Il reddito di cittadinanza viene abolito ma è servito veramente oppure è stato assistenzialismo? Parlano di divanismo ma hanno mai provato a lavorare al sud i nostri cari politici contrari alla misura?
Tra lavoro nero e contratti da schiavi, i giovani non ha alcun futuro. più volte è stato appurato che le offerte di lavoro di chi lamentava l’assenza di personale erano del tutto illegali; paghe da fame da 300 a 500 € per 9 /12 ore di lavoro, spesso per 6 o 7 giorni lavorativi
E’ chiaro che il reddito andava migliorato e soprattutto andavano migliorate le prospettive lavorative e soprattutto, bisognava imporre ai datori di lavoro – che abbiamo visto tante volte in tv piangere da un canale pubblico all’altro – che bisogna assumere con contratti regolari e paghe dignitose, con orari regolari e con giorni regolari. Ma questo non è mai avvenuto e questa è l’unica cosa sbagliata di un reddito che esiste in tutta Europa.
Se l’Italia poteva vantare di essersi messa al passo con tutta Europa oggi, possiamo dire che ha fatto dieci passi indietro. Dobbiamo ricordare anche che molto spesso il reddito di cittadinanza non è arrivato neanche a 500/ 600 € per famiglia e che non stiamo parlando di grandi cifre.
Soprattutto in un momento storico in cui, per via di speculazioni legate alla guerra, abbiamo visto aumentare tutto soprattutto i beni di prima necessità. C’è da dire anche che il reddito di cittadinanza per, stessa ammissione dei boss intercettati, ha tolto manovalanza alla mafia. Perché rischiare di essere arrestati per chiedere il pizzo o per lo spaccio se si ha un reddito minimo?
Un reddito che toglie criminalità alla strada e ai boss e questo, ha creato non pochi problemi nell’ambiente criminale. Chiaro che i percettori di reddito, non andavano tenuti sul divano e potevano essere un importante contributo i comuni, magari con lavori socialmente utili; ripulire le città, tenere sotto controllo le aree verdi e cose simili.
Immaginate un pò, lavoratori gratis per i comuni, soprattutto al sud dove di lavoro regolare non c’è neanche l’ombra. Una ultima considerazione; il reddito di cittadinanza, in questi mesi è stato utilizzato soprattutto per cercare di creare una guerra tra poveri perché l’assenza dello stesso, consente a qualsiasi governo di ricattare il cittadino.
Un cittadino concretamente sostenuto nelle rime necessità, è un individuo libero, anche di votare liberamente. Qualche frangia del governo, non lo apprezza e questo ha innescato, tramite i social parecchi attacchi al suono di “non è giusto dare soldi a queste persone che stanno sul divano”. “tuona chi non ha bisogno del sussidio”
Dovrebbero aprire gli occhi e guardare chi prende fino a 14.000 € al mese per stare seduto su una poltrona a Roma o addirittura per stare tranquillamente a casa e poi maturare pure un vitalizio. Chi sono i veri divanisti? I percettori del reddito di cittadinanza che nonostante questo sussidio hanno continuato a vivere in povertà?
Siamo sicuri che il problema è dare soldi alla gente povera e non reintegrare i vitalizi ai nostri cari politici? Se per una volta lo stato da qualcosa al cittadino non è detto che questa sia una cosa sbagliata, non è detto che questo lede un lavoratore che poi si lamenta del fatto che c’è chi non lavora e prende dei soldi come succede in tutta Europa. Il reddito semmai ha aumentato la spesa e di conseguenza introiti per lo Stato a 360 gradi.