C’è molto di più in gioco, in questa emergenza, che i disagi di miliardi di persone e le sofferenze di milioni. Quale che ne sia stata la causa, il liberismo la userà per imporre il suo pensiero unico e una dittatura assoluta e planetaria, senza precedenti storici. Non a livello politico: il neocapitalismo non sa che farsene della politica; ciò a cui ambisce e che sta per realizzare è un controllo diretto delle vite e delle coscienze da parte del potere finanziario (i miliardari), attraverso il ricatto economico e i media. Per questo deve completare la dissoluzione degli unici ostacoli che ancora impediscono il suo trionfo: lo Stato e la classe media. È la battaglia decisiva di una guerra iniziata più di un secolo fa; dal coronavirus si uscirà con più Stato o senza Stato, con una ricchezza più diffusa o con una minuscola élite di semidei e una moltitudine di servi.
È essenziale che tutti i cittadini consapevoli e soprattutto tutte le forze politiche rivedano le loro strategie in questa prospettiva. Si tratta di decidere da che parte si vuole stare: con il popolo e con lo Stato italiano o con l’impero globalista delle multinazionali e i suoi pretoriani (le celebrity, i giornalisti).
Per questo buona parte dei leghisti e Giorgia Meloni dovrebbero abbandonare Salvini. La sua incoerenza, la sua ignoranza, le sue cazzate sono programmatiche; come quelle del suo idolo Donald Trump e del suo compare Matteo Renzi, servono a diffondere la deregulation totale auspicata da liberal e liberisti, in cui i popoli sono trasformati in masse di individui in continua competizione fra loro e uniti soltanto da mode e consumi imposti dalla pubblicità. Niente a che vedere con gli ideali dei conservatori, dei tradizionalisti, dei populisti, nemmeno dei fascisti.
Quos vult Iupiter perdere, dementat prius, dicevano i Romani, coloro che vuole rovinare, Giove prima li fa fa uscire di senno. Ma ciò costa carissimo ai paesi che non se ne liberino in tempo – Hitler ai tedeschi, durante la seconda guerra mondiale. Non è questione di ideologia: con alcune posizioni della Lega si può concordare; ma Salvini, al pari di Renzi e di Trump, non ha alcuna ideologia se non un’infatuazione narcisistica per sé stesso, funzionale come dicevo alla deriva morale e culturale del liberismo. Il quale è già potentissimo anche in Italia e sta operando per americanizzare il paese (la sua corrente di destra) o asservirlo alla Germania (la sua corrente di sinistra); chi vuole provare a contrastarlo deve costruire al più presto un’alleanza popolare e nazionale (per Gramsci, un blocco antiegemonico) di partiti che superino le loro differenze per il bene del paese. Un’Italia senza Salvini e Renzi (Berlusconi sta per togliersi dai piedi da solo) potrebbe far partire un nuovo risorgimento; con loro la decadenza accelererà.