Seconda parte de “Correva l’anno 1952 e Cosa nostra arriva a Roma”
Poco tempo dopo il rientro forzato di Frank Coppola in Italia, (ricordiamo che Coppola era stato espulso dagli Stati Uniti come “elemento indesiderabile” aveva acquistato una Villa e terreni a Pomezia e li risedeva) ed esattamente il 14 ottobre 1952, l’allora Senatore comunista Girolamo Li Causi dagli scranni di Palazzo Madama, presente il Ministro del’Interno Mario Scelba, denunciò i legami del boss con alcuni politici e giornalisti e membri delle forze dell’ordine.
“Mi permetto onorevoli colleghi, con quel rammarico e senso di responsabilità che ritengo di avere avuto in tutti questi anni di così aspro travaglio per la mia terra, di denunciare a voi una nuova forma di delinquenza che si manifesta nel nostro Paese ed è collegata col gangsterismo italo-siculo-americano, e di additare i legami di questo fenomeno, con uomini del nostro mondo politico. Potete dirmi: spacciatori di stupefacenti esistono a Milano e nelle altre metropoli europee; è vero, però non è risultato finora che vi siano direttori di grandi giornali legati a queste bande di delinquenti. Risulterà certo all’onorevole Scelba e all’onorevole Vannoni che uomini politici, alti burocrati, giornalisti, sono legati a questi trafficanti, moltissimi in buona fede, senza saperlo, altri, pochi, in modo consapevole.
Ecco brevemente i fatti: verso la fine di marzo di quest’anno i nuclei di polizia investigativa tributaria della guardia di Finanza della Sicilia e del Lazio hanno scoperto alla stazione di Alcamo un tale che aveva nascosto dentro un baule dell’eroina. Dalle indagini è risultato che il principale responsabile, oggi ancora latitante, è un tale Francesco Paolo Coppola, ex gangster americano, come la Polizia lo definisce, espulso dagli Stati Uniti, e molto legato ad ambienti politici della capitale e dell’isola. Questo signore ha comprato una tenuta ad Anzio di 50 ettari, per il valore di cinquanta milioni, e via ha costruito una villa ed una vaccheria modello per un valore di altri venti milioni. Ad Anzio era riverito dal Maresciallo dei Carabinieri, naturalmente ignaro dell’attività del personaggio, tanto più che spesso il Coppola veniva visto in macchina insieme con un colonnello della Guardia di Finanza. In occasione del matrimonio della figlia, il Coppola ricevette felicitazioni da oltre quattrocento personaggi del mondo politico, economico e dell’alta burocrazia statale, fra cui ufficiali e funzionari delle forze di polizia. Alla Polizia risulta l’intimità di questo Coppola con Lucky Luciano altro personaggio che voi conoscete come gangster siculo americano. E con Frank Costello, del quale tutti voi avete sentito parlare in questi giorni. Mi fermerò su due fatti che dimostrano la collusione tra questo mondo e quello politico. Eccovi una lettera de il direttore de “Il Giornale d’Italia” a Francesco Paolo Coppola che vi leggo da una riproduzione fotografica:
Carissimo Don Ciccio, dovrei rimproverarla, ma non posso non accettare il gentile pensiero che rivela il suo animo e testimonia del suo affetto per me. Di questo ne sono molto grato. Posso assicurarla che ricambio con pari affetto la sua amicizia. Siamo di Partinico e ci comprendiamo benissimo. Disponga di me. Non ho avuto ancora risposta da Atene, appena la avrò gliela comunicherò. Venga da me quando vuole.
Avrò sempre piacere a vederla. Grazie ancora del bel regalo e mi creda. Suo affezionatissimo Santi Savarino”
Quest’altra lettera di un deputato:
“Carissimo Don Ciccio, l’ultima volta che ci vedemmo all’Hotel delle Palme ( a Palermo – n.d.a), lei mi diceva che giustamente che a Partinico occorreva un deputato regionale giovane, svelto ed a portata degli amici. (N.N.) e qui il nome, risponde a tutti questi requisiti ed io ho deciso di aiutarlo con tutte le mie forze. Se a partinico mi aiutate lo faremo diventare deputato. Con affettuosi Saluti mi creda… segue la firma”.
“Ora, nel numero delle conoscenze più o meno intime del Coppola figurano anche deputati democristiani e di altri partiti dell’ordine, naturalmente persone molto rispettose dei beni dell”anima e dei valori dello spirito! Non v’è dubbio, ripeto, che fra centinaia di nomi che vengono fuori dai taccuini e dalla corrispondenza del Coppola e tra coloro che scrivono e si felicitano con Don Ciccio per il matrimonio della figlia, molti sono di gente in buona fede, raggirata da questo “mariuolo”. Ma queste isole non sono forse un quinto dell’Italia, indispensabili alla sua esistenza di Nazione e punti nevralgici nella nostra situazione attuale?”
*Candidato nelle liste della DC, venne eletto senatore nel 1953 è morto Roma, a settantanove anni, nel 1966. Intitolati a suo nome il Liceo Clasisco di Partinico e due vie, una a Partinico suo paese natale e l’altra a Roma.
Fine parte seconda (continua…)