L’associazione difesa dei consumatori di Licata ha chiesto al Governatore Nello Musumeci di rimuovere Mariagrazia Brandara dall’incarico di commissario straordinario per mancanza dei requisiti.
Il Presidente ADIC Antonino Amato “Non ha i requisiti giuridici previsti dalla normativa vigente (vedi decreto di nonina e parere dell’Ufficio legale della Regione Sicilia) per ricoprire la carica di Commissario Straordinario del Comune di Licata”
Maria Grazia Brandara, fedelissima dell’ex Governatore Rosario Crocetta, da tre mesi a questa parte non avrebbe più requisiti di legge per continuare a svolgere il ruolo di commissario straordinario del Comune di Licata, 38.000 abitanti, un territorio di 180 chilometri quadrati, 17.000 edifici illegali di cui 400 costruiti entro la fascia di inedificabilità assoluta dei 150 metri dal mare, città da alcuni anni agli onori della cronaca nazionale per le vere e coraggiose battaglie intraprese dall’ex Sindaco Angelo Cambiano contro il dilagante fenomeno dell’abusivismo edilizio.
Ad esprimersi sulla legittimità della Brandara – sollevata pubblicamente dall’associazione difesa dei consumatori di Licata – dovrà essere il nuovo Governatore della Sicilia Nello Musumeci.
Dallo scorso 18 novembre, data di insediamento del nuovo Governo regionale, la Brandara (dipendente dell’agenzia delle entrate) è decaduta dal ruolo di capo della segreteria particolare dell’ex Assessore regionale alle attività produttive Mariella Lo Bello (candidata non eletta alle scorse elezioni regionali), incarico che permetteva alla Brandara di essere inquadrata (temporaneamente) quale dirigente della regione siciliana e – conseguentemente – legittimata a svolgere l’incarico di commissario straordinario del Comune di Licata.
Sul punto, il parere dell’ufficio legislativo e legale della regione siciliana, n. 89, del 20 luglio 2010, che richiama la normativa vigente, è alquanto chiaro “Il commissario straordinario, nominato a seguito dello scioglimento dei consigli comunali o provinciali va scelto fra i funzionari direttivi in servizio presso l’Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica…”.
Il parere fa piena chiarezza anche in merito alle posizioni dei soggetti esterni dell’amministrazione regionale impiegati, temporaneamente, negli uffici di diretta collaborazione degli Assessori regionali (c.d. uffici di Gabinetto), come nel caso della Brandara che – al tempo delle nomina a commissario del Comune di Licata – ricopriva il ruolo di capo della segreteria particolare dell’ex Assessore Lo Bello, incarico non più in essere dallo scorso 18 novembre a seguito dell’insediamento del nuovo Governatore Musumeci.
Il parere, infatti, chiarisce “…quanto al personale esterno all’Amministrazione regionale assunto presso uffici di diretta collaborazione con qualifiche dirigenziali, lo stesso, per tutto il tempo della permanenza negli incarichi conferiti, riveste il ruolo di dirigente regionale…”
In buona sostanza, da circa tre mesi, la Brandara, ormai decaduta da dirigente della regione siciliana, continua a ricoprire senza alcun imbarazzo il ruolo di commissario straordinario del Comune di Licata, come se non fosse mutato nulla e, soprattutto, in contrasto alla normativa regionale.
La clamorosa notizia della mancanza dei requisiti della Brandara è stata più volte sollevata pubblicamente dal presidente dell’associazione difesa dei consumatori di Licata (ADIC), Antonino Amato, il quale ha richiesto formalmente al Governatore Musumeci di rimuovere immediatamente la Brandara dall’incarico di commissario per mancanza dei requisiti. Amato, recentemente, ha inviato anche una lettera aperta a Musumeci: “…non ha i requisiti giuridici previsti dalla normativa vigente (vedi decreto di nomina e parere dell’Ufficio legale della Regione Sicilia) per ricoprire la carica di Commissario Straordinario del Comune di Licata. Anzi, secondo noi, garbo istituzionale e politico vorrebbe che fosse lei stessa a lasciare la gestione della cosa pubblica, anziché aspettare l’intervento del Presidente della Regione Sicilia il quale, sempre a nostro modesto avviso, dovrebbe nominare un altro Commissario Straordinario che guidi il Comune sino alle prossime elezioni”
Da troppo tempo nel nostro Paese accade di tutto e, purtroppo, nulla cambia o quasi. I “torti” dei prepotenti e degli “onnipotenti” superano la “ragione” e le leggi, originando e alimentando a cascata sentimenti di disaffezione e rassegnazione generale. E, come nel caso paradossale del Comune di Licata, l’illegalità a “cielo aperto” prende il sopravvento contro ogni principio di trasparenza.
Com’è noto, nello scorso mese di agosto il Sindaco Angelo Cambiano, giovane amministratore pubblico che realmente aveva messo a rischio la propria incolumità per combattere il devastante fenomeno dell’abusivismo edilizio che da decenni affligge la città di Licata, era stato sfiduciato dal consiglio comunale espressione, in larga parte, di un sistema politico sfacciatamente allergico al rispetto delle regole.
L’allora Governatore Rosario Crocetta anziché nominare un funzionario pubblico di “alto profilo”, sceglieva quale commissario straordinario di Licata un’amica tra le più fedelissime del suo “cerchio magico”, Maria Grazia Brandara, da sempre in politica e da svariati anni destinataria di una moltitudine di incarichi di sottogoverno conferiti da Crocetta, oggi definitivamente “scaricato” finanche dal suo partito, il PD, che per evitare ulteriori emorragie elettorali non lo ha candidato alle scorse elezioni regionali e neppure alle prossime elezioni nazionali.
La Brandara è anche presidente della IAS SPA con un compenso di circa 51.000 euro annui (società partecipata di Siracusa che gestisce l’imponente impianto di depurazione del polo del petrolchimico di Priolo struttura al centro di recenti indagini giudiziarie) e ricopriva contemporaneamente – sino a quale mese fa – anche gli incarichi di commissario straordinario dell’IRSAP con un compenso di circa 40.000 euro annui (ente che gestisce le aree industriali della Sicilia) e di capo della segreteria particolare dell’ex assessore regionale Lo Bello con un emolumento di circa 75.000 euro annui.
Adesso, Licata, tra le città in Italia a più alto tasso di abusi edilizi, dopo l’esperienza del coraggioso sindaco Cambiano (cacciato via dalla politica per avere lottato concretamente contro gli abusi edilizi), si ritrova ad essere amministrata da un commissario “abusivo” che percepisce un compenso mensile di 2.600 euro, nei cui confronti il nuovo Governo regionale dovrà esprimersi al più presto adottando ogni opportuna iniziativa a tutela della legalità e dell’interesse pubblico.