Ritorniamo sull’inchiesta “Angeli e Demoni” per segnalare che risulta dimenticato dall’agenda di Governo, il tema della tutela dei minori per prevenire e reprimere gli abusi.
Oggi, alcune associazioni senza scopo di lucro e da anni operanti a tutela dell’infanzia e della famiglia, hanno inviato una lettera al Presidente Conte per denunciare la petizione lanciata da altre associazioni, nella parte in cui chiede di rafforzare gli interventi urgenti di tutela per mettere in protezione le vittime tramite l’art. 403, costituendo task force locali tra scuola, autorità giudiziarie, servizi sociali, sanitari e terzo settore per organizzare monitoraggi quotidiani delle famiglie più a rischio e le forze dell’ordine.
Il rafforzamento dell’utilizzo dell’art. 403 c.c. – più volte contestato – potrebbe portare ad uno “stato di polizia dell’infanzia” ed autorizzare misure di stampo autoritario incompatibili con la nostra Costituzione.
Da tempo, in realtà, le associazioni di genitori chiedono che sia modificato con urgenza l’art. 403 del codice civile, in cui si prevede l’intervento urgente di “messa in sicurezza” del minore a mezzo dei Servizi Sociali del Comune, semplicemente e discrezionalmente, su segnalazione di una terza persona e dopo aver riferito al Sindaco, ottenendo il supporto della forza pubblica.
In definitiva, l’allontanamento di un minore dalla sua famiglia, che da extrema ratio è divenuto abitudine, Sistema, si è trasformato in affido sine die o in adozione.
Il rafforzamento dell’art. 403 c.c. e di una Task force locale, appare come un tentativo di “mettere in sicurezza” TUTTI i minori, e non solo le vittime accertate di violenza intra-familiare che, certamente, andavano e vanno messe in sicurezza.
Inoltre, preziose risorse finanziarie continuerebbero ad essere indirizzate verso enti e, inevitabilmente, anche verso la rete emersa dai fatti di Bibbiano, una rete che commette reati e che deve essere assicurata alla giustizia.
Le associazioni firmatarie ritengono che tutti i mezzi economici possibili debbano essere indirizzati per alleviare in via diretta i profondi disagi di genitori e figli che stentano anche a garantirsi una regolare alimentazione quotidiana per via del lockdown COVID-19.
Le garanzie e la pietà dovrebbero essere rivolte verso le vere vittime: i bambini ed i genitori abbandonati al loro dolore e privati dei loro figli.
La Corte Europea e la Suprema Corte di Cassazione hanno più volte sostenuto che l’adozione di misure che conducano alla rottura dei legami tra il minore e la propria famiglia, debbano essere applicate solo in circostanze eccezionali, ossia allorquando i genitori si siano dimostrati “particolarmente indegni” o quando sussista un’esigenza primaria che riguardi l’interesse superiore del minore.
Il fatto che il minore possa essere accolto in un contesto più favorevole alla sua educazione, non può di per sé giustificare che egli venga sottratto alle cure dei suoi genitori biologici.
Invece, in base all’attuale normativa, esiste un ampio margine di discrezionalità e le famiglie naturali coinvolte non solo subiscono “discrezionalmente” l’allontanamento dei loro figli ma molte di loro non sanno più dove sono i figli, in quanto questi ultimi vengono “discrezionalmente” adottati.
L’emergenza COVID-19 dovrebbe imporre una maggiore tutela dei nuclei familiari deboli o poveri e non un aumento dei casi di ingiusto allontanamento di bambini dalle loro famiglie.
Ricordiamo la gravità dei capi d’accusa per i fatti di Bibbiano: peculato, abuso d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsa perizia, frode processuale, depistaggio, rivelazioni di segreto, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, lesioni dolose gravissime, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Ricordiamo, inoltre, gli altri casi: della Bassa Modenese nel 1997, dove sempre grazie alla capacità di creare false memorie, psicologi, assistenti sociali e giudici hanno distrutto famiglie e spinto la gente al suicidio;
del Forteto, la fattoria degli orrori a cui sono stati affidati per anni bambini tolti alle loro famiglie per i pretesti più vari ed abusati per anni;
di molte case famiglie in cui avvengono abusi sui minori, come riportato spesso dai Mass Media.
Ricordiamo, inoltre, i fatti emersi dalle indagini: manipolazioni della memoria dei bambini; sequestro dei figli a famiglie disagiate; mancanza di aiuto per tali famiglie fragili; genitori lasciati soli e fatti volutamente “impazzire” per non essere più credibili; genitori accusati di crimini infamanti verso i loro figli e poi assolti; genitori che non ci sono più perché si sono suicidati; affidi sine die a coppie gay.
Tutto ciò è avvenuto per anni ed è ipotizzabile che stia continuando ad accadere.
Tutto quello che è accaduto non è occasionale ma è il risultato di reti criminali trasversali, nazionali ed internazionali, tuttora operanti e capaci del delitto più ignobile: abusare di un bambino per fini criminali, ideologici e di lucro.
Fini criminali: rubare i bambini a genitori in difficoltà economiche o psicologiche. In alcuni casi: abusare dei bambini.
Fini ideologici: “costruire avversione per la famiglia di origine”
Fini di lucro: rette anche di 1200 € mese per le coppie affidatarie; miliardi di euro anno alle strutture di accoglienza. Un business ai danni dei Bambini e delle loro famiglie.
Tutto ciò non può non essere Sistema.
Anche e soprattutto nei momenti di emergenza tutti noi siamo chiamati ad una responsabilità sociale, ricordando le parole di Martin Luther King: “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”.
In allegato la lettera con le associazioni firmatarie