La legge contro la prescrizione deve passare, è evidente, è un nodo fondamentale del programma pentastellato e uno dei principali strumenti per cominciare a indebolire la morsa mafiosa e massonica, basata sull’illegalità diffusa e sulla certezza dell’impunità. Ma non si deve pretenderla con aut aut, tutto o niente. Bisogna invece dimostrarsi tenaci, insistenti; logorare ai fianchi la Lega e Salvini, che hanno le loro contraddizioni, e denunciare i giochi del Pd, che ormai punta solo sulla caduta del governo per tornare a pescare nel torbido, quali che siano i costi per il paese.
Questo governo è nato grazie alla risolutezza e lucidità di Di Maio, Grillo e Conte, che hanno resistito alla tentazione di cadere nella trappola tesa da Mattarella e volta appunto a spingere il M5S verso un massimalismo isterico che, vista la totale assenza di condizioni insurrezionali, si sarebbe rivelato velleitario. Altro che fare il gioco del Pd o alla Lega. Bisogna tenere duro a ogni costo e riproporre la legge sulla prescrizione ogni mese, ogni settimana, finché non ci siano le condizioni per farla approvare, anche con un voto di fiducia, cercando intanto di allargare il consenso dei cittadini denunciando le complicità di piddini e parte dei leghisti con i corrotti e i criminali (ovviamente sarebbero molto utili un giornale e una televisione di parte, partigiani). E nel frattempo andare avanti con altre riforme, altre leggi, per inaridire sistematicamente le sorgenti di soldi e potere dei liberisti, unica ragione dell’incondizionato appoggio che ricevono da giornalisti, celebrity e intellettuali. Servono lucidità, molta pazienza e anche un po’ di cattiveria, ma cattiveria fredda, machiavellica.