“Esistono nella nostra società forze potenti che temono il risveglio della gente. La psichiatria è un mezzo per farla riaddormentare… l’uomo medio sano di mente nasce tutt’alpiù con la vocazione di diventare cantante neomelodico, non psichiatra…” (Prof. Mori Remo da Svervegia).
Capita sovente che taluni individui, guidati da una malsana passione per il masochismo esasperato ai max livelli, decidano di sprecare qualche lustro della propria esistenza studiando all’Università, per fregiarsi un giorno del titolo di “dottore“. Fra essi, soltanto pochi selezionatissimi esemplari, decidono di compiere il passo successivo ed intraprendere la specializzazione in Psichiatria. Secondo alcune recenti ricerche uno psichiatra medio, a causa del suo lungo iter di studio, potrebbe sviluppare una dozzina di gravi patologie mentali e almeno quattro o cinque turbe di lieve entità, fra cui s’annovera una vera e propria ossessione per la barba (sia in soggetti maschili che femminili) il che renderà indispensabile un consulto con un altro collega Psichiatra, il quale a sua volta per le stesse ragioni dovrà essere attenzionato da altro collega e così via via ad libitum.
E’ lecito quindi attendersi che dietro le motivazioni irrazionali atte a trasformare un normale essere umano in Psichiatra, si celi in realtà una forte richiesta d’aiuto. Purtroppo questa richiesta tende ad essere completamente ignorata. È interessante studiare nel dettaglio la vita media d’un esponente di questa categoria, per poterne trarre osservazioni di carattere scientifico applicabili a tutti gli psichiatri, utilizzando il metodo classico dell’osservazione di qualche “case study”.
Ne sottopongo uno recente alla Vs. cortese attenzione.
Siamo in Sicilia nei primi giorni di questo tragico maggio 2020. A Ravanusa (provincia di Agrigento) . Ridente cittadina di 11.000 anime d’antiche e nobili origini medioevali, dove il tempo pare essersi fermato come per incanto e magia (intendo fermato al Medio Evo nel senso più ampio del termine). Da qualche giorno Ravanusa è meno ridente del solito. M’è casualmente caduto l’occhio s’un quotidiano locale che titola: “Chi è il Sindaco-Screriffo di Ravanusa che ha autorizzato il TSO da opinione”, “TSO Ravanusa, aberrazione giuridica, il caso approda in parlamento”.
Quella quì descritta è una storia che definire surreale è davvero troppo riduttivo. In questa vicenda (come in molte analoghe di cui abbiam purtoppo letto nelle cronache sui giornali) la realtà – mette la freccia – e supera di gran lunga la fantasia. Provo a riassumerla in poche righe:
un pacifico ragazzone trentenne di provincia, Dario Musso, dimostra ghandianamente sulla piazza del paese. Non imbraccia un Kalashnikov, ma un banale megafono, sbraitando di cose che abbiam sentito dire da centinaia di italiani in questi giorni (Covid, virus, complottismi et similia). Tra l’altro, forse inconsapevolmente, fa suoi gli stessi argomenti esternati sui social dal famoso Psichiatra Alessandro Meluzzi (nessuno ha mai pensato per questo di chiedere un TSO per il criminologo e/o mettergli una camicia di forza). Nel borgo siciliano lo schiamazzo infastidisce nessuno, tranne i padiglioni auricolari del Sindaco di Ravanusa. Che prendendo molto seriamente la minaccia eversiva/fondamentalista, interrompe la sgradita performance ordinando un immediato TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Alla velocità della luce si catapultano sul posto camici bianchi e divise nere. Da quest’istante in poi, per lo sventurato manifestante inizia una drammatica avventura e termina ogni diritto democratico costituzionalmente garantito (in primis l’Art. 21 della Costituzione Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione… Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria”).
Mentre sui balconi sventolano festanti le bandiere tricolori col motto “ANDRA’ TUTTO BENE”, il malcapitato, con la forza bruta e violenza vien immobilizzato e preso in ostaggio, pesantemente sedato, costretto con la camicia di forza e segregato contro la sua volontà in un Reparto Psichiatrico dell’Ospedale di Canicattì con polsi e caviglie legate ad un letto di contenzione. In questo stato di disumana costrizione dovrà restare per giorni e notti (qui un video amatoriale dell’arresto in flagranza di reato).
Mi domando: se è sufficiente dir qualcosa di ‘strano’ per essere assoggettati a TSO allora, ad esempio, bisognerebbe rinchiudere qualche milione di (veri) squilibrati come i: Terrapiattisti, ufologi, Illuminati, Nazisti-Fascisti, Bilderberghiani, la Chiesa di Maradona, i Seguaci di Putin, i Seguaci dell’Invisibile Unicorno Rosa, i Compagni di Baal, i Pastafarianesi, i KKK, il Ku Klux Klan, I Bambini di Satana, i Figli di Belzebù, Sai Baba, i Raeliani, i Dudeisti, i Cavalieri dello Jedi, Zoroastriani, gli Arancioni, Hamas-Hezbollah, Esseni, Talebani, Al-Shabab, Al-Qaida, Isis, gli adepti di Pippicalzelunghe ed i seguaci del Dio Denaro (un Dio trino ma suprattutto molto quattrino). Di quest’ultima pericolosissima setta vi son moltissimi seguaci in tutto il mondo (ovviamente anche a Ravanusa). Se il primo cittadino volesse prendere nota per la sua prox crociata, armato di TSO contro le forze del male…
Come s’usa dir dalle mie parti in Svervegia in questi casi: “Vostro Onore m’avvalgo della facoltà di non capire”.
Ora provate per un momento anche voi a chiudere gli occhi ed immaginarvi immobili in questa “bara” sottoterra. Ancorati a questo strumento di tortura completamente inerti, mani e piedi legati, al buio, per 6 giorni (e notti) senza potervi muovere liberamente in nessuna direzione, non potete lavarvi, defecare (urinare sì… c’è il catetere), se soffrite d’asma manco respirare (potete tranquillamente soffocare), non potete chiedere aiuto a nessuno perché nessuno vi darà ascolto. E siete coscienti. Tremendamente coscienti. In questo lager potete solo morire. Oppure schiattare, a piacere. Ora riapriteli e ditemi in tutta onestà se questo Vi sembra un trattamento degno d’un mondo civilizzato. O se piuttosto Vi ricorda vagamente qualcosa del periodo più buio della storia dell’umanità: il Medio Evo. Pensiamoci gente, perché quello che è successo oggi a Davide domani può capitare ad ognuno di noi.
Un’autorevole uomo di scienza che ha formato generazioni di Medici, insegnava che «i malati vanno ascoltati non maltrattati». Induttivamente non andrebbero maltrattati neanche i sani. Visto che Dario non è pazzo. Neanche Schizofrenico. Non soffre di allucinazioni. Non ha manie suicide/omicide. Neppure Anoressico, Cleptomane, Paranoico, Depresso, Fobico, Psicotico. Niente di tutto questo. Non è mai stato in cura presso reparti Psichiatrici, in Manicomio e/o dallo Psicanalista. Mai fatto uso di ansiolitici e/o psicofarmaci (solo Coca Cola, aranciata e succhi di frutta a gogo). Non posso non citare un noto luminare: “Ma come fa uno che ha fatto il ‘Giuramento di Ippocrate’ a rimanere insensibile di fronte a tanta crudeltà e a questo spettacolo raccapricciante? Cos’ha a posto del cuore un Mattone?” (Josef Mengele).
Tra l’altro, la personale odissea di Dario Musso non termina quì. Per giorni e giorni, con motivazioni pretestuose i sanitari impediscono ai familiari di entrare in contatto con il loro congiunto, tanto che il fratello di Dario (Massimiliano Musso, Avvocato del Foro di Agrigento), subdorando qualcosa di losco, prende in mano le redini della situazione, e come Sherlock Holmes comincia a raccogliere tutta una serie di indizi che aprono a scenari inquetanti: dal sequestro di persona al dubbio che il fratello sia trapassato. Finanche il sospetto che possa trattarsi di ritorsioni del Primo Cittadino per denunce che l’Avvocato Musso ha mosso in passato – scusate il bisticcio – contro il Sindaco (malaffari, pastette e corruttele in appalti poco trasparenti). Non potendo entrare in ospedale, per 5 giorni di fila l’avvocato-fratello tempesta di telefonate il nosocomio in cerca d’un segno di vita. Quelli col camice bianco (che hanno studiato anni per imparare a salvar vite) lo tengono a debita distanza, per ore e ore lo impegnano al telefono raccontandogli quella dell’uva, e quando finalmente (solo dopo la minaccia di querele e denunce) uno strizza-cervelli lo fa interloquire col fratello per 1 nanosecondo, l’avvocato Massimiliano Musso realizza di non parlare più con suo fratello ma con uno zombi a cui hanno formattato il cervello e spento la ragione. Son certo che il Procuratore Scarpinato – Magistrato assai stimato – non mancherà d’accendere un faro per chiarire le responsabilità ad ogni livello.
Dario Argento non sarebbe riuscito ad immaginare sceneggiatura migliore. Il Legale basito, immagina quasi d’esser finito sul set d’un film horror. Come l’avvocato sa bene, che lo schiamazzo sulla pubblica via, i rumori molesti e il disturbo della quiete pubblica, son fattispecie ‘delittuose’ per cui non è previsto neanche l’arresto. Tutt’alpiù una segnalazione all’AG con denuncia a ‘piede libero‘ (ma nessun cittadino ha presentando querela e non c’è stata alcuna “raccolta firme” contro questi estemporanei ed innocui flashmob).
Lungi da me santificare un rimpicoglioni che sbraita col megafono. Chi commette un’illecito è giusto che sia sanzionato (ho scritto “sanzionato” non “seviziato”). Sconcerta il modus operandi con cui è stato ridotto in schiavitù questo ragazzo, che è inaccettabile per un Paese Civile. Con la Legge n. 110 del 2017 sono stati introdotti nell’ordinamento italiano i “reati di tortura” e di “istigazione alla tortura” (che si realizzano mediante violenze, minacce, crudeltà ovvero con trattamento inumano e degradante). Tutt’alpiù se proprio si voleva esagerare, potevano strafare accompagnandolo in caserma giusto per allontanarlo dalla “scena criminis” ed accertare/approfondire meglio la dinamica dei fatti. Prescrivere un TSO al di fuori dei necessari presupposti di legge è un vero crimine. Che può sconfinare facilmente nell’omicidio. Di questo dovrà assumersi ogni responsabilità di fronte alla Legge ed alla sua coscienza il Sindaco di Ravanusa. Insegnano i tanti casi come quello di Andrea Soldi di Torino (condannati 3 agenti ed uno Psichiatra per omicidio colposo); di Franco Mastrogiovanni morto per TSO in modo atroce; il caso di Massimiliano Malzone. O il caso di Elena Casetto, arsa viva con polsi e caviglie legate a un letto di contenzione nel reparto psichiatrico (proprio come Dario). Od ancora quello di Jefferson Tomalà di Genova e Giuseppe Casu di Cagliari, arrestato, sedato, legato e morto dopo un TSO. Ma son tantissime altre le morti sospette che gridano vendetta. Come commentò un tale a proposito dello scandalo di Bibiano (la tristemente nota associazione per delinquere di stampo comunale formata da Sindaco, assistenti sociali, medici e compagni di merende): “ma qui lo Stato di Diritto dov’è?”
Ora, so bene che la via più semplice per esercitare il potere ed imporre il silenzio è la censura. Ad alcuni può dar fastidio ascoltare opinioni diverse che possono intaccare la leadership. Ma baby, esistono anche dei diritti civili, non siamo in Siria, siamo in Italia. La culla della Democrazia.
Democrazia: parola greca che significa ‘potere al popolo’ (lo so, i Greci sono sempre stati fini umoristi).