La Giustizia, naturale premessa della vita associata, si fonda principalmente sulle libertà fondamentali (di pensiero e di espressione, di coscienza, di riunione, di proprietà, ecc).
Di conseguenza, l’esercizio concreto di queste libertà e dei relativi diritti, si configura come il principale indicatore sociale della presenza di uno Stato Giusto.
Non sempre questo avviene fluidamente.
Nella storia recente abbiamo assistito molte volte alla sistematica violazione di diritti ed a incresciosi episodi di denegata giustizia, in danno della democraticità degli apparati, prima ancora che a lesione degli interessi individuali dei soggetti di volta in volta coinvolti.
La democrazia non è un dato acquisito, “purtroppo”!
La Demo-crazia è un obiettivo verso cui tendere con determinata ostinazione e pervicace convinzione, procedendo all’interno di una società, che, con straordinaria intuizione, Bauman ha definito “liquida” , cioè “fluida”, perché al suo interno, i confini ed i riferimenti sociali si perdono, ed i poteri si allontanano dal controllo delle persone.
Restituire i poteri di controllo alle persone è tuttavia una necessità improcrastinabile!
La versatilità delle moderne communities, fa sì che i contributi di tutti, siano n-e-c-e-s-s-a-r-i alla definizione e “ridefinizione”continua dei punti di riferimento.
I diritti non nascono tutti in una volta e neppure la consapevolezza della loro importanza.
Bobbio parlava di una “terza” e a una “quarta” generazione di diritti, (successive a quella dei diritti civili e politici e a quella dei diritti sociali), a indicare il mondo in continua evoluzione delle posizioni giuridiche soggettive.
Questo è dunque il punto di partenza della Themis & Metis Association.
L’associazione, attraverso il richiamo alle figure di Themis – che rappresenta l’ordine lecito, la norma giusta, il costume conveniente nelle dinamiche sociali – e Metis, – l’ intelligenza previsionale – rafforza e amplifica la portata di questo concetto e dell’impegno cui rimanda.
L’incontro\scontro con le aberrazioni del concetto di giustizia e dalle conseguenze che l’assenza di quest’ultima genera sugli equilibri sociali, economici e relazionali, minando e pregiudicando alla base, il naturale sistema di cooperazione interno alle comunità, ha determinato i fondatori a occuparsi dell’importanza delle moderne “smart communities”, per arrivare alla conclusione che, per essere “smart” un territorio deve concentrare i propri sforzi di sviluppo non solo nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e nella gestione oculata delle risorse naturali, ma soprattutto e principalmente nel capitale umano e sociale, nei servizi e nella promozione di una governance partecipativa come previsto nei piani di azione per lo sviluppo sostenibile (da “Agenda 21” in avanti), dai quali si evince che ogni comunità locale deve fare un percorso di lavoro che stimoli lo sviluppo controllandolo « … Ogni autorità locale deve aprire un dialogo con i propri cittadini, con le associazioni locali e con le imprese private … »
Ogni comunità DEVE partecipare concretamente all’affermazione di standards più elevati di azioni di contrasto alla corruzione dei costumi, siano essi politici o sociali.
Riguardo ai “cattivi costumi sociali”, forse è appena il caso di notare, che, sulla scorta delle incessanti femminicidi per mano dei fidanzati e amanti, sarebbe necessario non procrastinare oltre l’adozione di misure ed iniziative di monitoraggio delle situazioni a rischio, e di tutela effettiva, partendo dalla definizione esatta di cosa costituisca “violenza nei confronti delle donne” e arrivando a dare concreta attuazione al “National action plan”, definito dal Consiglio d’Europa una “strategia coerente e onnicomprensiva di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne”.
La violenza è semplice; le alternative alla violenza sono complesse. – (Friedrich Hacker)
Sabrina D’Elpidio
Vice Presidente Themis & Metis