Alessandra Ruffini

Ex Ilva Taranto. Spiraglio di giustizia dalla Corte Europea

La tenacia, la determinazione e la forza della verità possono raggiungere grandi traguardi.

Come la goccia che costante e perenne ha la meglio sulla pietra dura, così il lavoro portato avanti in questi anni dall’associazione Genitori tarantini sta portando risultati tanto attesi.

La tutela della salute al primo posto, non può essere diversamente; per resistere nel tempo occorre il coraggio che solo i tarantini hanno saputo dimostrare. Decisivo l’apporto dei legali Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni:

E’ arrivata la notizia tanto sperata, frutto del grande impegno di chi non ha mai mollato neanche di fronte al silenzio delle istituzioni, della stampa nazionale e ai tanti decreti salva Ilva che la politica, di ogni colore, ha deliberato a favore del profitto e del denaro, condannando a morte i cittadini di Taranto.

Dalla Cancelleria della Corte di Giustizia dell’Unione Europea è stata notificata la decisione della Corte di trattare oralmente la causa all’udienza fissata per il giorno 7 novembre 2023; in particolare la Corte è chiamata a rispondere alle domande sollevate dai giudici di Milano concernenti la legittimità di alcune norme della legislazione speciale “Salva ILVA”.

Un organismo terzo, super partes e soprattutto il più alto in grado.

Adesso c’è solo da aspettare.

Comunicato stampa

Ieri la Cancelleria della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha notificato ai nostri avvocati, Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni, la decisione della Corte di trattare oralmente la causa nell’udienza fissata per il giorno 7 novembre 2023.

La causa trae origine dal rinvio pregiudiziale da parte del Tribunale di Milano al quale ci eravamo rivolti chiedendo la chiusura ovvero il fermo degli impianti dell’area a caldo dell’acciaieria tarantina.

La Corte è chiamata a rispondere alle domande sollevate dai giudici di Milano concernenti la legittimità di alcune norme della legislazione speciale “Salva ILVA”.

Precisamente, se siano legittime le plurime proroghe concesse per l’adeguamento degli impianti secondo le prescrizioni dettate nel lontano 2012 dall’AIA (autorizzazione integrata ambientale); se sia legittimo rilasciare l’autorizzazione senza il previo svolgimento della procedura di valutazione del danno sanitario; se sia legittimo che non si tengano in conto tutte le sostanze tossiche emesse dagli impianti, bensì solo alcune di esse.

Se la Corte riterrà sussistere la violazione del diritto comunitario, il Tribunale di Milano avrà tutti gli elementi per pronunciarsi sulla chiusura o sul fermo degli impianti.

La decisione di tenere una udienza di discussione orale della causa, in accoglimento dell’istanza avanzata dai nostri avvocati, denota l’attenzione che la Corte di Lussemburgo ha attribuito al caso. Infatti solo per le cause complesse ed importanti la Corte dispone la trattazione orale.

Inoltre la Corte ha ritenuto il caso a lei sottoposto della massima rilevanza. Infatti Essa ha deciso che la sentenza sarà deliberata dalla sua Grande Sezione, composta da 15 giudici, fra i quali il Presidente della Corte, Koen Lenaerst, il Vicepresidente, Lars Bay Larsen e tre presidenti delle sezioni semplici (il cui collegio è composto da 5 giudici). Come Avvocato Generale della Corte è stata designata Juliane Kokott.

Confidiamo che la massima autorità giurisdizionale europea renda finalmente giustizia ed apra il percorso che porrà fine alla violazione dei diritti umani dei Tarantini.

Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora una volta Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni che con grande impegno e professionalità continuano a curare gli interessi omogenei dei cittadini di Taranto.

Associazione Genitori Tarantini

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