INTERVISTA AD UN EX COLLABORATORE DEI SERVIZI SEGRETI CHE PAGA QUOTIDIANAMENTE, IL PREZZO DI AVER LAVORATO FEDELMENTE AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA CONTRO “IL POTERE OMBRA”
Come il mondo dei servizi segreti, a busta paga del contribuente italiano, sia un buco nero fuori dalla legge
– L’ombra dei servizi segreti ovunque vi siano casi mai risolti, misteri lunghi decenni e verità inconfessabili. Cosa rappresenta lavorare per un’organizzazione nata al fine di salvaguardare la sicurezza del Paese tramite lavoro di Intelligence, che si è guadagnata la nomina di “complice oscura” dei segreti di Stato ?
- Credo Lei si riferisca ai soliti ‘misteri’ irrisolti: DC9 di Ustica, l’Italicus, Strage di Bologna, Piazza Fontana e una sequela di delitti senza fine (Simonetta Cesaroni, Alberica Filo della Torre, la povera Ilaria Alpi e Hrovatin etc etc). Confesso con molta onestà che lo scrivente è praticamente da considerarsi alla stregua “dell’ultima ruota del carro”, non mi sono mai occupato di grandi temi quanto di cose molto terra terra, molto basiche: traffico di armi, corruzione internazionale, movimenti antigovernativi etc etc. Certo anch’io lavorando per i servizi, ho incrociato alcuni “cold case” e “misteri irrisolti” e me ne son occupato, non certo per insabbiare e/o falsare fatti bensì per trovare spiegazioni e risposte. Quesiti tipo: come fanno le nazioni sotto embargo, i tiranni, ed i dittatori africani a rifornirsi indisturbati di armi e tecnologie militari d’ogni sorta facendo shopping (alla luce del sole), in Italia, Europa e negli States? All’interrogativo ho trovato/fornito risposte. Dove finiscono i milioni di tonnellate di rifiuti industriali micidiali che alcune multinazionali producono e non smaltiscono legalmente? O dove sono finiti i rifiuti T/N di casa nostra spediti in Nigeria per esser sepolti in Africa (che i Nigeriani ci hanno rispedito indietro), e che in Italia son spariti? Trovate anche qui le risposte. Qualche caso quindi l’ho risolto ma qualche altro purtroppo è rimasto tutt’ora irrisolto e avulso dal più fitto mistero. Come l’enigmatico caso di Zdravko Miocic. Mai riuscito a spiegare come ha fatto ad autoaccoltellarsi e poi una volta morto a nascondersi negli anfratti più reconditi d’una nave per non farsi trovare da nessuno (tecnico croato trovato cadavere su una Bulk Carrier italiana diretta in Iran). Un evidente caso di omicidio rimasto tutt’ora irrisolto. Ed in attesa di giustizia. Come i tanti casi poc’anzi succitati.
– E’ corretto parlare di “servizi segreti deviati” quando si accerta l’ombra dei servizi in fatti inspiegabili, oggetto di depistaggi ? O l’insieme di organi e autorità, passate e presenti, SISDE, SISMI, CESIS, AISE, operano con consuetudine fuori da qualunque contesto di legalità al punto da essere deviate nella propria natura ?
- Avrei tante cose da dire al riguardo ma preferisco privilegiare il riserbo. Ho già abbastanza procedimenti in sospeso, non vorrei aggiungerne altri
– Telefonate che rivendicano attentati come quelli di Firenze e Roma, all’inizio degli anni 90, partite dalle sedi del SISMI. In correlazione a questi fatti, Indagini che hanno scoperto un apparato interno ai servizi, “Ossi”, costituito da “agenti esperti in esplosivi, addestrati per guerriglie urbane, e attentati”, secondo le parole dell’ex Presidente del CESIS Paolo Fulci. Lei ha appreso queste notizie dai giornali o presso l’ambiente in cui lavora ? Cosa ha pensato a caldo ?
- Idem come sopra. Preferisco non rispondere. Ha dimenticato di citare Gladio peraltro, che era solo la punta dell’iceberg
– Soldi e potere. Un giornale, La Verità, ha messo in relazione la voragine di oltre 6 miliardi di euro della banca Popolare di Vicenza – che ha azzerato i risparmi di 120.000 soci rovinandoli – con i fondi “fuori controllo” gestiti dai servizi segreti. Cosa ci dice su questo argomento ?
- Non ho difficoltà alcuna ad affermare che mi son occupato (in tempi non sospetti) della Banca Popolare di Vicenza, in particolare del Dott. Zonin. Personaggio indubbiamente potente e sempre ben informato. Quanto? Tanto. Il 18 marzo 2008 Elio Lannutti, presidente Adusbef, depositava, in procura a Vicenza, un esposto contro la Popolare di Vicenza. Il 20 marzo una copia dello stesso era già in bella evidenza sulla scrivania del Dott. Zonin. Per quello che so io in tanti sapevano che la banca era decotta. Chi, però, è il quesito che andrebbe girato alle Autorità di controllo del tempo (Consob e Banca d’Italia in primis). Sempre che vigilassero e non facessero altro (Fazio ad esempio era molto impegnato/distratto andando a cene luculliane con Giampiero Fiorani & company) mentre i “parco buoi” dei poveri risparmiatori rimanevano col cerino in mano. Come scrisse una volta l’esimio Prof. Victor Uckmar a Padoa Schioppa a proposito dei bond Argentini, solitamente chi subisce danni son sempre i piccoli risparmiatori “i grandi vengono allertati per tempo”. Ma la voragine lasciata da Zonin ha radici lontane, molto, molto lontane che poco c’entrano con i fondi “fuori controllo” di cui parla lei. Personalmente penso che il vero brigantaggio mafioso, ancor più pericoloso di certe associazioni per delinquere, sia quello di questa malafinanza d’alto livello (che sta ammorbando tutto il sistema finanziario mondiale non solo nazionale). I veri killer e Gangster più pericolosi in assoluto di cui non tutti parlano (o in Bankster come li chiama Lannutti) sono i “white collar”, i colletti bianchi, che delinquono impunemente in giacca, cravatta e guanti bianchi.
Quelli son quasi sempre intoccabili e fan più danni delle lupare.
– Un’indagine partita dalla Procura di Milano, scopre che a Roma, in Via
Nazionale, “il SISMI dispone di un ufficio deputato ai depistaggi, alla creazione di documenti falsi e al condizionamento della stampa, dove ritrova un archivio contenente migliaia di note e dossier illegali su politici, magistrati, giornalisti e personaggi del mondo economico.
finanziario”. Fa impressione sapere che tutto questo sia fatto sulle spalle dei contribuenti italiani. Questo modo di operare è inarrestabile ?
- Il problema nel Nostro Paese non è l’esistenza di questo ‘armadio della vergogna’ quanto l’esistenza di tanti di questi armadi che son lì per tenere sopite informazioni da tenere lontano da occhi indiscreti. Alcuni di questi armadi io li ho aperti e scandagliati (e non erano armadi dei servizi). Torno quindi ai tanti ‘misteri’ irrisolti di cui alla prima domanda. Come diceva lo scrittore Carlo Lucarelli: «In Italia più che misteri, ci son solo tanti segreti». Ma a tanti (troppi), fa comodo che rimangano tali.
– Una costante dei misteri irrisolti legati ai servizi segreti: le morti incidentali e i suicidi. Il Tempo.it ne ha tracciato una lista che indica una prassi ormai consolidata. All’interno dei servizi come si commentano questi fatti ?
- Non si commentano. Io me ne guardo bene. Naturalmente ho me mie idee che per il mio bene prudenzialmente tengo per me. Ma stia pur certa che le mie idee non moriranno con me.
– La ricostruzione della storia criminale di Provenzano e Riina, è stata più
volte accostata ai servizi segreti. Anche per Messina Denaro, attualmente latitante da 26 anni, un filo conduttore porta ai servizi. Alcune intercettazioni hanno dimostrato il contatto diretto fra alcuni 007 e gli uomini del latitante di Castelvetrano. Escludendo il fine dell’arresto per
ovvie ragioni, come immagina la nascita di questi intrecci perversi tra istituzioni e mafia?
- Non mi son mai occupato di vicende di mafia.
– Ma Lei, non ha paura del mondo in cui lavora?
- Si eccome. Ma ultimamente non so bene se ho più timori per la mia professione o piuttosto per altri fattori esterni. Da 10 anni son bersagliato da procedimenti penali d’ogni genere (dai reati informatici alla pedopornografia). Ho avuto davvero poco tempo per me stesso, sto
passando la maggioranza del mio tempo a difendermi nelle aule dei Tribunali. Un bell’impegno mi creda. Dalla infamante accusa d’esser un pedofilo son stato assolto con formula piena solo di recente (dopo un calvario durato ben 7 anni). A ottobre ho un processo a Genova per accesso abusivo a sistema informatico inchiodato da un’inossidabile prova regina (le dichiarazioni d’un giornalista che ha inventato un po di cose). L’ho querelato per calunnia. Altro tempo che dovrò inutilmente trascorrere nelle aule dei tribunali. Pochi mesi fa sono stato destinatario di un’altra chiusura indagini a Torino per aver fatto il mio mestiere nell’interesse della sicurezza nazionale (notiziato i servizi in ordine a programmate azioni di sabotaggio sulla Portaerei Giuseppe Garibaldi). Un verbale del Comitato per l’ordine e la Sicurezza, che racconta questa storia, è diventata l’atto di accusa. Altro tempo da ipotecare per difendermi. Spero di non invecchiare all’ombra della scritta: “La legge è uguale per tutti”. Last but not least, sono stato espropriato di quasi tutti i fondamentali diritti democratici. Nel 2014 la Prefettura di Torino m’ha (illegittimamente) privato della patente di guida. Ho (inutilmente), fatto ricorso al Giudice di Pace di Torino perchè il mio fascicolo è sparito. Depositato denuncia e querela per la sparizione degli atti legali. Son ancora qui che aspetto di ottenere ‘giustizia’. Nel frattempo la Questura di Torino ha negato il rilascio del mio passaporto cosicché non mi posso recare all’estero per lavoro. Giusto per inibirmi anche qualsivoglia opportunità occupazionale nell’area Shengen (dove tutte le persone normali possono circolare liberamente). In Europa io non son libero di muovermi. A scopo precauzionale la Questura di Torino ha inibito la mia carta d’identità all’espatrio. Devo obbligatoriamente restare in Italia
contro la mia volontà. Ed è inutile chiedere aiuti e/o solidarieta. Ho scritto a tutti ma nessuno mi ha risposto. Dall’ex Ministro
dei Trasporti Graziano Del Rio, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Matteo Renzi, Angelino Alfano, Marco Minniti, Andrea Orlando, Paolo Gentiloni. Così ieri (24 giugno 2018) ho ri-scritto al nuovo esecutivo ed autorità istituzionali per provare ad avere risposte: al nuovo Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, al Presidente Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Matteo Salvini e al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Se questo è “il nuovo che avanza” potrebbe essere che magari qualcuno si vorrà prendere la briga di darmi attenzione. Ma ho seri dubbi. Potrei andare avanti per un bel po’ narrando altre carinerie del genere ma preferisco non insistere per non annoiare. Tornando al Suo interessante quesito: Ma Lei, non ha paura del mondo in cui lavora? Ora come ora ho più paura di vivere in questo Paese. Lo dico da italiano deluso. Per tanti anni mi son occupato della sicurezza di questo Stato, ed ora son ricambiato con tanta indifferenza. Questo mi fa paura. Più della professione che ho praticato per 20 anni.
– Il perchè di tutti questi procedimenti ?
- Ci tengo a precisare, che non è una critica al sistema giudiziario, tutt’altro. I giudici devono fare il proprio lavoro e se ci sono notizie di reato devono procedere. Però, tanti anni di procedimenti fotocopia, portano a degli interrogativi: o io ho delle manie persecutorie, o sono diventato un bersaglio…