Cappellaio Matto

Coronavirus: troppe menzogne. Cosa ci nascondono? Parte I

Cerchiamo di mettere ordine e far capire cosa è successo e cosa sta accadendo a causa di questo “virus” che non trova un giusto nome né una corretta informazione.
Cosa è successo?
In tutte quelle nazioni che festeggiano il Natale, Capodanno ed Epifania, tutti noi poveri cristi vi abbiamo trascorso la fine di dicembre fino all’epifania tra feste e festicciole, magari pensando a divertirci con l’immancabile selfie per immortalare l’attimo.
Ma cosa accadeva a Wuhan?
Qui a Wuhan la storia si complica.
Li Wenliang, medico oculista, avverte alcuni suoi colleghi della facoltà di medicina del virus il 30 dicembre, circa tre settimane dopo l’inizio dell’epidemia, ma poco prima che il governo lo riconoscesse ufficialmente. Questo riporta Businessinsider aggiungendo: “Li aveva detto che alcuni pazienti del suo ospedale erano stati messi in quarantena con una malattia respiratoria che sembrava SARS. Ma fu rimproverato e messo a tacere dalla polizia di Wuhan, costretto a firmare una lettera in cui affermava che “stava facendo commenti falsi”.
Quanto riportato è l’inizio di una serie di contraddizioni o favole che si raccontano ai bambini per avere un lieto fine!
Siamo al 27 gennaio 2020 e  in un documento della PAHO (Pan American Health Organization) che riporta il simbolo anche della World Health Organization, si legge: il 20 gennaio 2020 sono stati scoperti casi di infezioni pari 2.801 a causa di un nuovo CoronaVirus chiamato 2019 – nCoV, di cui si contano 80 morti
Sempre lo stesso documento, riporta: “dei 2.800 casi confermati segnalati, il 99% (2.761 casi) è stato segnalato dalla Cina, tra cui Hong Kong SAR (8 casi confermati), Macau SAR (5 casi confermati) e Taiwan (4 casi confermati).
Ma andiamo oltre Wuhan, visto e considerato che il documento riporta la data del 27 gennaio 2020, è si legge che i casi di contagio in alcuni paesi sembrano già conoscersi in questa data: Repubblica Popolare Cinese, il 51% (n=1.423) di essi è stato riscontrato nella provincia di Hubei, Australia (n=4), Canada (n=2), Francia (n=3), Giappone (n=4), Nepal (n=1), Malaysia (n=4), Repubblica di Corea (n=3), Singapore (n=3), Thailandia (n=8), Stati Uniti d’America (n=5) e Vietnam (n=2).
Il rischio contagio al di fuori della Cina sembra preoccupare in quanto sono stati confermati sette (7) casi, di cui: cinque (5) negli Stati Uniti d’America e due (2) in Canada. I cinque casi negli USA sono stati segnalati negli stati di Washington (1), California (2), Arizona (1) e Illinois tra il 21 e il 26 gennaio 2020.
Il nuovo Coronavirus del 2019 (2019-nCoV), ovvero betacoronavirus, che non è stato precedentemente identificato come “pericoloso e in grado di infettare gli esseri umani”, ha ancora una storia da determinare, compresi il bacino idrico, i fattori ospitanti, gli aspetti dei fattori ambientali, periodo di incubazione e di infettività, vie di trasmissione, manifestazioni cliniche, gravità della malattia né le specifiche misure di controllo.
Ma allora di cosa abbiamo parlato e scritto – o forse censurato – fino ad ora?
Ci sono divergenze che qualcuno dovrebbe chiarire perché le date e i dati non sembrano corrispondere con quanto raccontato sin dall’inizio ed ecco il perché: la World Health Organization è l’Organizzazione mondiale della sanità con sede a Ginevra ed è la stessa che in un rapporto del 12 gennaio scrive: “La prova è altamente indicativa del fatto che l’epidemia è associata a esposizioni in un mercato del pesce a Wuhan. Il mercato è stato chiuso il 1 ° gennaio 2020.” Continuando afferma nella nota: “In questa fase, non vi è alcuna infezione tra gli operatori sanitari e nessuna chiara prova della trasmissione da uomo a uomo. Tra i 41 casi confermati, c’è stato un decesso. Questa morte è avvenuta in un paziente con gravi condizioni mediche di base.”
La cosa che colpisce di più è l’isolamento del virus, ovvero la sequenza genetica, che la stessa OMS afferma che la Cina ha condiviso la sequenza genetica del nuovo coronavirus il 12 gennaio.
Il 7 febbraio 2020 The Guardian riporta su un articolo: “Dopo aver testato più di 1.000 campioni di animali selvatici, gli scienziati della South China Agricultural University hanno scoperto che le sequenze del genoma dei virus nei pangolini sono identiche al 99% a quelle dei pazienti con coronavirus, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.”
Perché l’OMS ha evidenziato la chiusura del mercato del pesce e The Guardian riporta che addirittura le sequenze del virus si trovino nei pangolini, fra l’altro animale in via di estinzione?
Ma c’è di più, se il medico cinese LI avvisa tramite social il 29 dicembre 2019 del nuovo virus – per questo fu arrestato – l’OMS come fa ad affermare quanto segue: “L’insorgenza dei sintomi dei 41 casi nCoV confermati va dall’8 dicembre 2019 al 2 gennaio 2020. Dal 3 gennaio 2020 non sono stati rilevati casi aggiuntivi.”
A questo punto è possibile dubitare sulla data certa della scoperta dell’infezione, che potrebbe essere anteriore a dicembre, e che molti viaggiatori e merci provenienti dalla Cina e dai paesi colpiti abbiano raggiunto molte mete sconosciute?
Il giornale francese Le Parisiene, il 9 febbraio 2020, riporta: “In Cina, è stato osservato che ci vogliono dai 10 ai 14 giorni affinché il coronavirus non venga più rilevato nel corpo. Questo può arrivare fino a 20!”
Mentre il Reuters, il 31 gennaio, antecedentemente riportava: “La Fondazione francese dell’Istituto Pasteur sta cercando di sviluppare un vaccino per curare il coronavirus, ha detto un funzionario dell’istituto venerdì. Christophe D’Enfert ha anche detto ai giornalisti che il vaccino potrebbe essere reso disponibile tra 20 mesi.”

OOpss…allora i 14 giorni di quarantena non sono una garanzia di certezza visto che si può arrivare anche a 20!!
Ci sembra che i numeri siano tanti come se stessimo giocando in una sala da bingo.
Adesso arriva il bello della favola…
Dal sito dell’Institut Paster, giorno 30 gennaio, viene pubblicato il seguente comunicato:
«Il 24 gennaio 2020, il Ministero della Salute francese ha confermato i primi tre casi di pazienti affetti dal coronavirus di Wuhan. Il 29 gennaio 2020, l’Institut Pasteur, responsabile del monitoraggio dei virus respiratori in Francia, ha sequenziato l’intero genoma del coronavirus noto come “2019-nCoV”, diventando la prima istituzione in Europa a sequenziare il virus dall’inizio del focolaio. Il virus è stato sequenziato presso la Mutualized Platform for Microbiology (P2M) dell’Institut Pasteur, che esegue il sequenziamento del genoma su ceppi batterici, virali, fungini e parassitari ricevuti dai Centri di riferimento nazionali e dai Centri di collaborazione dell’Organizzazione mondiale della sanità ai fini della sorveglianza delle malattie infettive.»
Sempre nel comunicato si riporta quanto segue: “Il 9 gennaio 2020, le autorità sanitarie cinesi e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) hanno annunciato la scoperta di un nuovo coronavirus, noto come 2019-nCoV, che è stato confermato l’agente responsabile dei casi di polmonite. Nel fine settimana dell’11-12 gennaio, le autorità cinesi hanno condiviso l’intera sequenza del genoma del coronavirus, come rilevato in campioni prelevati dai primi pazienti.”
Ma se l’OMS ha affermato: “Secondo l’indagine epidemiologica preliminare, la maggior parte dei casi riguarda gestori e frequentatori del mercato all’ingrosso di frutti di mare di Huanan. Il governo riferisce che non ci sono prove chiare che il virus passi facilmente da persona a persona.”, non pensate che qualcuno stia smanettando troppo su questo virus pur di non ammettere la verità?
Ma c’è di più…
La bilionaria multinazionale Tecent nata nel 1988 di cui, guarda caso, il 46% appartiene a Naspers che a sua volta le ha suddivise e vendute a diverse consociate che girano dietro a colossi social e multimedia, tra emiri ecc., ha elencato i dati relativi al coronavirus di sabato mostrando 154.023 infetti e 24.589 morti – più di dieci volte e 80 volte i dati ufficiali pubblicati.
Solo successivamente la pagina web di Tencent intitolata “Epidemic Situation Tracker” è stata rapidamente aggiornata per riflettere le cifre ufficiali di 14.446 infetti e 304 morti.
Come mai? Cosa c’è dietro a questi numeri, date, censure e paradossi dalle mille e una notte?