Una domanda ai massimalisti che da dentro e fuori il M5S chiedono l’immediata uscita dall’UE o almeno il sovranismo monetario. Precisando che in linea di principio sono d’accordo con loro: nell’euro non si sarebbe mai dovuti entrare e chi, ingannandoci, ci ha spinti ad accettare la moneta unica (i governi berlusconiani e piddini dei ruggenti anni novanta), dovrebbe essere in galera per alto tradimento o con un qualsiasi altro pretesto. Ecco la domanda: come pensate che sia possibile rinunciare adesso all’euro (in una scala di difficoltà politica da 1 a 10, direi un 9, ossia molto alta) se neanche siete capaci di aggregare un 10% di consensi su un programma apertamente antieuropeista (difficoltà 6-7) e neppure di prendere il controllo della Rai per spiegarlo e promuoverlo (difficoltà 2, ossia facile facile)?
Ho l’impressione che in troppi si accontentino dei cinque minuti di attenzione mediatica che qualsiasi rodomontata e provocazione assicura perché inefficace, invece di lavorare per costruire, con fatica, un blocco storico antiegemonico in grado di contrastare davvero lo strapotere del neocapitalismo. Quello del blocco storico è un concetto gramsciano che allude alla necessità di mettere insieme una coalizione di partiti e movimenti fra loro diversi sulla base di alcune priorità materiali e ideologiche comuni, superando la frammentazione che conviene a chi l’egemonia già la esercita e comunque ha anche la forza, se diventasse necessaria.
Mi considero un sovranista, pur continuando a preferire il termine nazionalista, e per questo sostengo il M5S. Non perché allo stato attuale rappresenti il mio partito ideale (troppo poco socialista e troppo timido) ma perché è di gran lunga la migliore opzione oggi disponibile per impedire che le multinazionali straniere e i loro servi locali usino questa crisi per instaurare il Quarto Reich neoliberista. Mi auguro che non speriate nel tanto peggio tanto meglio; conviene alle mafie, ai miliardari e alle grandi catene commerciali, che infatti stanno già approfittando della crescente povertà e dei fallimenti delle piccole imprese per appropriarsene per due soldi e consolidare i loro monopoli. Non so se sia possibile fermarle, visto che i giornalisti sono al loro servizio; ma per provarci occorre l’unità di tutte le persone di buona volontà, di tutti i veri populisti, di tutti coloro che hanno davvero a cuore l’Italia e la nostra identità culturale. E serve grande scaltrezza.
Per cui torno alla domanda iniziale: perché non conquistare i media, perché non prendersi la Rai trasformandola in uno strumento di propaganda? Non sarebbe il logico primo passo? O pensate di mettere in ginocchio la BCE con qualche post che nessuno legge se non chi lo usa per fomentare divisioni fra gli antiliberisti?