Intervista a Melita Cavallo, Presidente emerito del tribunale per i minori di Roma.
– Presidente, il suo impegno nel far comprendere che le sentenze da lei emesse si attengono semplicemente al codice resterà memorabile. Il pregiudizio su certi temi etici arriva persino a mettere in discussione le sentenze
Sì, certo, perché la messa in discussione della sentenza deriva esclusivamente da pregiudizi culturali antichi e da condizionamenti radicati. Infatti per molti anni i tribunali per i minorenni hanno applicato la stessa normativa a centinaia e centinaia di casi relativi a coppie eterosessuali, riconoscendo l’adozione alla donna che voleva adottare il figlio del compagno o viceversa, e mai nessuno- tra Pubblici ministeri, politici e opinionisti- ha avuto alcunché da ridire. Il caso è esploso solo quando la richiesta di adozione ha riguardato due donne o due uomini! Segno evidente che il pieno rispetto della Costituzione che agli articoli 2 e 3 fonda il principio di uguaglianza e di non discriminazione, principio peraltro affermato nelle Convenzioni internazionali che l’Italia ha sottoscritto e ratificato, non è sentito e condiviso da una parte della collettività che tra l’altro riveste ruoli istituzionali di rilevanza nazionale, il che lascia l’Italia molto indietro in Europa anche per quanto attiene ai diritti umani.
– Gli ultimi mesi di attività politica, sono stati quasi completamente concentrati sui diritti civili, il che potrebbe rappresentare un degno modo di responsabilizzare tardivamente la legislatura sul tema “famiglia” cosi come l’Italia non aveva mai fatto prima. Che ne pensa del modo in cui l’argomento ha tenuto banco ? Interesse per lo stato dei diritti civili o disappunto perchè il nostro Paese non è pronto nemmeno oggi a certe leggi ?
Il 5 luglio la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze omo ed eterosessuali, dopo estenuanti discussioni ed attacchi anche di pessimo gusto tra le parti politiche contrapposte, è entrata i vigore. Non è stata riconosciuta però l’adozione in casi particolari del figlio del partner nell’ambito della coppia omosessuale. Il soggetto debole, il bambino, il cui interesse superiore, il legislatore dovrebbe garantire e tutelare è stato volutamente messo da parte, Questa presa di posizione non può non generare a dir poco disappunto in quanto il nostro paese non è riuscito a legiferare in ordine a diritti fondamentali della persona.
– Qual è stato il suo primo pensiero nell’apprendere che 15 parlamentari hanno presentato un esposto nei suoi confronti a seguito della sentenza con cui concedeva l’adozione di un bambino a due uomini che si erano affidati alla legge del Canada per diventare genitori ?
Mio padre era professore di diritto penale. Una sua espressione ricorrente era: “… gente cui fa notte innanzi sera…”. Naturalmente si riferiva alle tenebre della ragione. Questo è stato il mio primo e unico pensiero.
– Oltre 40 anni in magistratura, come è cambiata, se è cambiata, la vita del giudice italiano dall’inizio della sua carriera ad oggi ?
Il giudice si è trovato, via via con il passare degli anni, davanti a casi sempre più complessi e la complessità è data da una famiglia sempre più fragile e sempre più conflittuale e anaffettiva. La famiglia tradizionale ha lasciato il posto alla famiglia ricostituita, ricomposta, mista, monoparentale, omosessuale, a genitori sempre più inadeguati, anaffettivi e conflittuali, maltrattanti, abusanti e abbandonici. In sintesi, pur dovendo ricordare che davanti al giudice minorile perviene la patologia della famiglia, devo riconoscere che questa patologia si è aggravata anche perché si fa sempre meno prevenzione. Sta di fatto che spesso il caso arriva al giudice quando il danno è fatto, ed a quel punto egli non può essere che una sorta di “notaio” e registrare il fallimento familiare e l’esistenza di adolescenti gravemente problematici, per i quali ogni proposta prescrittiva non può mai essere risolutiva del problema.
– “La pedofilia viene percepita con un senso che si sta avvicinando pericolosamente all’accettazione” cosi si esprime il presidente dell’Osservatorio sui minori Antonio Marziale proprio in questi giorni.
Come possiamo immaginare di ridurre gli abusi a cui sono continuamente sottoposti i minori ?
Dove e come avviare il processo di tutela concreta ?
Si potrebbero ridurre le situazioni di abuso informando e formando le insegnanti a saper leggere, decodificare e comprendere il comportamento dell’alunno, possibile espressione di un abuso in atto e soprattutto, ove il minorenne riveli l’abuso, a chi rivolgersi e cosa fare, o meglio “non fare”. Si dovrebbero inserire nella scuola professionalità in grado di saper spiegare ai bambini ed ai ragazzi i rischi della navigazione su internet, la differenza tra una affettuosità sana ed una affettuosità malata e così via. Queste professionalità dovrebbero essere presenti in tutte le classi di ogni ordine e grado sin dalla scuola elementare, con cadenza almeno quindicinale, ed essere in grado di dare ai bambini risposte ai loro perché, in modo che possano apprendere ciò che attiene alla sessualità ed al rapporto con l’altro sesso, essere educati al rispetto dell’altro e della diversità. Non si può pretendere che tutto questo possa essere fatto né dalle insegnanti, né dai genitori.
– Poche settimane fa, un’inchiesta su L’Espresso, ha rivelato una sconcertante realtà, più o meno sotto gli occhi di tutti : “Noi ragazzi dello zoo di Roma” il titolo dell’inchiesta”, racconta di numerosi pedofili che nei pressi della stazione Termini di Roma, sono costantemente a caccia di minorenni immigrati e senza famiglia costretti a vivere nelle viscere della città e a prostituirsi per mangiare…una cosa aberrante.
Da quello che le risulta, si sta muovendo qualcosa per salvare questi bambini dalle continue violenze a cui sono sottoposti ?
Sicuramente. La procura Ordinaria è attiva ed efficace nei suoi interventi; è chiaro che l’attività investigativa vuole il suo tempo.
– Infine, Presidente, da poco è in pensione, quali saranno i suoi interessi d’ora in avanti ? Si occuperà ancora di tematiche per la famiglia ?
Mi occuperò sempre delle tematiche di cui mi sono interessata durante tutta la mia vita, scriverò ancora qualcosa che testimonia il mio lavoro e cercherò sempre di aiutare chiunque chieda aiuto per salvare la famiglia ed i suoi figli.