Mafia e corruzione: piaghe della nostra società
Il coraggio di fare inchiesta.
Mafia e corruzione preferiscono aggirarsi nell’ombra, costruire muri di silenzio e omertà. Come si può evitare tutto ciò? Ci sono concrete soluzioni? Attualmente la situazione sembra essere critica.
L’espediente lo possiedono i giovani, il futuro della nostra comunità.
Ovviamente, affinché vengano a conoscenza delle vere problematiche mafiose e corruttive che dominano il nostro paese, occorre costruire, grazie agli insegnamenti e all’esperienza degli adulti, una fitta rete informativa e audace di inchieste che gli consenta di poter conoscere, senza false informazioni, l’eziologia di queste malattie sociali.
Compiuto ciò, il futuro è in mano alla gioventù. La forza e la capacità di cambiamento devono diventare intrinseche nei cuori e negli animi di chi ha voglia di far valere i valori della Bibbia laica nazionale: la Costituzione.
“In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui negli articoli.”
È con queste parole che si esprimeva Pietro Calamandrei, politico e avvocato italiano. C’è bisogno, in questo enorme buco nero pieno di nichilismo, che le matricole dell’ “università della vita” prendano consapevolezza di quei valori da cui è nata la carta costituzionale, che ne applichino i principi per evitare che si ripercuotano gli errori commessi nella storia.
Da alcuni, purtroppo, ne sono nati altri. Basterebbe pensare alla trattativa stato-mafia, caratterizzante degli anni novanta, per cui sono morti i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sembrava esserci solo allora una presa di coscienza di un fenomeno già sviluppatosi con i domini del latifondo nel meridione.
Ad oggi, ci sarebbe forse una crescita della consapevolezza tra i giovani di quest’ultimo, il quale essendo sfociato dall’antica violenza di soprusi contadini alla corruzione dei vertici di una nazione, agisce nel silenzio spalleggiandosi sull’omertà, ma che al contempo quando viene contrastato, riesce a far parlare di sé in tutto il mondo.
L’informazione e il modo di veicolare le notizie, nella società odierna, ha un grande influsso che può essere sia positivo che negativo.
Questa duplicità è contraddistinta dal buono e dal cattivo uso dei mezzi di comunicazione. I giovani devono avere la capacità di captare i segnali positivi che possono intravedersi dalle nozioni e di cestinare le celeberrime “fake news”. Perché cultura è anche capacità di selezionarle.
Ad oggi, oltre alle problematiche citate in precedenza, sembra esserci un acceso dibattito per quanto concerne i diritti civili. Come si esprimerebbero i giovani a riguardo? Potrebbero appoggiare la causa dell’uguaglianza dei diritti civili per tutti? Seguendo i principi costituzionali italiani, secondo l’articolo tre, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni.
Pertanto, ognuno di noi in quanto uomo, ha tutto il diritto di esprimersi liberamente e di far valere i propri diritti civilmente con gli altri, senza essere discriminato per il suo modo d’essere.
Come è stato già detto in precedenza, i giovani hanno in mano le chiavi del futuro e possono sicuramente migliorarlo.
Affinchè avvenga questo miglioramento occorre: non avere paura di esprimersi sulle tematiche citate, combattere contro discriminazioni, mafia e false informazioni. Tutto ciò può essere realizzabile, l’importante è crederci e lottare affinchè possa concretizzarsi tutto ciò. Si può, si deve fare. Il futuro siamo noi.
Mattia Maneli
Classe 5° D
Liceo Classico Pitagora
Crotone