Daniele Garlando

Crisi Corea-Stati Uniti. Imposimato: “Pericolo guerra. Italia il Paese più a rischio”

“Il pericolo di una guerra nucleare è reale e imminente. E l’Italia è il Paese più esposto del Mediterraneo”. Così parla il magistrato Ferdinando Imposimato, Presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione. Il tema è quello della crisi Corea-Stati Uniti e del rischio di una escalation che porterebbe ad una guerra nucleare globale. Problema che ci coinvolge tutti, a dispetto dei molti chilometri di distanza.

Parole forti, che il giudice Imposimato ha rilasciato in esclusiva per la nostra Testata, e che volentieri regaliamo al nostro pubblico.

L’intervista è visibile per intero al link che si trova in fondo all’articolo.

“La guerra non può risolvere un conflitto, che porterebbe all’Apocalisse!”

Dottor Imposimato, possiamo dire di essere di fronte al reale rischio di una Apocalisse, di una catastrofe per l’umanità?

“Il pericolo di una guerra nucleare è reale ed è anche imminente”. Parlando del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, Ferdinando Imposimato prosegue dicendo che “non c’è dubbio che questo dittatore della Corea sia un provocatore che cerca di spingere gli Stati Uniti a scatenare una guerra preventiva, perché in questo modo ancora una volta l’America assumerebbe la veste dello Stato aggressore”.

In realtà la cosa che più ci colpisce è la superficialità degli organi di stampa nazionale nel trattare l’argomento e la sostanziale “indifferenza della gente rispetto alla guerra nucleare”.

Prosegue Imposimato: “io deploro che ci sono giornali e giornalisti italiani, che parteggiano per i generali che vogliono le guerre preventive. La questione si può risolvere solo attraverso il dialogo. Noi non possiamo pensare che la guerra possa risolvere un conflitto che porterebbe all’apocalisse, e secondo i calcoli di Albert Einstein alla distruzione di due terzi dell’umanità”.

“Le guerre preventive portano ad un aumento del terrorismo!”

Parole forti quelle di Ferdinando Imposimato, che ascolterà chi visionerà la nostra intervista in fondo all’articolo. Parole contro la guerra preventiva, che già tanto dolore e gravi conseguenze ha creato nel recente passato.

“Non ci illudiamo che con i bombardamenti, con l’uccisione di civili, con i massacri noi possiamo combattere il terrorismo. Questa è una sciocchezza. Tutti i bombardamenti che sono stati fatti in Iraq, con un milione di morti, e quelli che vengono fatti anche di questi tempi in Siria, portano ad un aumento del terrorismo”.

“In caso di guerra atomica che coinvolge l’Europa, il primo Paese ad esserne coinvolto è l’Italia!”

Cosa accadrebbe nel momento malaugurato di un attacco degli Stati Uniti?

“In caso di una guerra preventiva ci sarebbe inevitabilmente una serie di reazioni a catena. Ne verrebbero coinvolti molti altri paesi che hanno le bombe nucleari, come il Pakistan, l’India, la Cina, Israele, l’Iran”.

E qui il momento cruciale, su cui perlomeno fermarsi a riflettere vivamente: “Attenzione”, dice Imposimato, “l’Italia è il paese più esposto nel Mediterraneo, perché tutti sanno che ci sono 90 bombe atomiche in Italia. Questo lo ha detto il generale americano James Jones: che se dovesse scoppiare una guerra atomica che coinvolge l’Europa, il primo Paese ad esserne coinvolto è l’Italia”.

Quindi: “NO alle guerre preventive, NO alla lotta al terrorismo con la violazione dei diritti umani, NO ai bombardamenti terroristici fatti sulla Siria o sull’Iraq, che hanno ucciso milioni di civili. Perché queste cose alimentano il terrorismo interno e internazionale”.

L’intervista completa la trovate cliccando qui sotto:

(a cura di Daniele Garlando)