– La storia dell’orsa Amarena e della sua assurda uccisione ha colpito profondamente l’opinione pubblica.
Eppure la violenza sugli animali è all’ordine del giorno: cosa fa la differenza?
La crudeltà verso gli animali è una costante quotidiana, purtroppo. Basta pensare a come vengono tenuti imprigionati i vitelli dentro gabbie di ferro negli allevamenti intensivi e come vengono trattate le vacche da latte imbottite di ormoni e rese gonfie e senza muscoli per mancanza di moto. Nessuno protesta contro gli allevamenti intensivi che sono peggio dei campi di prigionia nazisti. Nel caso dell’orsa ha colpito il fatto che fosse un animale socievole, che entrava spesso nel paese e nessuno aveva paura perchè lei si fidava della gente e la gente si fidava di lei, sapevano che non aggrediva nessuno e che si portava dietro i suoi cuccioli in cerca di cibo. . Ha colpito il fatto che fosse madre e che abbia lasciato i due figlioletti che sono rimasti orfani e forse non potranno sopravvivere. Inoltre l’orso si sa è un animale in estinzione e quindi va protetto, non sterminato.
– Gli animali si fidano degli uomini, tanto da avvicinarsi alle città, alle case e molte volte trovavo un “nemico”.
Una parte di umanità sta distruggendo tutto in nome di quella superiorità che sembra giustificare ogni azione, anche le più abiette.
Quali sono le conseguenze?
L’ orsa morta e i suoi cuccioli a rischio; la capretta uccisa a calci; tanti cani e gatti abbandonati anche durante questa estate che sta terminando dopo anni di convivenza in casa.
Come si spiega tanta insensibilità di fronte a creature innocenti?
La crudeltà di solito deriva dall’ignoranza e dalla scarsa educazione all’empatia e al rispetto degli altri esseri viventi. La crudeltà fa parte della natura umana ma va trattenuta e regolata. La violenza che viene rappresentata in rete e la pornografia di alcuni social finiscono per uccidere nel ragazzo la capacità di provare pietà e comprensione.
-In Italia c’è molto da fare sul piano legislativo: gli animali ancora non sono riconosciuti esseri senzienti. Eppure in quasi tutte le famiglie c’è un animaletto domestico.
Ha ragione. Ma mentre capiamo le esigenze di animali umanizzati come il cane e il gatto, non capiamo le esigenze e la vita affettiva e la sensibilità di un animale non di compagnia. Così come non capiamo le esigenze della natura che ha bisogno di boschi (bruciati tutti per mano umana) di respiro, di rispetto, di comprensione. Lo sfruttamento selvaggio del terreno riempito di pesticidi e ormoni finisce per avvelenare noi stessi e l’aria che respiriamo. Tutto per avidità di denaro e per fretta di produrre.
– Anche la filiera alimentare è causa di sofferenza e maltrattamento: gli allevamenti intensivi, la macellazione, lo sfruttamento. Nonostante una nuova cultura vegetariana e vegana è difficilissimo cambiare le regole e migliorare la vita degli animali destinati a diventare cibo.
Ho letto che le persone che sono insensibili al dolore degli animali spesso sono anche insensibili al dolore umano. Certo, si tratta di immaginazione. Chi ha addormentato o imbalsamato la sua immaginazione non può capire il dolore degli altri, e questo vale sia per gli animali che per gli umani.