Pesticidi, 24 istituti di ricerca europei si alleano per un’agricoltura senza chimica. Un passo importante e spiego perché
I quasi 100 kg/ettaro di fertilizzanti e pesticidi distribuiti ogni anno nel nostro paese stanno minando la fertilità dei suoli italiani che per l’80% sono in via di desertificazione, avendo un tenore di Carbonio Organico (CO indice di fertilità) inferiore al 2%, ma alterano anche la biodiversità, a cominciare dalla perdita di insetti impollinatori e la qualità delle acque superficiali e profonde, sempre più contaminate da pesticidi e dai loro metaboliti. Per non parlare dei rischi per la salute anche per le persone residenti in prossimità di aree agricole intensamente coltivate e documentati ormai da una vasta mole di studi epidemiologici.
Ci siamo stupidamente illusi di poter vivere avulsi da ciò che ci circonda, dimenticando che noi viviamo in stretta simbiosi con l’ambiente circostante e che il “trait d’union” è rappresentato dal microbiota – l’immenso ed ancora per buona parte sconosciuto universo di microbi e batteri che albergano dentro di noi – e che presiede al corretto funzionamento del nostro cervello, del nostro metabolismo e del nostro sistema immunitario.
Il microbiota è tuttavia anche primo bersaglio degli inquinanti ambientali e le alterazioni che ne conseguono sono in grado di innescare quei meccanismi che sono alla base dell’insorgenza di tante nostre patologie. Sempre più la comunità scientifica riconosce che è proprio nella ricchezza, varietà e diversità del microbiota la radice della nostra salute e, viceversa, a sue specifiche alterazioni (disbiosi), risultano correlate patologie quali autismo, depressione e malattie cronico degenerative, quali obesità, cancro, diabete.
Fra il nostro microbiota e quello presente a livello aereo, marino e terrestre esiste un flusso continuo di informazioni e di scambi che sono al massimo livello con il suolo, le piante, le loro radici ed i loro frutti, sistemi a loro volta da noi influenzati attraverso i processi di decomposizione dei nostri scarti e dei nostri escrementi. Tutta questa silenziosa e vitale comunicazione che si è perfezionata nel corso dell’evoluzione è però oggi gravemente compromessa dalle attività umane, in particolare dall’agricoltura basata sulla chimica.
Se vogliamo recuperare vita e salute dobbiamo ripartire proprio dal modello agricolo, abbandonando l’utilizzo della chimica ed adottando i principi dell’Agroecologia. Questa sfida deve essere vinta perché ne va della nostra stessa sopravvivenza e l’Alleanza europea di ricerca per un’agricoltura senza pesticidi rappresenta certamente un passo importante nella giusta direzione.