La mia generazione sta cercando di lottare contro la mafia, purtroppo nel sud si vedono molti ragazzi della mia età che si affidano alla mafia per pura ignoranza e molte volte povertà. Ci sono quartieri di Roma dove lo spaccio è all’ ordine del giorno. Ad esempio San Basilio dove vivono i miei nonni si vedono giovanissimi spacciare e vivere sulle strade. Molte volte mi affaccio al balcone e vedo i miei coetanei che buttano via la loro vita sulle strade per un tocco di eroina e altri tipi di droghe. La mia vicina, una ragazza che è cresciuta con me è ormai arrivata al punto di non andare più a scuola e convive con un ragazzo che adesso sta agli arresti domiciliari e vive sulle spalle della madre. Il suo nome è Alessia e per le strade la chiamano Alè, la sua vita è piatta e triste, arriva al punto di picchiare la madre e urlare per le strade. Ormai è dipendente dalle droghe e soprattutto schiava del suo fidanzato che non riesce ad uscire dalla criminalità organizzata. Nonostante io sia vissuto in questo quartiere, la mia famiglia soprattutto mia madre ed i miei nonni mi hanno educato ed impedito di finire sulle strade di questo quartiere malfamato. Molte volte ho cercato di parlare con Alessia cercando di convincerla a tornare a scuola e non alzare le mani su sua madre. La sua vita è piatta e triste al punto da passare giornate intere davanti alla televisione con una birra in mano ed una canna. La mancanza di movimento fisico e di socializzazione l’hanno portata ad essere depressa ed obesa. Ho sempre pensato con terrore di evitare questi ambienti e di dedicarmi alla scuola e allo sport.
Grazie ai miei nonni e soprattutto a mia madre ho raggiunto una consapevolezza del pericolo della droga legata alla mafia. Infatti San Basilio (quartiere di Roma) la chiamano Bronx o Tiburtina Valley della droga oppure viaggio nella Rocca Forte dei Boss e ci sono stati più di 5000 arresti per spaccio. Mia nonna un paio di anni fa si dedicava ai ragazzi in ‘’pericolo di droga’’ coinvolgendoli in laboratori di pittura e scultura. La cosa che mi ha sempre colpito che questi ragazzi sulla strada sono abbandonati ed ignorati dai propri genitori. Anche mia mamma e mio zio sono cresciuti in questo quartiere malfamato di Roma ed i miei nonni tenevano entrambi sotto controllo quando andavano a giocare al parco di fronte casa. Spesso si sentono grida per le strade o spari e ciò mi terrorizza e prego sempre che nessuno venga ammazzato o ferito preoccupandomi soprattutto per la mia amica Alessia. Quando mio zio e mia madre erano piccoli sentivano urla da parte dei conducenti di autobus che venivano picchiati e derubati dagli spacciatori che controllavano alcune vie di San Basilio.
San Basilio è risaputo, è uno dei quartieri romani come Torre Spaccata dove si combatte una guerra contro le organizzazioni che gestiscono lo spaccio. Ormai le piazze di questi quartieri sono presenziati da militari dove, le palazzine popolari sono trasformate in fortini per i pusher. La mia infanzia è stata molto bella grazie a mia madre ai miei nonni, ma ho anche visto scene di delinquenti che picchiavano la gente per strada. Al mio ritorno a casa dagli allenamenti di calcio mi sono rimaste impresse scene di violenza e di urla su donne e bambini. Mi spaventavo vedendo anche arresti ‘’in diretta’’ e mi nascondevo sotto il letto inoltre soffrivo per gli animali coinvolti in gare clandestine o anche in combattimenti. Molte volte l’ indifferenza mi spaventa perché la gente è costretta a girarsi dall’altra parte per non mettersi contro le organizzazioni criminali che controllano il quartiere. Le strade e le piazze e le case popolari sono controllati dai signori della droga. Nessuno scappa dalle grinfie dei signori dello spaccio che si sono arricchiti sulla povera gente e sulla miseria che si respira quaggiù. San Basilio è considerata la terza piazza di spaccio d’Europa, più grande persino di Scampia e Secondigliano.
Mia nonna mi ha raccontato che la situazione è degenerata alla fine degli anni Novanta. Con la chiusura delle prime fabbriche è nata questa enorme agenzia di collocamento della mafia che dà da mangiare a centinaia di persone. Il pusher è l’ultima ruota di comando che fa capo alle famiglie criminali. Tutti qui fanno parte di un tassello di un puzzle che le forze dell’ordine cercano di smontare e puntualmente rimontato dai boss. Ci sono i corrieri della droga, i “cavalli”, e ci sono le sentinelle che sorvegliano il quartiere e danno l’allarme quando arrivano le “guardie”. Le sentinelle spesso urlano : E levate all’arrivo della polizia. Ormai anche il mio pappagallo Paco ha imparato a imitare le voci che gridano questa parola: EEEEE Levate!
Io mi considero tra i ragazzi fortunati che al posto della droga hanno scelto il calcio e che mi alleno nel rettangolo verde dell’Atletico Lodigiani. Questo pezzo di verde lo ha creato Lodigiani un allenatore che ha lanciato Francesco Totti. Questo campetto si affaccia sull’ex fabbrica della Penicillina ed è pieno di ragazzini. Io penso che lo sport e la mia famiglia siano stati la mia salvezza.
Gabriele Vincenzi