Francesca Scoleri

Intervista a Di Pietro: “Da Napolitano Nessun Rispetto per Cittadini e Costituzione”

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– Presidente non le chiedo  cosa è cambiato in questi 20 anni che ci separano dalla prima tangentopoli perché lo hanno fatto già in tanti e ogni volta, lei esprime con molta coerenza,  i concetti che rendono chiara la non volontà di contrastare la corruzione, però le chiedo cosa dobbiamo fare perché tangentopoli vada estinguendosi facendo i conti con questa chiara “non volontà” ?

È facile dire che dobbiamo continuare a combatterla, in tutti i modi: preventivi e repressivi. Ma la verità purtroppo è un’altra ed è che la corruzione nel nostro paese è diventata una specie di “filosofia di vita”: essa, cioè, purtroppo “rende”, sia in termini di vantaggi che di impunità ed è quindi diventata un “costume di vita” comune a molte persone sia nell’ambito pubblico che in quello privato. La corruzione infatti – intesa in senso lato, ovvero al pagamento di favori per ottenere vantaggi che altrimenti non si otterrebbero – è diventata “pratica comune”, in quanto in molti si sono convinti che senza “ungere le ruote” non si riesce ad ottenere ciò che si desidera ed allora si “adattano” alla situazione.

 

– E’ cambiato l’approccio dell’opinione pubblica rispetto al ‘92, a fatti di corruzione che, ricordiamolo, portano sempre al ladrocinio di risorse pubbliche, di soldi sottratti ai contribuenti…? Se si perché ?

Si, rispetto al 1992, l’approccio dell’opinione pubblica con riferimento al fenomeno della corruzione e soprattutto al contrasto ad essa è cambiato radicalmente: dalla speranza alla rassegnazione, oserei dire. Nel ’92, con l’esplosione dell’inchiesta Mani Pulite, i cittadini speravano che finalmente i Pubblici ufficiali ed i politici che avevano rovinato le casse pubbliche del paese fossero stati messi alle porte e che tale fenomeno non si ripetesse più. Invece, ora è peggio di prima, nel senso che prima almeno i reati si potevano almeno scoprire oggi è diventato ancora più difficile proprio perché sono state fatte leggi che invece di aiutare la magistratura a scoprire i reati, aiutano i delinquenti a non farsi scoprire. Inoltre c‘è stata una specifica ed eterodiretta campagna di disinformazione da parte di giornali e TV tesa a far credere all’opinione pubblica che i magistrati avrebbero aperto e potato avanti le inchieste penali contro la corruzione per ragioni politiche e non per dovere professionale. Da qui, la rassegnazione sempre più evidente dei cittadini che una volta si adunavano in massa per protestare ed ora cominciano a girarsi dall’altra parte.

 

– C’è stata una specie di schizofrenia parlamentare dalla caduta del governo Berlusconi in poi. 3 governi non eletti hanno occupato l’esecutivo e ancora oggi non ci è dato sapere con chiarezza perché. Pensa che nelle settimane successive alle dimissioni di Berlusconi, la storia sarebbe stata scritta in altro modo senza l’intervento dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è stato elemento determinante nella formazione di tutti e tre i governi ?

Sì, penso che l’allora Presidente della Repubblica Napolitano non abbia rispettato la volontà dei cittadini (e quindi neanche lo spirito della Costituzione), giacché – nel momento in cui è venuta a mancare la maggioranza parlamentare eletta e scelta dagli elettori – egli doveva, a mio avviso, sciogliere le Camere e convocare nuove elezioni. Ho avuto modo di affermare ciò anche in sede parlamentare quand’ero Deputato e per questa ragione sono stato allontanato dalla coalizione parlamentare di cui facevo parte e dalla politica attiva ma non mi pento di quel che ho fatto. Anzi, se dovessi ritornare indietro, tornerei di nuovo a criticare politicamente l’operato dell’ex Presidente della Repubblica Napolitano perché – a differenza di quel che pensano molti altri – non credo che lui sia un Dio in terra e che tutto quel che ha detto e ha fatto sia Vangelo!

 

– La posizione del Partito democratico, sempre nelle  settimane che seguirono le dimissioni di Berlusconi, fu coerente secondo lei con le aspettative del proprio elettorato ?

No, non solo non fu coerente ma fu anche politicamente offensivo per gli elettori che l’hanno votato e dannoso per le sue stesse aspettative e ragion d’essere: era nato come un partito progressista attento alle ragioni sociali dei più deboli ed è finito per diventare un partito pieno di compromessi ed inciuci. Basta guardare con chi si è alleato in Parlamento per rendersi conto della profonda trasformazione politico-culturale della sua classe dirigente, tanto che oggi non si capisce più nemmeno la differenza fra l’ex Governo Berlusconi e l’attuale Governo Renzi.

 

– Presidente, lei sostiene il “No alle modifiche della Costituzione” nel  Referendum di ottobre, cosa la spinge a prendere questa  posizione?

Voterò convintamente “NO” quando, ad ottobre, si voterà il Referendum sulla riforma costituzionale e lo farò non per fare un dispetto a Renzi (che, già di per sé basterebbe) ma proprio perché – nel merito – a mio avviso trattasi di una riforma che riduce gli spazi di democrazia, rende ancora più difficoltosa l’iter parlamentare di decisione ed approvazione delle leggi e non è vero affatto che fa risparmiare chissà quali e quanti soldi all’Erario. Insomma il gioco non ne vale la candela.

 

– Infine, secondo le sue previsioni, come evolverà la situazione politica nei prossimi mesi?

Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo. A meno che, in occasione del referendum sulla riforma costituzionale, i cittadini-elettori non si decidano una buona volta ad essere coerenti con le proprie aspettative e soprattutto con le proprie lamentele. Già, perché – ed è questo a mio avviso l’assurdità tutta italiana – molti si lamentano ma poi – quando finalmente, in occasione delle elezioni – la palla delle decisioni passa nelle loro mani non hanno il coraggio o la voglia di prendere le conseguenti decisioni. Per intenderci, che senso ha lamentarsi se poi – al momento elettorale – il 50% dei cittadini non va nemmeno a votare, lasciando così che a vincere siano proprio quelli verso i quali non hanno più fiducia? Bah!

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