, da Formigoni a Scopelliti, da Milanese a Scajola. La lista è lunghissima.
Quando ci libereremo da quest’onta agli occhi del mondo ?
Abbiamo avuto modo, nel corso degli anni e della vita politica del Paese, di constatare come la sinistra democristianizzata, ha dato segni tangibili di aiuto e protezione a Silvio Berlusconi e con lui, al ceto privilegiato. Per questa ragione, leggiamo nei risultati elettorali, lo sfinimento verso promesse e bandiere “tradizionali”.
E sempre per questa ragione, il M5S, nettamente schierato contro il sistema Berlusconi, ha stravinto (checchè ne dica il regolamento del Rosatellum), le ultime elezioni.
L’altra forza politica che ha portato a casa un buon risultato elettorale, è stata la Lega i cui elettori, accecati dal sogno dell’Italia senza stranieri, ( illusi e incapaci di vedere la schiavitù imperante di uomini e donne per mano di indegni italiani), non hanno considerato quel piccolo uomo che al fianco di Salvini, stringeva patti con lui di domenica sul primo palco utile, e rassicurava i suoi nemici oltralpe di tenerlo a bada, durante la settimana.
Fattori inconciliabili, ieri e oggi. Contiamo dunque, un voto consapelvolmente antiberlusconiano – M5S – e un voto incosapevolmente berlusconiano – Lega –
Ora, queste due realtà, hanno davvero l’opportunità di fare quelle cose che per anni, la presenza di potentati e maneggioni alla Berlusconi, hanno impedito ?
A Di Maio non resta che pronunciare le paroline “legge anticorruzione” e “conflitto d’interesse” per mettere a fuoco la percentuale di Berlusconi in questo accordo di governo che lui stesso ha tentato di deberlusconizzare.
Le pronunci al più presto. Veda gli effetti e continui il percorso intrapreso da Di Battista ad Arcore, quando ha letto a milioni di italiani l’intera sentenza che prova i rapporti di B. con la mafia. Diffonda il verbo perchè di trattative con la mafia, non vogliamo più vederne.