La Themis & Metis, intervenendo al Forum Risk Management , ha rappresentato al pubblico, il prepotente nesso che intercorre fra ambiente, salute e corruzione.Pubblicheremo a puntate la relazione che ho presentato al pubblico.
La corruzione è una forma di illegalità accanto ad altre che vanno dalla legalità debole, alla criminalità comune ed organizzata. E’ una forma di degenerazione del tessuto sociale, legata al clientelismo, per favorire un sistematico scambio occulto, utilizzando una pletora di soggetti (professionisti, amministratori pubblici, consulenti, ecc.) e determinando l’inevitabile malfunzionamento dello Stato i cui meccanismi di funzionamento risulteranno compromessi /alterati / pregiudicati, ed i relativi costi di gestione amplificati.
Possiamo dire che la corruzione esplica i suoi nefasti effetti, sull’economia, sull’amministrazione della cosa pubblica, sul mondo del lavoro, sulla libera iniziativa e sull’impresa, sulla conformità alle regole di una qualunque attività sia essa ludica, professionale, sportiva, ecc …
La corruzione, nel nostro Paese è cronica, diffusa, persistente, radicata. In una parola: endemica.Il nostro Paese è uno dei più corrotti al mondo. Perché ?A Febbraio, in occasione del 25esimo anniversario di “Mani pulite” da noi organizzato, il Dott. Pier Camillo Davigo, protagonista di una delle più eclatanti stagioni giudiziarie italiane, ci fornisce una sintesi chiarificatrice in merito che riassumo per il pubblico del Forum.
La corruzione è difficilissima da scoprire, si arriva a questa indagando su qualche altro reato ad essa collegato. Si indaga su un abuso d’ufficio e si arriva alla corruzione; si indaga su un’appropriazione indebita e si arriva alla corruzione, si indaga su finanziamenti illeciti, concussione, frode fiscale , ecc e si arriva alla corruzione
QUINDI NON SI PARTE A INDAGARE SULLA CORRUZIONE MA CI SI DEVE ARRIVARE –SE SI E’ FORTUNATI- PER ALTRA VIA.
Per esempio, è di alcuni giorni fa -22 novembre- ( a proposito del tema oggi trattato di CORRUZIONE E AMBIENTE) la notizia che la Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato depositi e raffinerie dell’Eni, per l’esattezza sistemi di misurazione di prodotti petroliferi installati presso numerosi depositi e raffinerie di Eni, situati in 13 Regioni, per impedire l’uso di sistemi di misurazione alterati o alterabili, inidonei a garantire la necessaria affidabilità ai fini fiscali.
Quindi, siccome -secondo l’accusa- sarebbero stati evasi 10 milioni di euro relativi al pagamento delle accise su 40 milioni di litri di prodotti petroliferi si è arrivati ad una serie di “presunti” reati legati alla “mala gestio” di circa 18 persone. A costoro – direttori, responsabili operativi e dipendenti di depositi e raffinerie, nonché funzionari di uffici metrici – sono state contestate violazioni del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi (sottrazione di prodotto al pagamento dell’imposta, alterazione di misuratori e sigilli) e del codice penale (uso di strumenti di misura alterati, predisposizione di falsi verbali e false attestazioni, abuso d’ufficio).
SI E’ ARRIVATO A TUTTO QUESTO TRAMITE UN’INDAGINE FISCALE
Altro esempio : la Guardia di finanza sa che lo smaltimento legale di un container di circa 15 tonnellate di rifiuti pericolosi ha un costo medio di 60 mila euro- per il trasporto in altri paesi – ebbene, pare che taluni, riescano ad abbattere questo costo anche del 90%!
Che fanno le forze dell’ordine e gli inquirenti ? Si coordinano con l’Agenzia delle dogane per attenzionare particolarmente i traffici verso alcuni Paesi (sembra incredibile ma c’è una specializzazione geografica , una sorta di specializzazione internazionale nei traffici internazionali di rifiuti) e riescono trovare imponenti circuiti di malaffare.
Sempre a proposito di economia\ambiente\corruzione, una piccola necessaria chiosa; a fare la parte da leone in questi traffici, sono i paesi dell’Estremo oriente e, in particolare, la Cina nei cui porti giungono ogni anno migliaia di container carichi di rifiuti di ogni genere – prevalentemente plastica, carta, metalli, ecc – destinati alle miriadi di piccole e medie aziende dell’entroterra dove verranno riciclati al di fuori di ogni legge e senza alcun trattamento.
Ne derivano prodotti di basso costo disonestamente concorrenziali rispetto ad altri.
Si disperdono le energie per le azioni di contrasto con una pletora di figure che non servono a nulla.La corruzione può essere scoperta solo attraverso gli strumenti tipici del giudice penale : le intercettazioni, le perquisizioni, i sequestri , le rogatorie internazionali.Non sono consentite alle autorità amministrative armi efficaci.
Risulta quindi inutile introdurre un dirigente responsabile dell’anticorruzione nelle strutture pubbliche, perché quel dirigente non ha la minima possibilità di impedire la corruzione, è solo uno destinato ad esser punito se la corruzione si scopre, dunque potrebbe non scoprirla.
Gli strumenti burocratici in genere servono a poco o nulla, basti ricordare i certificati antimafia -che anche la mafia esibisce utilizzando prestanomi – o considerare come l’esame preliminare delle gare d’appalto sia assolutamente inutile, dato che quelle sono sempre ineccepibili formalmente quando non addirittura previste su misura!
La corruzione è un reato seriale. Si compie in un continuum temporale.
NON SI PUO’ ESSERE DEI CORROTTI PER UN’UNICA COSA IN UN’UNICA OCCASIONE. LA CORRUZIONE ESIGE -PER SUA STESSA NATURA- CHE QUEL TIPO DI SCAMBIO, IN QUEL PARTICOLARE AMBITO, PER TUTTA LA DURATA DELL’INTERESSE SOTTOSTANTE, SIA COSTANTE E DURATURO!
Questo rende difficilissimo l’accertamento.Tra l’altro, questa è una caratteristica che – dal punto di vista dei potenziali rimedi – rende del tutto inefficace ad es. la rimozione del dipendente pubblico che si macchi di questa colpa, è evidente infatti che se uno è stato per 20 anni il fulcro di un giro di corruzione in forza dell’incarico che ricopriva, mandarlo via significherebbe assicurargli un futuro radioso da intermediario !
Non è mica semplice azzeccare la persona giusta a cui offrire soldi, se si sbaglia si finisce denunciati ! se si ha un intermediario se è a posto .
La corruzione è diffusiva. Ossia, l’autore del reato di corruzione tende a creare un ambiente favorevole alla propria attività/impunità, e a diffondere quel malcostume così da rendere “coinvolti” dunque “ricattabili” quanti più soggetti possibile, e quindi,alla fine, sono le persone “per bene” a doversene andare, ovvero quelle che potrebbero denunciare.
Continua…