Un presidio permanente che porti attenzione sulla terra dei fuochi, sui malati e sui morti. Un territorio devastato che il governo continua indegnamente ad ignorare.
Themis & Metis si unisce alla richiesta di intervento immediato nella terra dei fuochi. Pubblichiamo l’appello di Vincenzo Russo, Presidente dell’Associazione Rinascita dei Campi Flegrei perché condividiamo la preoccupazione per una situazione in costante stato d’urgenza che, nonostante ipocrisie istituzionali, e criminali negazioni da parte delle stesse, ha un gravissimo impatto non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute dei cittadini.Un patto criminale fra camorra e pubblici ufficiali corrotti, fra delinquenti locali e politici, fra organizzazioni criminali e imprenditori del nord Italia e di altre parti d’Europa, ha trasformato una terra bellissima come quella campana, nella terra dei fuochi.
Ricordiamo che Giorgio Napolitano, da ministro dell’Interno nel governo Prodi, decise di segretare le testimonianze di Carmine Schiavone,boss dei casalesi. La ragione, ad oggi, resta inspiegabile, sappiamo solo che le sue rivelazioni nelle vesti di collaboratore di giustizia, hanno consentito di individuare i luoghi scelti dalla camorra per gli sversamenti di rifiuti tossici in alcuni siti campani. Da cosa dipese questa segretazione ?
Schiavone, fra le altre cose, rivela in un’intervista ad un quotidiano tedesco, particolari di non poco conto riguardo al fratello dell’ex Presidente del consiglio Silvio Berlusconi: “Tutte le informazioni in mio possesso”, ha detto al giornalista Walter Mayr, “le ho date ai funzionari dell’anti Mafia italiana negli anni ’90. In quei documenti era anche scritto il nome di un’azienda intermediaria basata a Milano, che ha giocato un ruolo importante nel trasferimento dal nord al sud. Ma quella parte della mia testimonianza è stata classificata da Re Giorgio, che era ministro dell’Interno”. E al giornalista che gli chiede chi ci fosse dietro l’azienda di Milano, risponde: “Uno dei soci era Paolo Berlusconi“.
I casi di tumori, nei luoghi interessati da sversamenti illeciti, continuano ad aumentare e sono incessanti gli appelli delle madri che chiedono aiuto per i propri figli; bambini ammalati di tumori che, secondo alcuni medici, sono riscontrabili solo in zone colpite da radiazioni nucleari.
Un presidio permamente per fermare la morte, di esseri umani e del territorio.
“Non ci resta da fare altro.
Richiedere un presidio permanente a Piazza Plebiscito per informare i cittadini che ci troviamo in un’altra Chernobyl.
Per informare i cittadini dell’attuale stato del territorio che produrrà nell’imminente futuro malattie di ogni genere!
Per informare i cittadini che non è giusto chiedere l’intervento dell’esercito è come se noi stessi chiedessimo la dittatura.
Affinché giunga a Roma l’urlo collettivo del popolo Campano, vorrei sottolineare che in pochi minuti, una ventina di persone ha deciso di stanziare una montagna di denaro per salvaguardare amici banchieri, noi non c’è ne andremo da Piazza Plebiscito finché non renderanno giustizia alla popolazione Campana!
Questa terra chiede giustizia!
Questo popolo chiede giustizia!
Mi auguro che da questo presidio, si decida di chiudere ad oltranza tutte le attività campane e che questo moto di rivolta, sia d’esempio per tutto il Paese.
Non è bastato avvelenarci con i veleni dell’ACNA, non è bastato avvelenarci con cassette seppellite piene di sostanze tossiche, non è bastato avvelenarci con rifiuti proveniente da ogni parte d’Italia e dalla Germania, ora anche le diossine degli incendi che si aggiungono a quelle quotidianamente emesse dalle discariche!
Non possiamo più far finta di niente.
A furia di dire “non è niente”, siamo diventati niente!
Ci negano il diritto alla vita? “È cos ‘è nient”
Ci tolgono l’aria? “È cos ‘è nient”. “A furia è ricer è cos è nient, siamo diventati cos è nient”, ( a furia di dire che non è niente, siamo diventati noi stessi il niente)
Un popolo a cui tolgono il diritto alla vita, a cui – come diceva De Filippo – tolgono l’aria, non può subire in silenzio. Non può accettare tutto come fosse niente perchè si annulla, perde la sua coscienza, la sua identità. E in questo periodo, proprio mentre si ricordano le Quattro Giornate di Napoli, non ci sarebbe niente di più sbagliato. Il simbolo in Italia, in Europa e nel mondo della libertà, della voglia di essere liberi, non può essere spazzato via dalla cieca condiscendenza.”